Borgogna

regione storica ed ex regione amministrativa francese
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La Borgogna (AFI: /borˈɡoɲ:a/[1]; in francese Bourgogne, /buʁ'gɔɲ/; in arpitano Borgogne; in occitano Borgonha) è una regione storica ed ex regione amministrativa della Francia.

Borgogna
ex regione
Région Bourgogne
Borgogna – Stemma
Borgogna – Bandiera
Borgogna – Veduta
Borgogna – Veduta
Semur-en-Auxois
Localizzazione
StatoBandiera della Francia Francia
Amministrazione
Capoluogo Digione
Presidente del Consiglio regionaleFrançois Patriat
Data di soppressione1º gennaio 2016
Territorio
Coordinate
del capoluogo
47°19′18.01″N 5°02′29″E / 47.32167°N 5.04139°E47.32167; 5.04139 (Borgogna)
Superficie31 582 km²
Abitanti1 642 440 (2009)
Densità52,01 ab./km²
Dipartimenti4
Arrondissement15
Altre informazioni
Linguefrancese, dialetto borgognone
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2FR-D
Codice INSEE26
Nome abitantiborgognone/a (bourguignon(ne))
Cartografia
Borgogna – Localizzazione
Borgogna – Localizzazione
Sito istituzionale

Dal 1º gennaio 2016, la regione amministrativa Borgogna è confluita nella regione Borgogna-Franca Contea. Era composta da 4 dipartimenti: Yonne (89), Côte-d'Or (21), Nièvre (58) e Saona e Loira (71, Saône-et-Loire). Sono inclusi nella regione 15 arrondissement, 174 cantoni e 2.045 comuni. La regione corrispondeva in gran parte all'antico ducato di Borgogna medievale e alla provincia di Borgogna del Ancien Régime.

Geografia fisica modifica

Il suo capoluogo è Digione (in francese Dijon). Le città principali, oltre a Digione, sono Chalon sur Saône, Auxerre, Mâcon e Nevers. Il territorio della regione confina con Île-de-France a nord-ovest, Champagne-Ardenne a nord, Franca Contea ad est, Rodano-Alpi a sud, Alvernia a sud-ovest e Centro-Valle della Loira a ovest.

 
Mappa della Borgogna

Caratteristiche della Borgogna sono le dolci ondulazioni e il verde senza fine: questa regione mantiene una densità abitativa bassa, di genere rurale e l'urbanizzazione è legata fortemente alle attività agricole, anche se poco prospere in quest'area della Francia, per via della scarsa produttività della regione; per questo essa ha conservato il suo notevole patrimonio naturale.

La regione è quasi interamente occupata dal Plateau de Langres, modeste alture collinari che difficilmente arrivano a quote di montagna (639 m s.l.m.), scavato da numerosi fiumi e torrenti, tutti immissari della Saona, su cui si trovano le uniche, piccole zone pianeggianti. Dalla Saona parte anche il Canale di Borgogna, che la unisce alla Yonne e quindi alla Senna. Il clima è moderatamente continentale, a causa della lontananza dal mare; gli inverni sono dunque freddi (medie in gennaio da -1 a 2 °C) e le estati miti, con massime in luglio tra i 25 e i 28 °C.

Storia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Borgogna.
 
Interno della basilica romanica di Vézelay.

La Borgogna deve il suo nome all'antica popolazione germanica dei Burgundi, che nel V secolo fondarono un reame nella Gallia romana centro meridionale. L'attuale regione francese della Borgogna corrisponde solamente a una parte di questo antico regno, vale a dire quella che in epoche successive formò il cosiddetto Ducato di Borgogna.

 
Le tre parti della Borgogna, così come apparivano tra il IX e il X secolo:

     Alta Borgogna

     Bassa Borgogna

     Ducato di Borgogna (di Riccardo il Giustiziere)

Il reame creato dai Burgundi fu poi conquistato dai franchi nel 534 e da questi retto a titolo di re di Borgogna fino all'800, anno in cui fu formalmente annesso all'Impero carolingio e suddiviso in varie contee. In seguito, con lo smembramento dello stesso impero (a seguito del Trattato di Verdun dell'843), le varie contee del regno finirono sotto la giurisdizione del Regno di Lotaringia, per poi (a seguito del Trattato di Meerssen dell'870) essere spartite tra i regni di Francia e Germania.

