Il'ja Efimovič Repin
Il'ja Efimovič Repin (in russo Илья Ефимович Репин?, in ucraino Ілля Юхимович Рєпін?, Illja Juchymovyč Rjepin, in finlandese Ilja Jefimovitš Repin; Čuhuïv, 5 agosto 1844 – Kuokkala, 29 settembre 1930) è stato un pittore e scultore russo di origine ucraina[1].
Repin rappresenta con la sua opera una delle più significative manifestazioni della cultura artistica russa della seconda metà del XIX secolo. Per la varietà di interessi e per la rappresentazione in arte dei più disparati aspetti della vita e della società, non ha eguali nella pittura russa, né precedente, né contemporanea. A lui si ispirò la pittura sovietica realista.
Biografia
modificaNato a Čuhuïv (all'epoca parte del governatorato di Char'kov), il 5 agosto (24 luglio) 1844, figlio di un modesto ufficiale, dopo il suo apprendistato con un pittore di icone chiamato Bunakov, nel 1866 si trasferì a San Pietroburgo per studiare presso l'Accademia Imperiale di Belle Arti. Grazie a una borsa di studio dell'Accademia, dove aveva vinto la medaglia d'oro con il dipinto La resurrezione della figlia di Giairo (vedi sotto, nella galleria immagini delle Opere), dal 1873 al 1876 soggiornò in Italia e a Parigi. A contatto con gli Impressionisti francesi, mutuò da questi il gusto per il colore vivo e luminoso, che reinterpretò genialmente nei suoi quadri raffiguranti contadini, pescatori e scene di vita di mercato.
Nel 1878 si unì al movimento artistico denominato degli Ambulanti, o Itineranti. Dal 1882 visse a San Pietroburgo, viaggiando spesso all'estero. Immortalò molti dei suoi connazionali più famosi, come Tolstoj, Mendeleev, Pobedonoscev e Musorgskij; la sua ritrattistica rimase insuperabile in tutti i soggetti raffigurati: uomini, donne, bambini, compresi i ritratti storici, forzatamente non realistici. Il ritratto di Musorgskij, per esempio, è una delle migliori opere di Repin e anche di tutta la ritrattistica russa del periodo. Il quadro fu dipinto nel corso di quattro sessioni, dieci giorni prima della morte del compositore, in ospedale. Secondo le parole di un testimone, «con tutti i possibili inconvenienti, il pittore non aveva nemmeno un cavalletto e doveva appoggiarsi a una scrivania davanti alla quale il paziente Mussorgskij sedeva in una poltrona». Repin rifiutò di essere pagato per il dipinto e anzi contribuì alla creazione di un monumento dedicato al musicista.
Nel 1903 fu incaricato dal governo russo di realizzare il suo progetto più grandioso, una tela di 400 × 877 centimetri, che raffigura una sessione cerimoniale del Consiglio di Stato per celebrare il suo centenario del 7 maggio 1901. Dopo la Rivoluzione del 1917, la sua residenza I Penati, a Kuokkala, situata a nord di San Pietroburgo, fu annessa alla Finlandia. Fu perciò invitato da Lenin a tornare in Russia, ma Repin rifiutò dichiarando di essere troppo vecchio per viaggiare ancora. Tornò in Russia solo in seguito alle suppliche del Ministro della Pubblica Istruzione dell'Unione Sovietica nel 1926.
Uno dei dipinti più complessi di Repin, I cosacchi dello Zaporož'e scrivono una lettera al sultano di Turchia, occupò molti anni della sua vita. Repin ideò l'opera in seguito a letture svolte per passatempo, ma il pittore credeva davvero negli ideali dei cosacchi: libertà, eguaglianza e fratellanza; in breve, nel repubblicanesimo cosacco. Iniziato alla fine degli anni 1870, il quadro fu completato solo nel 1891. Fu subito acquistato dallo zar Alessandro III, che pagò ben 35.000 rubli per l'opera, una cifra enorme per l'epoca. Il dipinto, di grandi dimensioni, coglie appieno il divertimento dei cosacchi mentre sono intenti ad inventare insulti e volgarità da inserire in una lettera di risposta a quella indirizzata loro dal Sultano Mehmet IV.
Repin prese parte a numerose mostre internazionali: Vienna (1873), Parigi (1878 e 1900), Berlino (1896), Venezia (1897) e Roma (1911). Insegnò all'Accademia di San Pietroburgo. La cittadina in cui morì, Kuokkala, è stata poi ribattezzata in suo onore Repino nel 1948, all'epoca della sua morte era in Finlandia ed è successivamente entrata a far parte della Russia, nel 1930. A lui è stato intitolato l'asteroide scoperto nel 1969, 2468 Repin.
