Giovanni Angelo D'Amato

Giovanni Angelo D'Amato (Maiori, ... – ...; fl. XVI-XVII secolo) è stato un pittore italiano.

San Michele Arcangelo nel duomo di Ravello

Biografia modifica

Nato a Maiori, di Giovanni Angelo D'Amato non si conosce né la data di nascita né quella di morte: fu attivo nel periodo compreso tra la fine del XVI e l'inizio del XVIII secolo[1].

Una prima opera attribuita al pittore sarebbe un'Annunciazione custodita nella collegiata di Santa Maria a Mare a Maiori, tuttavia la prima opera certa è il polittico della collegiata di Santa Maria Maddalena di Atrani, realizzato nel 1576 e costato 120 ducati: smembrato, il trittico inferiore, Maddalena tra i santi Sebastiano e Andrea, si trova nell'abside mentre la parte superiore, Resurrezione tra i santi Pietro e Paolo, è nella sacrestia. L'anno successivo realizzò insieme a Girolamo Imparato, per Marcantonio Dulcetto, una cona, andata perduta[1].

Nel 1583, quando si avvicinò all'ambiente di Roma e Caprarola, dipinse un San Michele Arcangelo per la chiesa di Sant'Angelo all'Ospedale a Ravello, poi spostato nel 1658 nel duomo, e nel 1588 concluse Madonna del Rosario e Misteri, andata perduta[1].

Una fitta attività è documentata nel periodo compreso tra il 1595 e il 1615, quando collaborò nuovamente con Girolamo Imparato e con Francesco Curia: si tratta di opere presenti per lo più a Napoli, come il Martirio di santa Caterina nella cappella Tomacelli o di Santa Caterina d'Alessandria della basilica di San Domenico Maggiore[2], nella costiera sorrentina e amalfitana e in Calabria, assumendo un stile vicino ai pittori della Controriforma[1].

Opere modifica

 
Matririo di santa Caterina nella cappella omonima della basilica di San Domenico Maggiore

Note modifica

  1. ^ a b c d Maria Pia Di Dario Guida, D'AMATO, Giovanni Angelo, su treccani.it. URL consultato il 5 gennaio 2024.
  2. ^ Touring, p. 170.
  3. ^ a b Touring, p. 642.
  4. ^ Touring, p. 628.
  5. ^ Barbara Iovine, I CINQUE CASALI DI AMALFI: LUOGHI INCANTEVOLI RICCHI DI ARTE, su travelamalficoast.travelmar.it. URL consultato il 4 gennaio 2024.
  6. ^ Touring, p. 338.
  7. ^ Touring, p. 366.

Bibliografia modifica

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