Khasianthus subsessilis

Khasianthus subsessilis (DC.) H.Rob. & Skvarla, 2009 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Khasianthus subsessilis è anche l'unica specie del genere Khasianthus H.Rob. & Skvarla, 2009.[1][2][3]

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Khasianthus subsessilis
Immagine di Khasianthus subsessilis mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Linziinae
Genere Khasianthus
H.Rob. & Skvarla, 2009
Specie K. subsessilis
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Nomenclatura binomiale
Khasianthus subsessilis
(DC.) H.Rob. & Skvarla, 2009

Etimologia modifica

Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dal botanici Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841), Harold Ernest Robinson (1932-2020) e John Jerome Skvarla (1935-2014) nella pubblicazione " Proceedings of the Biological Society of Washington" ( Proc. Biol. Soc. Washington 122(2): 149) del 2009.[4] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima nella stessa pubblicazione.

Descrizione modifica

Le piante di questa voce hanno un habitus arbustivo alto fino a 1 metro. I fusti sono eretti mediamente ramificati. La superficie è ricoperta da peli contorti biancastri.[5][6][7][8][9]

Le foglie lungo il fusto sono disposte normalmente in modo alterno e sono sessili. La lamina è intera con forme da oblanceolate a obovate con base cuneata e apici variabili da acuminati a arrotondati. I margini sono seghettati o crenulati. La consistenza è cartacea. La superficie è ricoperta da peli appressati oppure da punti ghiandolari. Le venature sono pennate.

Le infiorescenze variano da corimbose a quasi recemiformi e sono formate da diversi capolini peduncolati circondati, ai nodi inferiori, da ampie foglie bratteali lineari. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro largamente campanulato composto da circa 80 brattee disposte su 5 - 6 serie embricate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro sono persistenti con superfici sericee e forme da lanceolate a acute. Il ricettacolo, alveolato, è provvisto di una peluria fine.

I fiori, da 40 a 50 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: il colore delle corolle varia da viola a biancastro; la superficie è pubescente e ghiandolosa (piccole ghiandole stipitate); la forma in genere è tubulosa (il tubo basale è sottile) con 5 lobi finali.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere, sagittate e sprovviste di ghiandole, hanno delle code larghe e speronate; le appendici apicali sono oblunghe-ovate. Il polline è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro), echinato (con punte) e "lophato" (la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni)[12]; in altri casi possono essere presenti delle lacune in posizione polare.
  • Gineceo: lo stilo è filiforme e privo di nodi (o eventualmente con un anello basale) con un nettario allungato o tubolare. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base). La pubescenza è del tipo a spazzola con peli appuntiti.[13] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma più o meno cilindrica, hanno 10 coste (o nervature) con la superficie sericea con ghiandole. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a moderatamente allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo, rossastro e biseriato, è formato da setole persistenti capillari con punte allargate; la serie esterna è formata da setole corte. Lunghezza degli acheni: 3,5 mm.

Biologia modifica

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat modifica

La distribuzione delle piante di questa voce è relativa all'Asia (Cina, Himalaya, Myanmar e Nepal).[2]

Tassonomia modifica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][17]

Filogenesi modifica

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Linziinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[18] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Linziinae appartengono al subclade relativo all'Africa e Asia (con alcune eccezioni: Cuba e Australia).[19]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[20]

  • le brattee involucrali sono provviste di spicole ai margini;
  • le setole del pappo sono appiattite;
  • il polline è "lophato" e tricolporato e a volte non è echinato;
  • nel polline i tipi "lophati" hanno una organizzazione radialmente simmetrica con disposizione regolare.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Linziinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8] La costituzione di questo gruppo è relativamente recente (2009); in precedenza tutti i generi della sottotribù erano descritti all'interno della sottotribù Centrapalinae.[17] Nell'ambito della tribù Linziinae occupa, da un punto di vista filogenetico, una posizione abbastanza "basale" insieme alle sottotribù Erlangeinae e Gymnantheminae.[19]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( GENERE ) sono:[9]

  • l'habitus di queste piante è arbustivo alto fino a 1 metro;
  • Il pappo è formato da setole persistenti capillari con punte allargate.

La specie di questa voce ha una varietà:[2]

  • Khasianthus subsessilis var. macrophylla (Hook.f.) H.Rob. & Skvarla

Sinonimi modifica

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Vernonia subsessilis DC.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 1º novembre 2021.
  3. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 1º novembre 2021.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il XX novembre 2021.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 451.
  9. ^ a b Robinson et al. 2009.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  12. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  13. ^ Judd 2007, pag. 523.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  17. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 171.
  18. ^ Susanna et al. 2020.
  19. ^ a b Siniscalchi et al. 2019.
  20. ^ Robinson et al. 2016.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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