Noce (botanica)
La noce è un tipo di frutto composto da un guscio duro e legnoso e da un seme, generalmente commestibile.

In lingua italiana il termine può risultare ambiguo, in quanto identifica anche lo specifico frutto delle piante del genere Juglans.
Definizione botanicaModifica
Dal punto di vista della classificazione botanica dei frutti, una noce è un frutto secco con un seme (raramente due) contenuto in un pericarpo legnoso o coriaceo[1], senza chiara distinzione tra esocarpo, mesocarpo ed endocarpo; l'ovario diventa molto duro una volta raggiunta la maturazione e il seme si distacca dalla parete dell'ovario (se invece il seme non è del tutto libero, si parla di achenio). Tutte le noci sono indeiscenti (cioè non si aprono spontaneamente a maturità).
Esempi di noci in questo senso "scientifico" sono le nocciole prodotte dal genere Corylus, le ghiande prodotte dal genere Quercus, le castagne prodotte dal genere Castanea e anche i frutti dei tigli. Non sono noci, invece, in questo specifico senso, quelle prodotte dal genere Juglans (benché chiamate volgarmente noci) né le noci di cocco (Cocos nucifera), che sono entrambe drupe; e tanto meno le noccioline (genere Arachis), che sono baccelli indeiscenti (V. sotto per maggiori dettagli).
Oltre alle Fagacee, altre famiglie (Betulacee, Ulmacee, Tiliacee, Ramnacee, Dipterocarpacee ecc.) includono piante che hanno frutti secchi della categoria "noci" (p.es. Zelkova, Tilia, Paliurus). Il loro impiego per l'alimentazione è ovviamente molto variabile secondo le specie.
Definizioni culinarie e denominazioniModifica
Una noce in cucina è una categoria meno restrittiva rispetto a quella botanica, il termine infatti può essere attribuito a molti semi che in realtà noci non sono. Ogni grosso seme oleoso che abbia un guscio e venga usato per l'alimentazione (crudo, cotto, tostato, macinato, pressato per estrarne l'olio) assume volgarmente la qualifica di noce. Molti di questi appartengono alla frutta secca.
Alcuni frutti e semi che sono effettivamente noci nella tradizione culinaria (o farmaceutica), ma non dal punto di vista della definizione botanica:
- Noce comune: è un seme contenuto in una drupa (prodotta da Juglans regia).
- Noce pecan: è un seme contenuto in una drupa (prodotta da Carya illinoensis).
- Noce del Brasile: è un seme contenuto in una capsula (prodotta da Bertholletia excelsa).
- Noce di cocco: è una drupa fibrosa (prodotta da Cocos nucifera e altre specie di palme).
- Noce di areca o Noce di ara o Noce di betel: è una drupa (prodotta da Areca catechu)
- Noce moscata: è un seme contenuto in una drupa (prodotta da Myristica fragrans).
- Noce di cola: è un seme (prodotto da alberi del genere Cola).
- Noce macadamia o Noce del Queensland: è un seme (prodotto dalla Macadamia integrifolia).
- Noce d'acagiù o anacardio: è un achenio (prodotto da Anacardium occidentale).
- Noce vomica: è una bacca (prodotta da Strychnos nux-vomica).
- Nocciola cilena: è un seme usato in modo simile alla noce macadamia (prodotto da Gevuina avellana).
Per completezza, menzioniamo alcuni semi usati per l'alimentazione, che non sono chiamati noci neppure nell'uso culinario ma hanno molte somiglianze con quelli elencati sopra:
- Mandorla: è un seme contenuto in una drupa.
- Aleurites moluccana: è un seme (che viene utilizzato per produrne olio).
- Pinolo: è un seme contenuto in uno strobilo (pigna) di alcune specie di pino.
- Pistacchio: è un seme contenuto in una drupa.
- nocciola: è il seme contenuto in un guscio legnoso.
- Arachide: è un seme contenuto in un baccello indeiscente (che non si apre)
Inconvenienti e benefici nutrizionaliModifica
Allergia alle nociModifica
L'allergia alimentare alle noci è un problema relativamente comune tra gli individui, e spesso può causare seri problemi. Per le persone allergiche ingerire o entrare in contatto anche con piccole quantità di prodotto (soprattutto se presente in preparazioni industriali non dichiarate) può causare fatali shock anafilattici.
Benefici nutrizionaliModifica
Alcuni studi epidemiologici hanno rivelato che le persone che consumano noci abitualmente corrono meno rischi di subire cardiopatie coronariche.[2] Alcuni studi clinici hanno dimostrato che il consumo di vari tipi di semi, quali ad esempio le mandorle e le noci comuni, può diminuire le concentrazioni del colesterolo LDL.[2]
L'alto contenuto di arginina stimola la produzione di ossido nitrico che è indispensabile all'elasticità dei vasi sanguigni.
Oltre ai benefici cardiaci, le noci generalmente hanno un bassissimo indice glicemico (GI). Conseguentemente, i dietologi si raccomandano affinché le noci siano incluse nelle diete prescritte ai pazienti con deficienze di insulina (diabete);[2] inoltre sono ricche di sali minerali e di vitamine B.
Ricche di Omega-3, calcio, magnesio, acido folico e antiossidanti prevengono l'artrite e rendono la pelle più bella.[3]
Le caratteristiche nutrizionali le rendono adatte anche ad un consumo controllato durante il periodo della gravidanza.[1]
NoteModifica
- ^ Enciclopedia Italiana delle Scienze - De Agostini, Novara, 1968 - I Vegetali, p. 358
- ^ a b c Noci: proprietà, calorie, valori nutrizionali, benefici e controindicazioni, su Benessere 360. URL consultato il 9 maggio 2017.
- ^ La bellezza vien mangiando: 10 cibi che fanno la pelle del viso perfetta (FOTO), su Huffington Post. URL consultato il 9 maggio 2017.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni sulla noce
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla noce
Collegamenti esterniModifica
- Noce, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Noce, su sapere.it, De Agostini.
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