Kingstonite

minerale

La kingstonite è un minerale molto raro della classe dei minerali "solfuri e solfosali" con la composizione chimica idealizzata Rh3S4[1], quindi chimicamente è un solfuro di rodio. Tuttavia, poiché in natura la kingstonite contiene sempre piccole quantità di iridio e/o platino, oltre al rodio, la formula è solitamente data come (Rh,Ir,Pt)3S4[2]. Gli elementi indicati tra parentesi possono rappresentarsi l'un l'altro nella formula, ma sono sempre nella stessa proporzione con gli altri componenti del minerale.

Kingstonite
Formula chimicaRh3S4[1]
Proprietà cristallografiche
Sistema cristallinomonoclino
Parametri di cellaa = 10,4616(5) Å; b = 10,7527(5) Å; c = 6,2648(3) Å; β = 109,000(5)°[2]
Gruppo puntuale2/m
Gruppo spazialeC2/m (n° 12)[2]
Proprietà fisiche
Durezza (Mohs)6[3]
Sfaldaturabuona lungo [001][2]
Coloregrigio-brunastro
Striscionero
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

Etimologia e storia modifica

La kingstonite è stata scoperta per la prima volta nel 1993 sul fiume Bir Bir vicino a Yubdo (Joubdo; Youbdo; Joubda) nei pressi di Gimbi nella regione di Oromia in Etiopia e descritto da C.J. Stanley, A.J. Criddle, J. Spratt, A.C. Roberts, J.T. Szymański e M.D. Welch, che intitolarono il minerale a Gordon Kingston (ex Università di Cardiff) come riconoscimento per i suoi contributi alla mineralogia degli elementi del gruppo del platino e alla geologia dei depositi minerari.[2]

Classificazione modifica

Già nell'ormai obsoleta ma ancora comune 8ª edizione della sistematica minerale secondo Strunz, la kingstonite apparteneva alla classe minerale di "solfuri e solfosali" e lì alla sottoclasse dei "solfuri con il rapporto di quantità materiale metallo : zolfo, selenio, tellurio < 1 : 1", dove formava insieme a cuproiridsite, cuprorhodsite, ferrorhodsite, malanite e xingzhongite il gruppo indipendente II/D.02.

La 9ª edizione della sistematica minerale di Strunz, entrata in vigore nel 2001 e utilizzata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA), classifica anche la kingstonite nella classe dei "solfuri e solfosali", ma nella nuova divisione di "Solfuri e solfosali". Questa sottoclasse è ulteriormente suddivisa in base all'esatto rapporto delle sostanze, in modo che il minerale possa essere trovato in base alla sua composizione nella suddivisione Solfuri metallici, M:S = 3:4 e 2:3, dove è l'unico membro del gruppo senza nome 2.DA.25.

Anche la classificazione dei minerali Dana, utilizzata principalmente nel mondo anglosassone, classifica la kingstonite nella classe dei "solfuri e solfosali" e lì nella sottoclasse dei "minerali solfuri"; la si trova insieme a wilkmanite, brezinaite e heideite nel "Gruppo della wilkmanite" con il sistema nº 02.10.02 all'interno della suddivisione "Solfuri – compresi seleniti e tellururi – con composizione AmBnXp, con (m+n):p = 3:4".

Abito cristallino modifica

La kingstonite cristallizza monoclinicamente nel gruppo spaziale C2/m (gruppo nº 12) con costanti di reticolo a = 10.4616(5) Å; b = 10.7527(5) Å; c = 6.2648(3) Å e β = 109.000(5)° e 6 unità di formula per cella unitaria.[2]

Origine e giacitura modifica

Finora non si sa nulla sulle esatte condizioni di formazione, poiché la kingstonite è stata trovata solo in un campione, una pepita di 1,5 cm e un materiale tipo del minerale prassoite.[3] Il deposito da cui ha avuto origine il campione è costituito dalle rocce dunite e pirossenite. La bowieite, la cuprorhodsite, la ferrorhodsite, l'isoferroplatino, la laurite, l'osmio e la tetraferroplatino sono stati rilevati anche in altri gruppi minerali.

A parte la sua località tipo Bir Bir River in Etiopia, il minerale (alla data del 2011) non è stato rilevato in nessun'altra località finora.[4]

Forma in cui si presenta natura modifica

La kingstonite è stata finora trovata solo sotto forma di inclusioni ipidiomorfe e xenomorfe di circa 15-40 μm di dimensione[3] in una pepita di platino-ferro. Il minerale è opaco, di colore grigio-brunastro con uno striscio nero e mostra una brillantezza metallica.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Malcolm Back, William D. Birch, Michel Blondieau e et al., The New IMA List of Minerals – A Work in Progress – Updated: March 2019 (PDF), su cnmnc.main.jp, IMA/CNMNC, marzo 2019. URL consultato il 20 maggio 2019.
  2. ^ a b c d e f (EN) C.J. Stanley, A.J. Criddle, J. Spratt, A.C. Roberts, J.T. Szymański e M.D. Welch, Kingstonite, (Rh,Ir,Pt)3S4, a new mineral species from Yubdo, Ethiopia (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 69, agosto 2005, pp. 447–453.
  3. ^ a b c (EN) Andrew J. Locock, Paula C. Piilonen, T. Scott Ercit, Ralph Rowe e Uwe Kolitsch, New Mineral Names (PDF), in American Mineralogist, vol. 91, 2006, pp. 710–715. URL consultato il 20 giugno 2019.
  4. ^ (EN) Kingstonite, su mindat.org, Hudson Institute of Mineralogy. URL consultato il 20 giugno 2019.

Bibliografia modifica

  • (EN) John W. Anthony, Richard A. Bideaux, Kenneth W. Bladh e Monte C. Nichols, Kingstonite (PDF), in Handbook of Mineralogy, Mineralogical Society of America, 2001. URL consultato il 20 giugno 2019.
  Portale Mineralogia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Mineralogia