La parte francese della Borgogna venne poi a formare il Ducato di Borgogna, mentre le terre rimaste sotto la giurisdizione germanica furono suddivise in due grandi regioni: l'Alta Borgogna (o Borgogna Transgiurana, comprendente la Franca Contea di Borgogna) e la Bassa Borgogna (o Borgogna Cisgiurana, comprendente la Provenza). In seguito, nell'888, il conte Rodolfo di Borgogna riuscì a farsi incoronare re di tutta l'Alta Borgogna; nel 933, il suo figlio omonimo ottenne tramite accordi diplomatici anche la Bassa Borgogna e poté così fondare il Regno di Arles (o delle Due Borgogne).

Intanto, il Ducato di Borgogna (costituito dalle contee di Mâcon, Chalon, Sens, Auxerre, Tonnerre, Nevers e Autun) rimaneva parte del Regno di Francia.

Il Ducato capetingio di Borgogna modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Borgogna.
 
Tomba di Giovanni di Borgogna.
 
Hôtel-Dieu di Beaune.

Il Ducato di Borgogna e la Franca Contea vennero nuovamente riunite sotto un unico sovrano nel XV secolo, attraverso un ramo cadetto della dinastia dei Capetingi, finché anche la linea dinastica dei Duchi di Borgogna si estinse in linea maschile. Essi erano strettamente imparentati con i Re di Francia e nel XV secolo erano cresciuti molto di potenza, grazie a una serie di acquisizioni matrimoniali o di conquiste, tanto da poter giungere a creare un regno indipendente.

A ogni modo, non riuscirono mai a diventare sovrani completamente indipendenti, in quanto erano rimasti vassalli del re di Francia per il Ducato di Borgogna, per l'Artois e per le Fiandre, mentre allo stesso tempo erano vassalli dell'Imperatore per la Franca Contea di Borgogna, la Gheldria, l'Hainaut, il Brabante, il Lussemburgo e altre terre.

Nel 1477, alla morte dell'ultimo duca capetingio, Carlo il Temerario, il territorio del Ducato di Borgogna venne annesso direttamente ai domini reali di Francia, mentre la Franca Contea venne trasferita agli Asburgo attraverso il matrimonio di sua figlia, Maria di Borgogna, con l'imperatore Massimiliano I.

Il ducato divenne quindi la généralité di Digione, creata nel 1542, comprendendo l'Autunois (regione di Autun), l'Auxerrois (regione di Auxerre), l'Auxois, il Châlonnois (regione di Chalon-sur-Saône), il Charollois (regione di Charolles), il Dijonnais (regione di Digione), il Mâconnais (regione di Mâcon) e la Montagne (o Châtillonais, regione di Châtillon-sur-Seine).

Arte modifica

 
Affreschi romanici a Berzé-la-Ville
 
Via medievale a Digione

L'architettura borgognona raccolse l'eredità artistica dei luoghi di culto situati nelle cosiddette "vie della cultura romanica", ossia delle vie che conducono i pellegrini a Santiago di Compostela. Tipiche dell'architettura borgognona furono la struttura delle piante a "cappelle radiali" e quella con "cappelle a gradoni", che consentiva la celebrazione di più messe contemporaneamente, utilizzata dagli ordini religiosi della congregazione cluniacense, di derivazione benedettina, di grande importanza per la diffusione del gusto romanico in Francia e nell'Europa occidentale.[2]

Le prime avvisaglie dell'architettura borgognona si ebbero già con la fase pre-romanica, storicamente collocabile intorno al 1000 d.C. Tra gli esempi più significativi e meglio conservati si annoverano la basilica del Sacro Cuore a Paray-le-Monial (XI secolo) e la chiesa di Anzy-le-Duc (XII secolo). In Borgogna si originò oltre all'architettura cluniacense anche quella cistercense. Notevole fu l'importanza di queste ultime strutture per la diffusione di un gusto gotico severo e austero, ben rappresentato dall'abbazia di Fontenay.

