Inquisizione di Malta

sistema di tribunali ecclesiastici della Santa Sede

L'Inquisizione romana di Malta, anche nota come Sant'Uffizio di Malta, fu un istituto religioso stabilito dalla Santa Inquisizione a Mdina nel 1561, per contrastare il protestantesimo nell'isola di Malta.

Fu stabilita dal 1561 per combattere il dilagante protestantesimo che era diffuso tra vari strati sociali, i cui esponenti formavano la cosiddetta Confraternita dei Buoni Cristiani e leggevano Erasmo, Lutero, Melantone e versioni della Bibbia tradotte. Ma con il passare del tempo l'Inquisizione prese a occuparsi di apostasia dalla fede, bestemmie ereticali, proposizioni ereticali, libri proibiti, bigamia, stregoneria, massoneria, negligenza nel sentire la messa e frequentare i sacramenti.

Cominciò così a interessarsi dei comuni fedeli, talvolta ignoranti, rei di praticare la religione in un modo non conforme alla volontà della Chiesa cattolica e bisognosi di essere istruiti alla vera dottrina. Durante la seconda metà del Settecento i tribunali inquisitoriali in Europa persero gran parte della loro forza e ci furono le prime soppressioni in Italia.

Anche a Malta i gran maestri dei Cavalieri di San Giovanni tentarono di «tagliare le ali al ministro del papa», ma questo tentativo fu inutile e al contrario della maggior parte delle sedi italiane il tribunale maltese rimase vivo con la media di 55 denunce l'anno.

L'ultimo inquisitore fu il romano Giulio Carpegna. Il 21 marzo 1798 il ministro degli Affari Esteri della Repubblica Romana gli comunicò di partire da Malta al più presto possibile.

A Malta gli inquisitori erano anche delegati apostolici o nunzi, in corrispondenza con la Segreteria di Stato, e rappresentanti di varie Congregazioni: del Concilio, di Propaganda Fide, dei Vescovi e Regolari, dell'Immunità ecclesiastica. Erano inoltre dal 1637 "direttori" della Scuola della Lingua Araba e dal 1655 commissari della Reverenda Fabbrica di San Pietro.[1]

Funzioni

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La figura dell'Inquisitore assumeva tre ruoli distinti: non solo quello di inquisitore in materia di fede, ma anche come delegato apostolico per la segreteria di Stato, e di referendario della Reverenda Fabbrica di San Pietro. L'inquisitore reggeva tre distinti tribunali: della Congregazione della Fede, il tribunale civile e il tribunale della Fabbrica di San Pietro, con funzioni diverse.

Cronotassi degli inquisitori

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  1. ^ SIUSA | Inquisizione di Malta, su siusa.archivi.beniculturali.it, MiBAC. URL consultato il 24 ottobre 2023.

Bibliografia

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  • Mario Gauci, L'archivio dell'Inquisizione di Malta: un patrimonio documentario per la storia dell'isola e il suo contesto mediterraneo, in Alejandro Cifres, L'inquisizione romana e i suoi archivi: a vent'anni dall'apertura dell'ACDF atti del convegno, Roma, 15-17 maggio 2018, Gangemi editore, 2019, pp. 443-466, ISBN 978-88-492-3740-5.
  • Luca Al Sabbagh, Daniele Santarelli e Herman H. Schwedt, I giudici della fede: l'Inquisizione romana e i suoi tribunali in età moderna, collana Studi storici, filologici e letterari, Edizioni CLORI, 2017, ISBN 978-88-942416-4-8.

Collegamenti esterni

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