Julia Pastrana

circense messicana (1834-1860)

Julia Pastrana (Sinaloa, agosto 1834[1]Mosca, 25 marzo 1860) è stata una circense messicana.

Litografia di Julia Pastrana per opera di V. Katzler, 1860

Data una rara condizione genetica (ipertricosi terminale),[2] la sua faccia e il corpo erano ricoperti da ispidi peli scuri, i quali furono la causa della sua celebrità.

Biografia modifica

Ci sono diverse versioni riguardo alla sua vita. Secondo le testimonianze dei suoi colleghi circensi, proveniva da una tribù indigena denominata "cercatori di radici", venne rapita da un'altra tribù ma riuscì a scappare. Un'altra versione la vorrebbe cresciuta con sua madre fino a che quest'ultima non morì, per poi essere venduta al circo da suo padre.[3] Entrambe le teorie concordano sul fatto che visse a casa del governatore di Sinaloa fino al 1854.[4][5]

Secondo Ireneo Paz, Pastrana fu comprata da un certo Sepulveda e cominciò la sua carriera da circense esibendosi in spettacoli locali. Si guadagnò una certa popolarità per via dei suoi caratteri somatici e fu soprannominata "la ragazza scimmia".[6][7][8] Lavorò sotto la gestione di J.W. Beach fino al 1854, anno in cui conobbe Theodore Lent, che sposò a Baltimora, nel Maryland.[9] Gli spettatori la ricordano come una donna piena di talento e molto interattiva con il pubblico.

Durante un viaggio a Mosca partorì un figlio che aveva caratteristiche simili alle sue.[10] Il neonato non sopravvisse più di tre giorni, e lei morì per complicazioni cinque giorni dopo il parto.

Studi medici modifica

 
Julia Pastrana, "the nondescript", advertised for an exhibition of the famous bearded Lady.

Durante la sua vita, i supervisori di Pastrana fecero in modo che fosse esaminata da medici e scienziati, utilizzando le loro valutazioni nelle pubblicità per attirare un pubblico più vasto. Il medico Alexander B. Mott attestò che la sua condizione fosse il risultato dell'accoppiamento tra un essere umano e un orango,[11] il dottor S. Brainerd di Cleveland la definì appartenente a una "specie distinta",[12] mentre Francis Buckland la definì "solo una donna indigena messicana deforme".[12] Samuel Kneeland, Jr., un anatomista della Boston Society of Natural History, dichiarò che era umana e di origine indiana.[13]

Anche Charles Darwin si interessò al suo caso dopo la sua morte, descrivendola come segue: "Julia Pastrana, una ballerina spagnola, era una donna straordinariamente bella, ma aveva una folta barba maschile e una fronte pelosa; è stata fotografata, e la pelle impagliata era esibita come se fosse in uno spettacolo, ma ciò che ci interessa è che aveva sia nella mascella superiore che in quella inferiore una doppia serie irregolare di denti, una fila inserita nell'altra, di cui il dott. Purland ha preso un calco. Dalla ridondanza dei denti la sua bocca era sporgente e il suo viso aveva un aspetto simile a quello di un gorilla".[14]

Nella cultura di massa modifica

Nel 1989 il musical Pastrana, scritto da Allan McFadden e Peter Northwood, fu presentato al teatro ecclesiastico di Melbourne.[15][16] L'opera fu nominata per cinque Green Room Awards.

Un'altra opera teatrale sulla vita di Pastrana, The True History of the Tragic Life and Triumphant Death of Julia Pastrana, the Ugliest Woman in the World, venne pubblicata nel 1998 da Shaun Prendergast.

Il film di Marco Ferreri La donna scimmia, uscito nel 1964, presenta una biografia romanzata sulla vita dell'artista.

Gli Ass Ponys hanno pubblicato il brano Julia Pastrana presente nell'album album Grim del 1993.

Il supergruppo Apparatjik ha pubblicato il 20 marzo 2020 il singolo Julia, accompagnato da un video musicale

Note modifica

  1. ^ Lerma Garay, Antonio. Érase una vez en Mazatlán. Comisión para la Celebración del Bicentenario de la Independencia y Centenario de la Revolución. Culiacán. 2010.
  2. ^ Charles Wilson, An Artist Finds a Dignified Ending for an Ugly Story, in New York Times, 11 febbraio 2013. URL consultato il 22 marzo 2023.
  3. ^ (EN) Tim Stelloh, Behold! The Heartbreaking, Hair-Raising Tale Of Freak Show Star Julia Pastrana, Mexico's Monkey Woman, in BuzzFeed, 13 dicembre 2013. URL consultato il 24 marzo 2023.
  4. ^ Julia Pastrana Chronology, su lauraandersonbarbata.com. URL consultato l'11 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2015).
  5. ^ (EN) Lyz Lenz, The Life and Death of Julia Pastrana, Bearded Woman on Parade. URL consultato il 24 marzo 2023.
  6. ^ JL Charlston, Julia Pastrana: The 'circus freak' on show even in death, su news.com.au, 16 giugno 2019. URL consultato il 24 marzo 2023.
  7. ^ A. Miles, Julia Pastrana:The Bearded Lady, in Proceedings of the Royal Society of Medicine, vol. 67, n. 2, febbraio 1979, pp. 160–164, DOI:10.1177/003591577406700229, PMC 1645262, PMID 4595237.
  8. ^ Ireneo Paz, Algunas Compañas, p. 239
  9. ^ The Sun: Nov. 10, 1855; ProQuest Historical Newspapers: Baltimore Sun, The (1837–1987) p. 1
  10. ^ Garland-Thomson, 2017, p. 37
  11. ^ Bondeson, Jan, The strange story of Julia Pastrana, in A Cabinet of Medical Curiosities, I.B.Tauris, 1997, p. 219, ISBN 1860642284.
  12. ^ a b Buckland, F.T., Curiosities of Natural History, Vol. 2, London, Bentley, 1865, pp. 44–51.
  13. ^ Born Different, p. 81
  14. ^ Charles Darwin, La variazione degli animali e delle piante allo stato domestico, Vol. II. John Murray, London, 1868. p. 328
  15. ^ AusStage, su ausstage.edu.au. URL consultato il 20 ottobre 2017.
  16. ^ Leonard Radic, Roll up, roll up, and see the bearded lady, in The Age, 4 agosto 1989. URL consultato il 10 luglio 2015.

Altri progetti modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN60943090 · ISNI (EN0000 0001 1065 3038 · LCCN (ENn2004119120 · GND (DE129818828 · WorldCat Identities (ENlccn-n2004119120
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