La scultura borgognona fu caratterizzata da una grande energia espressiva e da una profonda maestria. Il centro da dove si irradiò questo nuovo stile fu Cluny intorno al XII secolo d.C., anche se già nel secolo precedente si riunirono presso il monastero numerosi artisti per realizzare pregevoli opere. La decorazione borgognona si caratterizzò per il vigore realistico, il dinamismo delle innovative sculture dei portali, la ricchezza e la vivacità. Tra gli esempi più preziosi della scultura borgognona si ricordano i due portali della chiesa di Charlieu, l'uno con l'Ascensione, l'altro con le Nozze di Cana, oltre alle decorazioni del coro della chiesa di Semur-en-Brionnais e il complesso del Paradiso Terrestre presenti in origine nell'abbazia di Cluny.

 
Veduta di Vergisson, villaggio della Borgogna, e i suoi vigneti.

Uno stile borgognone, di derivazione bizantina, si diffuse anche nella pittura, caratterizzato da figure maestose, colori vivaci e fondi blu, scene ispirate dal Vecchio e Nuovo Testamento. Tra gli esempi sopravvissuti nel secoli si possono citare il Cristo e quattro angoli su cavalli bianchi, presente sulla volta della cripta di Saint-Germain-d'Auxerre, e il Cristo in maestà fra gli Apostoli, visibile nella cappella cluniacense di Berzé-la-Ville. Di notevole spessore anche le miniature per i colori e per i temi come evidenziato nelle Vite dei Santi e nelle opere dei monaci della scuola di Citeaux.

Quando la Borgogna raggiunse la sua maggiore importanza politica, intorno alla fine del XIV secolo, Digione divenne il primo centro artistico e pittorico di Francia, potendo raccogliere i migliori rappresentanti delle correnti francesi, italiane e, soprattutto, fiamminghe (i duchi di Borgogna della dinastia dei Valois possedevano la maggior parte delle Fiandre durante il Quattrocento). Interessante fu la sintesi tra il gusto aulico e cortese e quello realistico borghese. Dalle Fiandre arrivarono i contributi di Jean Malouel, Jan van Eyck e di Rogier van der Weyden per la pittura, Claus Sluter per la scultura[3].

I duchi Valois furono committenti di numerose opere d'arte ed edifici, tra i quali la certosa di Champmol presso Digione che comprende il pozzo dei Profeti di Claus Sluter e ospitava opere di Van Eyck e le famose tombe dei duchi Filippo l'Ardito e Giovanni senza Paura. I fedeli dei duchi imitarono il loro patrocinio delle arti: è particolarmente rilevante la figura di Nicolas Rolin, nativo di Autun, cancelliere del duca Filippo il Buono, che fu il fondatore del Hôtel-Dieu di Beaune per il quale ordinò a Rogier van der Weyden il monumentale Polittico del Giudizio universale. È inoltre rappresentato nella Madonna del cancelliere Rolin di Jan Van Eyck che commissionò.

L'arte di corte ducale raggiunse il suo vertice nella miniatura, che espresse il gusto per le feste, per le caccia, per le sfilate e per i famosi banchetti. Non inferiore la produzione nella oreficeria, nella gioielleria, nel vasellame, negli arazzi.

Gli ultimi sprazzi di arte della Borgogna ducale si ebbero nel XVI secolo nella chiesa di Brou, costruito in stile tardo-gotico.

Nel Cinquecento, l'arte del Rinascimento fa irruzione in Borgogna, dove vari castelli vengono eretti ispirandosi dall'esempio dei castelli della Valle della Loira: il castello di Ancy-le-Franc, quello di Tanlay e quello di Sully sono gli esempi più famosi.

