Insalata Waldorf

antipasto della cucina statunitense

L'insalata Waldorf (dall'inglese Waldorf salad) è un antipasto statunitense. Si tratta di un'insalata a base di noci, mele fresche, sedano e uva conditi con maionese e tipicamente servita su un letto di foglie di lattuga.[1]

Insalata Waldorf
Origini
Altri nomiin inglese: Waldorf salad
Luogo d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Dettagli
Categoriaantipasto
Ingredienti principali
  • noci
  • mele
  • sedano
  • uva
  • maionese
VariantiEmerald salad

Storia modifica

L'insalata Waldorf venne inventata il 14 marzo 1896 presso il Waldorf-Astoria Hotel di New York, durante un ballo di beneficenza in onore del St. Mary's Hospital for Children.[2][3][4] Il maître dell'albergo Oscar Tschirky è ampiamente riconosciuto per aver ideato la ricetta. Nel 1896, l'insalata apparve in The Cook Book di "Oscar of the Waldorf".[5] Originariamente la ricetta era a base di mele, sedano e maionese e non conteneva le noci, che verranno aggiunte per la prima volta in The Rector Cook Book del 1928.[2][6]

Varianti modifica

Le varianti della ricetta possono contenere pollo, tacchino, frutta secca e scorza di arance e/o limoni.[7]

Una variante nota come emerald salad sostituisce il sedano con il cavolfiore.

Note modifica

  1. ^ (EN) Judith Weinraub, Salad: A Global History, Reaktion, 2016, "Waldorf Salad".
  2. ^ a b (EN) The History of WALDORF SALAD, su kitchenproject.com. URL consultato il 17 maggio 2019.
  3. ^ (EN) Janet Clarkson, Food History Almanac: Over 1,300 Years of World Culinary History, Culture, and Social Influence, Rowman & Littlefield, 2013, p. 245.
  4. ^ (EN) Nan Lyons, New York City 1990, Bantam, 1990.
  5. ^ (EN) Andrew F. Smith, New York City: A Food Biography, Rowman & Littlefield, 2013, p. 155.
  6. ^ (EN) Autori vari, Food and Drink in American History: A "Full Course" Encyclopedia [3 Volumes]: A "Full Course" Encyclopedia, ABC-CLIO, 2013, p. 774.
  7. ^ (EN) Andrew F. Smith, Savoring Gotham: A Food Lover's Companion to New York City, Oxford, 2015, p. 628.

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