Il viaggio di mamma Krause verso la felicità

film del 1929 diretto da Phil Jutzi

Il viaggio di mamma Krause verso la felicità (Mutter Krausens Fahrt ins Glück) è un film muto del 1929 diretto da Phil Jutzi.

Il viaggio di mamma Krause verso la felicità
Titolo originaleMutter Krausens Fahrt ins Glück
Lingua originaletedesco
Paese di produzioneGermania
Anno1929
Durata121 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33 : 1
film muto
Generedrammatico
RegiaPhil Jutzi
SoggettoHeinrich Zille, Otto Nagel
SceneggiaturaWilly Döll e Jan Fethke
ProduttoreWilli Münzenberg
Casa di produzionePrometheus-Film-Verleih und Vertriebs-GmbH
FotografiaPhil Jutzi
MusichePaul Dessau
ScenografiaKarl Haacker, Robert Scharfenberg
Interpreti e personaggi

Trama modifica

Mamma Krause è una giornalaia che, negli anni venti, vive nel suo modesto appartamento berlinese insieme ai due figli, Erna e Paul. Per tirare avanti, ha subaffittato parte della casa a un altro inquilino. Questi è un truffatore la cui compagna è una prostituta. L'uomo non solo seduce Erna, ma spinge Paul - che ha rubato l'incasso della vendita dei giornali della madre - sulla cattiva strada, una strada che finirà per portare il ragazzo in prigione. Il viaggio di mamma Krause sarà quello verso la morte, suicida insieme alla bambina della prostituta.

Produzione modifica

Il film fu prodotto dalla Prometheus-Film-Verleih und Vertriebs-GmbH.

Distribuzione modifica

Distribuito dalla Prometheus-Film-Verleih und Vertriebs-GmbH, il film fu presentato in prima all'Alhambra di Berlino il 30 dicembre 1929[1].

Critica modifica

"Jutzi non esita a chiudere i suoi personaggi in una cornice claustrofobica, un piccolo appartamento nei quartieri proletari di Berlino, emblema di un mondo che imprigiona i suoi abitanti inchiodandoli alla loro condizione sociale: qui, presa all'interno di un'eterna guerra tra poveri, la famiglia Krause sembra destinata fin dall'inizio a precipitare nel baratro della disillusione"[2].

"Jutzi girò forse il capolavoro del 'cinema proletario', riuscendo a consegnare una prova maiuscola del suo talento narrativo, non compromessa dalla presenza di un eroe positivo appena abbozzato né dall'happy end politico un po' posticcio"[3].

Note modifica

  1. ^ Film Portal, su filmportal.de. URL consultato il 16 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2012).
  2. ^ Effettonotteonline
  3. ^ Giovanni Spagnoletti su Treccani.it

Collegamenti esterni modifica

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