L'hennin (pronuncia originale francese [enɛ̃ˈ][1], probabilmente dall'olandese hennink 'gallo', in riferimento alla cresta[2]) è un antico copricapo femminile a forma di cono allungato, associato generalmente alle fate delle fiabe. In realtà questo copricapo è storicamente esistito: comparso nelle Fiandre alla fine del XIV secolo, fu di gran moda nei ceti più alti della società per tutto il Quattrocento tra Paesi Bassi, Francia settentrionale (Borgogna), parte dell'Inghilterra e alcune aree tedesche[3]. Ebbe comunque la sua massima diffusione nella seconda metà del XV secolo; fu quindi un caratteristico accessorio della moda cosiddetta "tardogotica".

Giovane donna indossa un Hennin (dal Dittico dell'allegoria del Vero Amore del 1485-90, di Hans Memling)
Ritratto di Maria Bonciani di Ignoto fiammingo, XV secolo, (Galleria degli Uffizi Firenze)

Si trattava di un lungo cono appuntito, di lunghezza variabile tra i 50 e i 90 cm circa, generalmente in cartone o tela inamidata che veniva poi rivestito con tessuti preziosi come ad esempio la seta. Dallo hennin partiva poi un ampio velo leggerissimo e trasparente che ricadeva generalmente sul viso e sulle spalle, arrivando a volte a toccare terra.

Questo copricapo non copriva tutta la testa, bensì era di circonferenza assai ristretta: i capelli che spuntavano sulla fronte venivano rasati di modo che non si vedessero, lasciando solo un minuscolo triangolo in centro alla fronte. L'effetto era quello di un'alta fronte arrotondata (cosa che oggi possiamo osservare nei ritratti femminili di molti dipinti nordici dell'epoca); in particolare durante il Basso Medioevo, infatti, la fronte alta era considerata un attributo di grande bellezza nelle donne. Questi particolari cappelli venivano fissati in equilibrio sul capo grazie a una sorta di cerchio metallico stretto intorno alla testa.

Dallo hennin si svilupparono poi diverse, fantasiose varianti a forma di mezzaluna, o "a corna". In Italia questo tipo di cappello, peraltro non particolarmente diffuso, veniva chiamato sella quando aveva la forma a due punte[4].

Origine modifica

Sembra che l'hennin derivi dal boqta, tipico copricapo delle regine mongole. Marco Polo portò uno di questi copricapi a Venezia di ritorno dal suo viaggio, da questo esplose la moda (estesasi poi in tutta Europa) del cappello femminile molto alto sostituendo i tipici veli fluenti alle piume di pavone dell'originale mongolo[5].

È stato scritto che il caratteristico cappello chiamato hennin è una moda da collegare alle Crociate in Terra Santa. I crociati avrebbero cambiato la moda a partire dal XIII secolo, «venuti a contatto con la vita, gli usi e i costumi dei cittadini di Bisanzio, ammirarono ed apprezzarono altamente anche gli abiti». Lo stesso articolo, che è illustrato da diverse immagini tra le quali si sottolinea «la grazia del caratteristico cappello chiamato hennin», presenta il ritratto di Maria Bonciani di Ignoto fiammingo alla Galleria degli Uffizi. «Verso il 1380 (...) appare nel costume femminile una delle acconciature più strane di tutti i tempi, il copricapo a forma di cono chiamato "hennin"».[6] Un altro tassello da aggiungere riguarda Isabella di Baviera che introdusse in Francia l'hennin o cappello alla siriana. Ella è «ricordata per aver fatto alzare le porte del palazzo di "Vincennes" al fine di facilitare il suo passaggio e quello delle sue dame».[7]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Vocabolario della lingua italiana 2006 Zingarelli
  2. ^ Treccani, http://www.treccani.it/vocabolario/hennin
  3. ^ "Cornet" from Herbert Norris, Medieval costume and fashion 1999 (orig 1927 :445–48.
  4. ^ http://www.treccani.it/vocabolario/hennin/
  5. ^ Undici viaggiatori ed esploratori che hanno ampliato i confini del mondo conosciuto Michael Rank - 6 luglio 2015
  6. ^ Augusta Romano, I secoli e la moda. Il Basso Medioevo, in Historia , Anno IV, n. 36, Milano, Cino Del Duca Editore, Novembre 1960, pp. 46-51.
  7. ^ Elisabetta Ceroni, Breve storia dell'acconciatura, su books.google.it, Salerno, Book sprint edizioni, maggio 2017. URL consultato il 26 dicembre 2023.

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