Nel Seicento e nel Settecento, nonostante un ruolo minore sul piano politico in confronto ai secoli precedenti, la Borgogna resta una regione ricca e borghesi e nobili fanno costruire nello stile classico dell'epoca castelli in campagna e hôtel particuliers (palazzi cittadini) nelle grandi città come a Digione, dove il Palazzo dei Duchi di Borgogna viene ampliato nel corso del seicento e del settecento dall'architetto del re Jules Hardouin-Mansart (che ha lavorato a Versailles) e da Jacques Gabriel. Il palazzo ospita oggi il Museo delle belle arti di Digione, uno dei maggiori di Francia, che espone, tra l'altro, alcune delle opere più famose dell'arte borgognona medievale.

La regione possiede ben tre siti iscritti al Patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO. Due sono eccezionali esempi dell'architettura romanica di cui la Borgogna fu una delle culle: l'abbazia di Vézelay e quella di Fontenay. L'altro è l'antica zona viticola della Borgogna, organizzata dal Medio Evo intorno ad abbazie e castelli, che si estende lungo un asse nord-sud tra Digione e Mâcon.

Immagini della regione modifica

Gastronomia modifica

Il vino modifica

 
Vigne a Mercurey.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Borgogna (vino).

La Borgogna è una zona di vini caratteristici, i più pregiati di Francia con quelli della regione di Bordeaux. I vini borgognoni vengono prodotti in una lunga e stretta striscia che si estende da nord a sud a partire da Digione su decine di chilometri fino alla regione di Lione. Le aziende vinicole della Borgogna si caratterizzano dalle loro piccole dimensioni, la maggior parte non superando i 10 ettari, e puntano perciò più su la qualità che su la quantità. La maggior parte della produzione viene di fatto esportata all'estero. I vini della Borgogna sono sia bianchi, prodotti con uve Chardonnay, sia rossi da Pinot Noir. Da questo vitigno in particolare, in Borgogna viene prodotto il vino più caro e pregiato del mondo, il famoso Romanée-Conti, prodotto su solo 1,8 ettari dell'omonimo Grand Cru di Vosne-Romanée, monopolio dell'azienda. Altri vini prodotti in Borgogna sono gli Chablis nella regione di Auxerre e il Beaujolais. Dalla Borgogna si ritiene sia originario uno dei vitigni più diffusi al mondo, lo Chardonnay, che dovrebbe la sua denominazione al paese di Chardonnay, nel sud della regione.

Una delle teorie è quella che vuole lo Chardonnay importato in Francia dai crociati di ritorno dalla Palestina, di cui il vitigno sarebbe originario, che portarono con sé il vino e i semi di quest'uva chiamata in ebraico Shaar-Adonay, ovvero la "Porta di Dio", in riferimento alla città santa di Gerusalemme, circondata da mura. Sarebbe perciò una distorsione francese della pronuncia ebraica sha'har-adonay, divenuto Char-donnay. Anche se la cosa non è documentata e non vi è bibliografia.

Cucina modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina borgognona.

Accompagnando i vini, la Borgogna possiede una cucina tipica molto raffinata e variata a tal punto che viene considerata, con la città di Lione, il cuore della gastronomia francese. Tra le specialità più famose:

  • Manzo alla borgognona
  • Coq au vin
  • Senape di Digione
  • Asparagi di Ruffey
  • Tartufi di Borgogna
  • Lumache alla borgognona
  • Uova en meurette
  • Pollo alla Gaston Gérard
  • Kir
  • Prosciutto erborinato
  • Prosciutto à la Chablisienne
  • Ratafià di Borgogna (liquore)
  • Pollo della Bresse
  • Époisses (formaggio)
  • Chaource (formaggio)
  • Anice di Flavigny

Note modifica

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Borgogna", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Le Muse, De Agostini, Novara, Vol. II, pp. 355-359
  3. ^ Universo, De Agostini, Novara, Vol. II, pp. 365-366

Bibliografia modifica

  • C.Oursel, L'art de Bourgogne, Parigi-Grenoble, 1953
  • V.Perret, La sculpture bourguignonne au XII et au XIII siècle, Parigi, 1914

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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