Gouffre des Busserailles

Il Gouffre des Busserailles (pron. fr. AFI: [ɡufʁə de bysʁaj]), talvolta chiamato erroneamente grotta delle Busserailles[1], è un geosito del comune di Valtournenche, in Valle d'Aosta. La cavità, di proprietà privata ma aperta al pubblico, si trova nei pressi del villaggio di Singlin, a 3 km da Pâquier, capoluogo di Valtournenche, ed è raggiungibile dalla strada regionale per Breuil-Cervinia.

Gouffre des Busserailles
La passerella all'interno della grotta
Stato
Regione  Valle d'Aosta
ComuniValtournenche
Profondità35 m
Lunghezza104 m
Esplorazione1865
Coordinate45°53′58.35″N 7°36′59.92″E
Mappa di localizzazione: Alpi
Gouffre des Busserailles
Gouffre des Busserailles

Descrizione

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Il torrente Marmore si getta nel gouffre des Busserailles nella località omonima, a 1742 metri di altitudine.

Vicino all'entrata sono presenti tre marmitte dei giganti.

Il gouffre si dirama per 104 metri, la parete a strapiombo della gola si inabissa per 35 m. Lungo il percorso attrezzato si possono leggere sulle pareti le incisioni dei fratelli Victor-Joconde e Jean-Joseph Maquignaz, che per primi che vi si avventurarono.

Il gouffre des Busserailles è uno dei gouffres della bassa Valle d'Aosta: il Gouffre de Guillemore a Fontainemore, l'orrido di Ratus a Pontboset, le Gouilles du Pourtset a Champorcher e le goye di Hône, lungo il "sentiero degli orridi".

Geologia

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Dal punto di vista geologico, la bancata che sprofonda per 35 metri è composta di serpentiniti antigoritiche e rocce caratterizzate da metamorfismo eclogitico dell'unità geologica di tipo Zermatt-Saas, unità che si insinua tra il Monte Rosa e le Grandes Murailles.

 
Un'incisione segna il passaggio dei fratelli Victor-Joconde e Jean-Joseph Maquignaz, tra i primi esploratori del gouffre des Busserailles.

Il pozzo venne esplorato per la prima volta il 19 novembre 1865 dalle celebri guide alpine di Valtournenche Jean-Antoine Carrel, Victor-Joconde Maquignaz e Alexandre Pellissier. Colpite dalla sua bellezza, esse decisero di porvi delle strutture per permetterne la visita. La guida Jean-Joseph Maquignaz vi discese il 24 novembre.

Il gouffre divenne un'attrazione turistica, e lasciò meravigliato anche l'alpinista inglese Edward Whymper:

(FR)

«Je ne saurais donner au lecteur une idée exacte de cette étonnante curiosité de la nature, sans le secours d'un plan et d'une ou deux coupes. … L'abîme ou le gouffre a environ 96 mètres de longueur et 33 mètres à peu près de hauteur, entre le bord supérieur des parois et la surface de l'eau. On ne peut d'aucun point en saisir d'un seul coup d'œil la longueur ni la profondeur totale, la vue est limitée par la sinuosité des parois, bien que, à de certaines places, la largueur atteigne ou dépasse 4 mètres 50 centimètres. Ces parois offrent partout une surface brillante et polie comme du verre. Par endroits, le torrent, minant le roc en dessous, a formé des ponts naturels. … Il faut de la lumière pour visiter cette caverne, et on ne peut s'y parler que par signes à cause du bruit assourdissant de l'eau.»

(IT)

«Non saprei dare al lettore una idea esatta di questa stupefacente curiosità della natura, senza utilizzare una pianta e una o due sezioni. … L'abisso o il baratro ha circa 96 metri di lunghezza e 33 metri all'incirca di altezza, tra il bordo superiore e la superficie dell'acqua. Non si può da nessuna parte coglierne a colpo d'occhio la lunghezza o la profondità totali, la vista è limitata dalla sinuosità delle pareti, anche se, in alcune parti, la larghezza raggiunge o supera i 4 metri e 50 centimetri. Queste pareti offrono ovunque una superficie brillante e levigata come del vetro. In alcuni punti il torrente, scavando sotto la roccia, ha formato dei ponti naturali. … Occorre della luce per visitare questa caverna, e ci si può parlare solamente a gesti a causa del rumore assordante dell'acqua.»

La famiglia Maquignaz gestisce ancora oggi la manutenzione delle strutture che permettono ai turisti di visitare il pozzo.

  1. ^ In francese, lingua ufficiale e correntemente utilizzata in Valle d'Aosta, per gouffre, si intende una cavità sotterranea il cui ingresso è generalmente imponente e marcato da una forte verticalità, traducibile come pozzo o abisso naturale.

Bibliografia

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