Opere
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Ritratto di Janickaja, 1865, Galleria Tret'jakov
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Venditore di opere studentesche all'Accademia delle Arti, 1870
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La Risurrezione della figlia di Giairo, 1871
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Ritratto di Ivan Turgenev, 1874
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Ebreo in preghiera, 1875, Galleria Tret'jakov
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La ragazza legge, 1876, Museo statale di Belle Arti di Tatarstan
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Sadko nel Regno Subacqueo, 1876 (Museo russo)
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Donna nera, 1876, Museo russo
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Ritratto di un Arcidiacono, 1877, Galleria Tret'jakov
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Mužik con un'occhiataccia, 1877, Ritratto di I.F. Radov, padrino dell'artista
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Autoritratto, 1878, Museo russo
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Mele e foglie, 1879 (Museo russo)
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Lo scrittore russo Aleksej Feofilaktovič Pisemskij, 1880
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Il compositore Modest Musorgskij, 1881
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Ritratto di Nikolaj Ivanovič Pirogov, 1881
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Sul sentiero, 1881
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Afanasij Fet-Šenšin, 1882
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Ritratto del Professor Ivanov, 1882
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Festa, 1883
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Vladimir Stasov, 1883
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Processione di Pasqua (nella regione di Kursk) (1880-1883)
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Figlia del pittore, 1884
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Rifiuto della confessione, 1879-1885
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Il Granduca sceglie la moglie, 1885
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Ritratto di Dmitrij Mendeleev, 1885
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Ritratto di Lev Tolstoj, 1887
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Anton Rubinštejn, 1887
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Non lo stavano aspettando, 1884-1888
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Il chirurgo Evgenij Vasil'evič Pavlov in sala operatoria, 1888, Galleria Tret'jakov
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San Nicola di Mira salva tre innocenti dalla morte, 1889
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Ritratto dell'attrice italiana Eleonora Duse, 1891
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Ritratto di Lev Tolstoj, 1893
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Ritratto di Aleksandr Žirkevič, 1894
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Il matrimonio di Nicola II e Aleksandra Fëdorovna, 1894
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Imperatore Nicola II (particolare), 1896
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Sessione cerimoniale del Consiglio di Stato, 1900
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Ritratto del ministro conte de Witte, 1903
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Che libertà!, 1903, Museo russo di San Pietroburgo
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Ritratto di Leonid Nikolaevič Andreev, 1904
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Ritratto di Leonid Nikolaevič Andreev in una pausa estiva, 1905
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Ritratto dell'attrice Marija Fëdorovna Andreeva, 1905, Museo nazionale di belle arti della Bielorussia
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Dimostrazione del 17 ottobre 1905, 1906–1911
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Ritratto del neurofisiologo e psichiatra Bechterev, 1913
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Ritratto di un poeta futurista russo, 1916
Note
modifica- ^ (EN) Ilya-Yefimovich-Repin su www.britannica.com.
Bibliografia
modifica- Москвинов В., Репин в Москве, М., 1955;
- Иванов С., Москва в жизни и творчестве И. Е. Репина, М., 1960;
- Грабарь И. Э., Репин, т. 1—2, М., 1963—64;
- Новое о Репине, Л., 1969;
- Лясковская О. А., И. Е. Репин, 3 изд., М., 1982;
- Стернин Г. Ю., И. Е. Репин. Альбом, Л., 1985;
- Федоров-Давыдов А. А., И. Е. Репин, 2 изд., М., 1989.
- Шышанаў В. Невядомае Здраўнёва // Віцебскі сшытак. 2000. № 4. С.90-115.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina in lingua russa dedicata a Il'ja Efimovič Repin
- Wikiquote contiene citazioni di o su Il'ja Efimovič Repin
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Il'ja Efimovič Repin
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su ilya-repin.ru.
- Repin, Il´ja Efimovič, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Miron Malkiel-Jirmounski, REPIN, Ilja Efimovič, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Repin, Ilja Efimovič, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Ilya Yefimovich Repin, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Il'ja Efimovič Repin, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Il'ja Efimovič Repin, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- (RU) Sito su Repin, su ilyarepin.org.ru. URL consultato il 18 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2012).
- (RU) Testi di Repin, su lib.ru.
- (RU) Dipinti di Repin, su staratel.com.
- (RU) Allievi di Repin, su k.surrealism.ru. URL consultato il 5 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).
- (EN) Repin nella Galleria di Olga, su abcgallery.com.
- (EN) Dipinti di Repin nella Galleria di Arte Russa, su russianartgallery.org.
- (RU) Penati, la casa di Repin a Repino, ora un museo, su russianmuseums.info.
- (RU) Il'ja Efimovič Repin. Foto e Biografia
- Le opere di Il'ja Efimovič Repin, su owlstand.com. URL consultato il 24 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2018).
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