Gerardo di Rossiglione

nobile francese

Gerardo di Rossiglione o di Vienne o di Parigi (prima metà del secolo IX – 4 febbraio (o marzo) 874) fu prima conte di Parigi, tra l'816 e l'840, poi conte di Vienne, dall'850 circa alla sua morte.

Gerardo di Rossiglione
Matrimonio di Gerardo di Rossiglione, manoscritto illustrato conservato presso la Österreichische Nationalbibliothek, Vienna (circa 1450)
Conte di Parigi
In caricatra 838 –
tra 841
PredecessoreLeotardo I di Parigi
SuccessoreLeotardo II di Parigi
Conte di Vienna
In caricatra 844 –
869
PredecessoreCreato
SuccessoreBosone I di Provenza
Nascitatra 810
Morte877
DinastiaCasato dei Girardidi
PadreLeotardo I di Parigi
MadreGrimilde
ConsorteBerta
FigliEva

Origine modifica

Secondo la Vita Hludowici Imperatoris[1] era figlio primogenito[2] del conte di Fezensac[3] poi conte di Parigi, Liutardo (?- dopo l'812[4]), che era uno dei conti guasconi di Ludovico il Pio, re d'Aquitania e di Grimilde[5]. Questa discendenza è confermata nel testamento di Gerardo[6]. Gerardo è fratello di Adalardo, il primo marchese di Neustria contro i Vikinghi[6]. La sua stirpe dei conti di Parigi fu così potente da poter scegliere, nel trattato di Verdun dell'843, in quale regno in cui dominare (il fratello ad esempio scelse la Provenza)[7].

Biografia modifica

Gerardo aveva sposato Berta (? - 6 novembre 877[2]) la figlia terzogenita del conte di Tours, Ugo e della moglie Ava o Bava, come risulta dal testamento di Gerardo di Rossiglione[6]. La sorella primogenita di Berta era Ermengarda di Tours, che aveva sposato il figlio primogenito dell'imperatore Ludovico il Pio, Lotario[8], che nell'840 divenne imperatore.

Secondo la storica francese medievalista Régine Le Jan, Gerardo divenne conte di Parigi dopo la morte del padre e tenne tale carica sino all'840 circa, in quanto fu alleato del cognato, l'imperatore, Lotario I, contro Carlo il Calvo che gli revocò la carica[9][10].

Nell'842 viene citato in un documento dell'imperatore, Lotario I[2], nell'852, viene citato in un altro documento sempre di Lotario I[11] e, nell'853, viene citato in un documento dal re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo che lo nomina tra i missi dominici[12]
In questo periodo venne creata per Gerardo la contea di Vienne[2].

Nell'855, alla morte dell'imperatore, Lotario I, il regno di Lotaringia venne diviso tra i tre figli di Lotario, e al terzogenito, Carlo, toccò la Provenza, Lione e la Borgogna Transgiurana, col titolo di Re di Provenza[13]. Carlo era ancora un bambino e, secondo gli Annales Bertiniani era anche epilettico[14], per cui i suoi fratelli maggiori, Ludovico (o Luigi) II e Lotario II, a Orbe, cercarono di convincerlo a rinunciare al regno che il padre gli aveva destinato, e a farsi tonsurare[15] ma i nobili provenzali si ribellarono a tale proposta (secondo gli Annales Bertiniani la mancanza di accordo tra i fratelli maggiori[15]) e Carlo mantenne il trono, sotto la reggenza del conte di Vienne, Gerardo.

Nell'856, Carlo di Provenza fece una donazione alla chiesa di Villeurbane, su richiesta del reggente, Gerardo[2].

Dopo la morte (863) di Carlo di Provenza, Gerardo divenne un sostenitore del re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo, infatti in un documento datato 6 gennaio 868, Carlo il Calvo conferma la fondazione di un monastero, nella zona di Autun, da parte del conte Gerardo, definito carissimo e amatissimo, e di sua moglie Berta[16].
La conferma della fondazione del monastero si trova anche in una lettera di papa Giovanni VIII[17].

Secondo gli Ex Diversis Chronicis, Gerardo sarebbe morto presso Avignone nell'847[18], ma molto probabilmente si tratta di un errore, in quanto secondo il Chronico Vezeliacensi libro I, p. 394 (non consultato) morì nell'874[2].
Gerardo fu inumato ad Aignone[2].

Discendenza modifica

Dalla moglie Berta, Gerardo ebbe una figlia[2]:

  • Eva (?-?) come risulta dal testamento di Gerardo di Rossiglione[6].

Note modifica

  1. ^ La Vita Hludowici Imperatoris sono due biografie, dalla nascita all'840, dell'imperatore Ludovico il Pio, scritte, in latino, da due monaci, uno anonimo, conosciuto come "l'Astronomo", mentre del secondo si conosce il nome: Thegano.
  2. ^ a b c d e f g h (LA) Foundation for Medieval Genealogy : Nobiltà carolingia - Gerard II
  3. ^ (LA) #ES Monumenta Germaniae historica, Scriptores, tomus II - Vita Hludovici Imperatoris pag 612
  4. ^ (LA) #ES Monumenta Germaniae historica, Scriptores, tomus II - Vita Hludovici Imperatoris pag 615, note 36 e 37
  5. ^ (LA) #ES Nobiltà carolingia - Liuthard
  6. ^ a b c d (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus XII - Ex Historia Vizeliacensis Monasterii, pag 317 nota
  7. ^ Karl Ferdinand Werner, Nascita della nobiltà. Lo sviluppo delle élite politiche in Europa, collana Biblioteca di cultura storica, traduzione di Stefania Pico e Sabrina Santamato, Torino, Giulio Einaudi editore, 2000, p. 372, ISBN 88-06-15288-2.
  8. ^ (LA) Monumenta Germanica historica, Scriptores, tomus II - Thegani Vita Hludovici Imperatoris pag 597 Archiviato il 19 novembre 2018 in Internet Archive.
  9. ^ "Dissertation on the origins of the preux de Vergy", Bollettino di storia, letteratura e arte religiosa della diocesi di Digione , vol. 16,1848, pag. 156
  10. ^ (FR) #ES Régine Le Jan, Famille et pouvoir dans le monde franc: VIIe-Xe siècle [archive], volume 33, Publications de la Sorbonne, 1995, pagg. 255 e 256
  11. ^ (LA) Monumenta Germanica historica, Diplomatum Karolinorum, tomus III - Lothar I n° 126 pag 597 Archiviato il 20 ottobre 2014 in Internet Archive.
  12. ^ (LA) Monumenta Germanica historica, Legum, tomus I - Karoli II Capitularia pag 426 Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive.
  13. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy : Re di Provenza - CHARLES
  14. ^ (LA) Annales Bertiniani, anno 863, Pag 118
  15. ^ a b (LA) Annales Bertiniani, anno 866, Pag 90
  16. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus VIII - Diplomata Caroli Calvi, pag 608
  17. ^ (LA) Monumenta Germanica historica, Epistolarum, tomus VII Archiviato il 6 ottobre 2013 in Internet Archive.
  18. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus VII - Ex Diversis Chronicis, pag 272

Bibliografia modifica

Fonti primarie modifica

Letteratura storiografica modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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