Isola di Sant'Andrea (Rovigno)

isolotto situato lungo la costa occidentale dell'Istria, a sud del canale di Leme, in Croazia

L'isola di Sant'Andrea[2][3][4] (in croato Sveti Andrija), dopo l'unione con Maschin conosciuta anche come isola Rossa[5][6] (Crveni otok), è un isolotto della Croazia, situato lungo la costa occidentale dell'Istria, a sud del canale di Leme.

Isola di Sant'Andrea
Sveti Andrija
Geografia fisica
Localizzazionemare Adriatico
Coordinate45°03′33.5″N 13°37′28″E / 45.059306°N 13.624444°E45.059306; 13.624444
Superficie0,144 km²
Dimensioni0,825 × 0,275 km
Sviluppo costiero2,002 km
Altitudine massima7,5 m s.l.m.
Geografia politica
StatoBandiera della Croazia Croazia
RegioneRegione istriana
ComuneRovigno
Demografia
Abitanti1[1] (2001)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Isola di Sant'Andrea
Isola di Sant'Andrea
voci di isole della Croazia presenti su Wikipedia

Amministrativamente appartiene alla città di Rovigno, nella regione istriana[7].

Geografia modifica

Sant'Andrea si trova a sudovest del porto di Rovigno[8] (luka Rovinj) e a sud del promontorio di Montauro (Zlatni rt)[9] e di punta Corrente[10][11] (rt Kurent). Nel punto più ravvicinato dista 370 m[12] dalla terraferma e poco più di 70 m[13] da Maschin.

Sant'Andrea è un isolotto dalla forma allungata, con una piccola strozzatura al centro e orientato in direzione ovest-est,[9] che misura 825 m[14] di lunghezza e 275 m[15] di larghezza massima. Ha una superficie di 0,144 km²[7][16] e uno sviluppo costiero di 2,002 km[7][16]. A est, raggiunge un'elevazione massima di 7,5 m s.l.m.[9]

Un tempo unita alla vicina Maschin solo durante la bassa marea,[17] oggi è connessa tramite una strada rialzata[17] che argina il mare e crea le baie di Val dei Frati[2] (Zapadna uvala) a ovest e di Val d'Austro[2] (Istočna uvala) a est. Oggi l'isola è conosciuta per la sua ricca flora che conta più di 180 specie differenti, molte delle quali introdotte tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX.[18]

Isole adiacenti modifica

  • Scoglio di Montauro (Muntrav), piccolo scoglio situato a nord di Sant'Andrea.
  • Scoglio del Samier (Samer), altro scoglio poco a sud del precedente.
  • Maschin (Maškin), isolotto a sud di Sant'Andrea, collegato ad esso da una strada rialzata.
  • Scoglio Piroso Grande (Veli Piruzi), isolotto a est di Sant'Andrea.
  • Scoglio Piroso Piccolo (Mali Piruzi), scoglio gemello del precedente, situato poco più a nordovest.
  • Astorga (Sturag), isolotto a sud di Maschin.
  • San Giovanni (Sveti Ivan), isolotto a sud di Astorga con una forte strozzatura al centro.
  • San Giovanni in Pelago (Sveti Ivan na Pučini), scoglio a sud di San Giovanni su cui si trova un faro.

Storia modifica

 
Edifici sull'isola di Sant'Andrea

Si pensa che Sant'Andrea sia stata abitata fin dalla preistoria.[18] Di epoca romana sono invece i resti delle mura visibili nelle acque circostanti.[18]
È presumibile che l'edificazione della chiesa risalga all'epoca di Massimiano arcivescovo di Ravenna, cioè il VI secolo, mentre il monastero di Sant'Andrea[19] venne fondato dai monaci benedettini nell'VIII secolo e l'isola fu chiamata Insula Serra.[18] Successivamente, si trova menzione dell'isola e del monastero nell'858 e poi nel XIII secolo quando fu probabilmente abbandonata.[18] Della chiesa pre-romanica costruita nel IX secolo rimane solo parte del duomo, incorporato nella villa residenziale del XIX secolo. Nel XX secolo, su questi stessi muri, sono state trovate tracce di affreschi di età carolingia.[18]
Il monastero tornò a nuova vita con l'arrivo dei Francescani Osservanti nel XV secolo, fatto menzionato in una lettera tra l'abate Giovanni da Capestrano e papa Niccolò V del dicembre 1453.[18]

