Joseph Mark Siegel

vescovo cattolico statunitense

Edward James Burns (Joliet, 18 luglio 1963) è un vescovo cattolico statunitense, dal 18 ottobre 2017 vescovo di Evansville.[1]

Joseph Mark Siegel
vescovo della Chiesa cattolica
In te Domine speravi
 
TitoloEvansville
Incarichi attualiVescovo di Evansville (dal 2017)
Incarichi ricoperti
 
Nato18 luglio 1963 (60 anni) a Joliet
Ordinato diacono14 aprile 1988 dal cardinale William Wakefield Baum
Ordinato presbitero4 giugno 1988 dal vescovo Joseph Leopold Imesch
Nominato vescovo28 ottobre 2009 da papa Benedetto XVI
Consacrato vescovo19 gennaio 2010 dal vescovo James Peter Sartain (poi arcivescovo)
 

Biografia modifica

Joseph Mark Siegel è nato a Joliet il 18 luglio 1963 ed è il nono e ultimo figlio di Francis e Marie Siegel. È stato battezzato nella cattedrale di San Raimondo Nonnato a Joliet ed è cresciuto in una fattoria a Lockport.[1]

Formazione e ministero sacerdotale modifica

Ha frequentato la Saint Charles Borromeo Seminary High School a Lockport dal 1977 al 1980 e poi il Joliet Junior College. Nel 1984 ha conseguito un Bachelor of Arts summa cum laude in storia presso il Saint Meinrad Seminary College e poi è stato inviato a Roma per proseguire gli studi. Ha preso residenza nel Pontificio collegio americano del Nord. Nel 1987 ha conseguito il baccalaureato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha seguito anche alcuni corsi alla Pontificia università "San Tommaso d'Aquino". Nel 1990 ha ottenuto la licenza in teologia sistematica presso l'University of Saint Mary of the Lake a Mundelein.[1]

Il 14 aprile 1988 è stato ordinato diacono nella basilica di San Pietro in Vaticano dal cardinale William Wakefield Baum. Il 4 giugno dello stesso anno è stato ordinato presbitero per la diocesi di Joliet da monsignor Joseph Leopold Imesch. In seguito è stato vicario parrocchiale della parrocchia di Sant'Isidoro a Bloomingdale dal 1988 al 1994, della parrocchia di Santa Maria a Plainfield dal 1994 al 1998, della parrocchia della Natività di Maria a Joliet dal 1998 al 2000 e della parrocchia della cattedrale di San Raimondo Nonnato a Joliet e cerimoniere vescovile dal 2000 al 2004; parroco della parrocchia della Visitazione a Elmhurst dal 2004 al giugno del 2010 e decano della parte orientale della contea di Will. È stato anche membro del consiglio presbiterale per nove anni, presidente dello stesso per tre anni, membro del collegio dei consultori, membro del consiglio per il personale sacerdotale e presidente generale dell'Anno diocesano dell'Eucaristia.[1]

In seno alla Conferenza cattolica dell'Illinois ha fatto parte del comitato esecutivo come rappresentante dei sacerdoti ed è stato presidente del dipartimento per la vita e membro del comitato consultivo per il rispetto della vita.[1]

Ministero episcopale modifica

 
Stemma di monsignor Siegel come vescovo ausiliare di Joliet.

Il 28 ottobre 2009 papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo ausiliare di Joliet e titolare di Pupiana.[2] Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 19 gennaio successivo nella cattedrale di San Raimondo Nonnato a Joliet dal vescovo di Joliet James Peter Sartain, co-consacranti il vescovo emerito della stessa diocesi Joseph Leopold Imesch e il vescovo di Venice Frank Joseph Dewane.[1]

Ha prestato servizio come vicario generale dal giugno del 2010, direttore della formazione permanente del clero, vicepresidente del consiglio di amministrazione di Joliet Catholic Charities e membro di diversi comitati e consigli diocesani. Dal 3 dicembre 2010 al 14 luglio 2011 è stato amministratore diocesano di Joliet.[1]

Nel febbraio del 2012 ha compiuto la visita ad limina.

Il 18 ottobre 2017 papa Francesco lo ha nominato vescovo di Evansville.[3][4] Ha preso possesso della diocesi il 15 dicembre successivo.[1]

Nel dicembre del 2019 ha compiuto una seconda visita ad limina.

