Giovanni di Fécamp
«Sì, Signore, io sono stato ferito dalla freccia del tuo amore»
Giovanni di Fécamp (Ravenna, 990 circa – Fécamp, 22 febbraio 1078) fu uno scrittore benedettino che si distinse per gli scritti ascetici precursori di quelli di san Bernardo. Era detto Johannellinus, per via della sua bassa statura[1][2]. Seguì in Francia lo zio Guglielmo da Volpiano che nel 1017 lo nominò priore dell'abbazia di Fécamp, in Normandia, e nel 1028 abate della stessa[1], incarico che ricoprì per cinquant'anni, fino alla sua morte[2], facendo di Fécamp il terzo polo della riforma cluniacense, dopo le abbazie di Fruttuaria e Digione[1]. Nel 1053 incontrò a Roma il papa Leone IX che lo costituì legato apostolico[1].
Tra i suoi scritti, che talvolta firmava come Peccator o Johannes pauper, si ricordano le Mediationes, la Confessio fidei (1050), la Confessio theologica (1018-1028), scritta per difendersi dall'accusa di eterodossia, il De usu psalmorum oltre a diverse raccolte di orazioni[1]. Fu un ottimo padre spirituale per molti, tra cui l'imperatrice Agnese[1], appoggiò Guglielmo duca di Normandia nella sua conquista al trono d'Inghilterra, fornendogli uomini e navi per la battaglia di Hastings[1]; allo stesso tempo, tuttavia, durante tutta la sua vita non esitò a schierarsi dalla parte dei poveri, rimproverando i potenti che li sopraffacevano[2].
Note
modificaBibliografia
modifica- Anna Maria Cànopi, Giovanni di Fécamp, la firma dell'umiltà, in Luoghi dell'Infinito, novembre 2015, p. 79.
Collegamenti esterni
modifica- Giovanni di Fécamp, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Tommaso Di Carpegna Falconieri, GIOVANNI di Fécamp, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 56, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2001.