Con l'occupazione dei Francesi di Napoleone nel 1809, il monastero fu confiscato e trasformato, prima in frantoio e poi in fabbrica di cemento e calce.[18] L'isola fu infine venduta al barone Johann Georg von Hütterott nel 1890, il quale vi costruì dei parchi, importò numerose specie di piante e riconvertì il monastero in una villa residenziale, che divenne un rinomato luogo di villeggiatura nell'impero austro-ungarico.[18]
Dopo la seconda guerra mondiale l'isola iniziò un processo di privatizzazione che si concluse con la costruzione di un grande complesso alberghiero nel 1969.[18] Ancora una volta le strutture esistenti, appartenute alla famiglia Hütterott, furono riconvertite per vari scopi. All'inizio del 1990, dopo un periodo di degrado, queste stesse strutture cambiarono ancora proprietario e subirono un altro processo di ristrutturazione e rinnovo dell'architettura e dell'ambiente.[18]
Nel 2000 l'isola fu colpita da una violenta tempesta che sradicò una gran quantità di alberi e arbusti.[18]

Note modifica

  1. ^ (HREN) Državni zavod za statistiku Republika Hrvatska (a cura di), Geographical and meteorological data [Dati geografici e meteorologici] (PDF), su dzs.hr, 2005, p. 43. URL consultato il 1º febbraio 2017.
  2. ^ a b c Alberi,  p. 1492.
  3. ^ Natale Vadori, Italia Illyrica sive glossarium italicorum exonymorum Illyriae, Moesiae Traciaeque ovvero glossario degli esonimi italiani di Illiria, Mesia e Tracia, 2012, San Vito al Tagliamento (PN), Ellerani, p. 413, ISBN 978-88-85339293.
  4. ^ Cfr. "Sant'Andrea" in Marieni, p. 53.
  5. ^ Cfr. "I. Rossa" nella Cartografia di base DeAgostini sul Geoportale Nazionale del Ministero dell'Ambiente (visualizzabile dal menù "Strumenti": Servizi: "WMS" → Ente: "wms.pcn.minambiente.it" → Servizio: "Cartografia di base - De Agostini").
  6. ^ Touring Club Italiano, Croazia. Zagabria e le città d'arte. Istria, Dalmazia e le isole. I grandi parchi nazionali, Touring Editore, Borgaro Torinese (TO) 2004, p. 48.
  7. ^ a b c (HR) Državni program [Programma Nazionale] (a cura di), Pregled, položaj i raspored malih, povremeno nastanjenih i nenastanjenih otoka i otočića [Analisi, posizione e schema di isolotti e piccole isole, periodicamente abitati e disabitati] (PDF), su razvoj.gov.hr, 2012, p. 2. URL consultato il 1º febbraio 2017.
  8. ^ Cfr. "porto di Rovigno" in Marieni, p. 52.
  9. ^ a b c (HR) Mappa topografica della Croazia, su preglednik.arkod.hr. URL consultato il 1º febbraio 2017.
  10. ^ Alberi,  p. 1491.
  11. ^ Vadori,  p. 542.
  12. ^ Distanza calcolata su Wikimapia.
  13. ^ Distanza calcolata su Wikimapia.
  14. ^ Lunghezza di Sant'Andrea su Wikimapia.
  15. ^ Larghezza di Sant'Andrea su Wikimapia.
  16. ^ a b Duplančić, p. 18.
  17. ^ a b Le Guide Routard - Croazia, Milano, Touring Editore, 2005 [2004], p. 128, ISBN 88-365-3017-6. 1ª ristampa.
  18. ^ a b c d e f g h i j k l Cfr. "Crveni otok" in (HR) R. Matijašić, Istarska Enciklopedia [Enciclopedia Istriana], su istra.lzmk.hr, Leksikografski zavod Miroslav Krleža, 2008. URL consultato il 1º febbraio 2017.
  19. ^ Rino Cigui, I Benedettini nella Venezia Giulia di Antonio Alisi, Atti, vol. XXXVII, 2007, pp. 447-448

Bibliografia modifica

Cartografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • (HREN) Crveni otok - Red Island, su crveniotok.com. URL consultato il 1º febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).