In seno alla Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti è membro del comitato per il culto divino. In precedenza è stato presidente della regione ecclesiastica VII e rappresentante della stessa nel consiglio di amministrazione del Pontificio collegio americano del Nord.[1]

È membro di quarto grado dei Cavalieri di Colombo ed è stato cappellano di Stato dell'Illinois dal 2009. È stato anche alto direttore spirituale dell'Ordine Cattolico dei Forestali dal 2017.[1]

Oltre all'inglese conosce lo spagnolo e l'italiano.[1]

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Araldica modifica

Stemma Titolare Descrizione [1]
 
Joseph Mark Siegel
Vescovo di Evansville
Partito[5]: al primo[6] d'argento alla gemella ondata abbassata d'azzurro, al capo merlato dello stesso, al crescente montante del primo; al secondo[7], troncato cucito in scaglione: al primo di rosso, alla rosa doppia del campo e d'argento, punteggiata di verde e al leone rampante d'argento; al secondo d'azzurro alla croce ancorata d'oro sormontata da due gigli dello stesso.

Ornamenti esteriori da vescovo.

Motto "In te Domine speravi".[8]

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Stemma e biografia di monsignor Joseph Mark Siegel, su evdio.org. URL consultato il 9 ottobre 2020.
  2. ^ Nomina dell'Ausiliare di Joliet in Illinois (U.S.A.), in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 28 settembre 2009. URL consultato il 9 ottobre 2020.
  3. ^ Nomina del Vescovo di Evansville (U.S.A.), in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 18 ottobre 2017. URL consultato il 9 ottobre 2020.
  4. ^ (EN) Elise Harris, Pope taps Joliet auxiliary to head Evansville diocese, in Catholic News Agency, 18 ottobre 2017. URL consultato il 9 ottobre 2020.
  5. ^ Secondo la tradizione araldica ecclesiastica dei paesi anglosassoni, lo stemma del vescovo è impalato con quello della diocesi a simboleggiare la relazione tra l'uomo e l'ufficio che ricopre. Lo stemma è opera di Paul J. Sullivan, un diacono della diocesi di Providence.
  6. ^ Stemma della diocesi di Evansville. La mezzaluna simboleggia due elementi importanti. Evansville è situata su un'ansa del fiume Ohio. Di conseguenza, può essere chiamata "Crescent City". La mezzaluna simboleggia anche la Beata Vergine Maria, patrona della diocesi. Subito sotto la mezzaluna compare la rappresentazione di una merlatura o muro di fortificazione. Questo rappresenta l'originale Fort Vincennes che fu fondata come stazione commerciale, il che suggerisce che la diocesi derivi da questa fortezza e che la fede cattolica sia una possente fortezza. Le due onde nella parte inferiore dello scudo rappresentano le acque dei fiumi Wabash e Ohio. Il Wabash forma il confine occidentale della diocesi e l'Ohio ne forma il confine meridionale. Spiritualmente, le onde rappresentano le acque purificatrici del battesimo.
  7. ^ Parte personale che riflette la sua eredità e il suo ministero di sacerdote e vescovo. I colori rosso, azzurro, argento e oro sono tratti dallo stemma della famiglia Siegel. Lo scudo è diviso da uno scaglione che ricorda una "squadra da falegname", per rendere onore al patrono battesimale del vescovo, San Giuseppe, il padre putativo di Gesù. Nella parte superiore del disegno c'è una rosa, per onorare sia la Beata Vergine Maria, nel suo titolo di Rosa Mistica, sia Santa Teresa di Lisieux, il piccolo fiore, verso cui monsignor Siegel ha una devozione particolare. La rosa è anche il simbolo della causa Respect Life, in cui il vescovo Siegel è stato attivo come sacerdote e vescovo. Sempre nella parte superiore si trova un leone rampante d'argento che è tratto dallo stemma della famiglia Wallace, quella di origine di sua madre. Il leone è anche il simbolo di San Marco evangelista, anch'egli patrono battesimale del vescovo. Nella parte inferiore del disegno c'è una croce ancorata d'oro, usata tipicamente negli stemmi benedettini. Con la sua presenza il vescovo richiama il suo profondo affetto per l'Ordine di San Benedetto e la spiritualità benedettina. La croce è posta sotto e tra due gigli d'oro. Il giglio viene spesso associato alla Beata Vergine Maria e a San Giuseppe e si trova nello stemma della diocesi di Joliet, la Chiesa locale in cui il vescovo Siegel è stato battezzato, ordinato e dove ha prestato servizio come vescovo ausiliare.
  8. ^ Questa citazione è tratta dai responsori finali del Te Deum ed è anche accennata al verso 2 del Salmo 33. Con questa frase, "In te Signore, ho riposto la mia speranza", il vescovo Siegel esprime la fede di tutti i cristiani che cioè, riponendo la nostra speranza in Cristo e nella sua protezione, tutto ciò che siamo chiamati a essere può essere raggiunto.

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