H 8 (sommergibile Italia)

L'H 8 è stato un sommergibile della Regia Marina.

H 8
Descrizione generale
Tiposommergibile costiero
ClasseH
Proprietà Regia Marina
CantiereElectric Boat Company, Montréal[1]
Impostazione1916
Varo24 maggio 1917
Entrata in servizio1917
Destino finaleaffondato da bombardamento aereo il 13 giugno 1943, recuperato, affondato nuovamente in seguito all’armistizio e demolito
Caratteristiche generali
Dislocamento in immersione474 t
Dislocamento in emersione360 t
Lunghezza45,8 m
Larghezza4,65 m
Pescaggio3,76 m
Profondità operativa80 m
Propulsionedue motori diesel da 490 CV, due motori elettrici da 600 CV; due eliche
Velocità in immersione 11 nodi
Velocità in emersione 12 nodi
Autonomiain superficie 3300 miglia marine a 7 nodi
in immersione: 1200 miglia marine alla velocità di 3,5 nodi
Equipaggio2 ufficiali, 25 sottufficiali e marinai
Armamento
Artiglieria1 cannone AA da 76/30 mm
Siluri4 tubi lanciasiluri da 450 mm
dati tratti da http://www.xmasgrupsom.com/Sommergibili/H5-8.html www.betasom.it - Classe H e da Uomini sul fondo di Giorgio Giorgerini
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Storia modifica

Dopo l'ultimazione effettuò le prove a Montreal e quindi partì Halifax al comando del tenente di vascello Armando Fumagalli, attraversando l'Oceano Atlantico assieme ai gemelli H 6 ed H 7 e giungendo a Cagliari negli ultimi giorni dell'ottobre 1917[2].

Entrò a far parte della II «Squadriglia Sommergibili H» con sede a Brindisi, venendo impiegato in dieci missioni esplorative e offensive nel Basso Adriatico, senza ottenere alcun risultato[2].

Nell'immediato primo dopoguerra prese parte, con il tenente di vascello Paolo Vandone come comandante, alle operazioni per l'occupazione di alcune isole dalmatiche (Premuda, Selve e Pago)[2].

Fu poi impiegato nell'addestramento, prendendo anche parte alle grandi esercitazioni del 1926 e 1927[2].

Nei primi mesi della belligeranza italiana, durante il secondo conflitto mondiale, svolse missioni di scarsa durata al largo della Francia, al comando del tenente di vascello Mario De Angelis[2].

A partire dal novembre 1940, dislocato a Taranto, fu impiegato per missioni difensive nel golfo e per esercitazioni antisommergibile[2].

Nel novembre 1942 fu assegnato alla Scuola Idrofonisti di La Spezia[2].

Il 13 (o il 5[3]) giugno 1943, nel corso di un pesante bombardamento aereo della Royal Air Force su La Spezia, fu centrato da una bomba e affondò nel porto della città[2][3].

Il relitto, rimesso a galla, fu rimorchiato a Genova per la conversione in pontone di carica ma, con l'armistizio, fu catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943 e successivamente affondato[2].

Recuperato nel dopoguerra, fu avviato alla demolizione[2].

Note modifica

  1. ^ Trentoincina
  2. ^ a b c d e f g h i j Sommergibili classe H5 - H6 - H7 -H8
  3. ^ a b Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, p. 360
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