Autorità carismatica

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Il sociologo Max Weber definì l'autorità carismatica come "fondata sulla devozione all'eccezionale santità, eroismo o carattere esemplare di una singola persona, e dei modelli normativi o ordini rivelati o impartiti da tale soggetto". L'autorità carismatica è una delle tre forme di autorità esposte nella classificazione tripartita delle autorità di Weber, assieme a quella tradizionale ed alla razionale-legale. Il concetto è divenuto di uso diffuso tra i sociologi.[1]

Gesù è considerato da Weber ed altri studiosi un esempio di leader religioso carismatico. (Dipinto di Carl Heinrich Bloch, Il discorso della montagna.)

Caratteristiche modifica

Nei suoi scritti sull'argomento, Weber applica il termine carisma ad «una certa qualità della personalità di un individuo, in virtù della quale egli si eleva dagli uomini comuni ed è trattato come uno dotato di poteri o qualità soprannaturali, sovrumane, o quanto meno specificamente eccezionali. Questi requisiti sono tali in quanto non sono accessibili alle persone normali, ma sono considerati di origine divina o esemplari, e sulla loro base l'individuo in questione è trattato come un leader […] Come si dovrebbe in ultima analisi giudicare detta qualità da un punto di vista etico, estetico o di altro genere analogo, è naturalmente indifferente per quanto riguarda la definizione.»[2]

L'autorità carismatica è "potere legittimato sulla base delle eccezionali qualità personali di un capo o la dimostrazione di straordinario acume e successo, che ispirano lealtà ed obbedienza tra i seguaci."[3] In quanto tale, si fonda integralmente sulla figura del leader: se questi viene meno per qualunque causa, il potere dell'autorità potrebbe rimanerne annientato. Tuttavia, per la sua peculiare natura e per la mancanza di un'organizzazione formale, l'autorità carismatica - molto di più delle altre due forme di autorità weberiane di cui al proemio di questa voce - dipende dalla cosiddetta legittimità politica[4][5][6] percepita. Per esempio, un capo carismatico in un contesto religioso potrebbe aver bisogno di una credenza incontrastata sul punto che il capo sia stato toccato da Dio, come in genere si ritiene per profeti e guru.[7] Se dovesse vacillare la forza di siffatta fede, lo stesso potere del capo carismatico potrebbe decadere rapidamente, il che per l'appunto costituisce una manifestazione di come questa forma di autorità sia instabile.

A dispetto dell'attuale significato nel linguaggio comune dell'espressione leader carismatico, Weber ravvisò nell'autorità carismatica non tanto dei tratti particolari del capo carismatico, quanto piuttosto il riflesso di una relazione tra leader e discepoli - il che lo avvicina molto a come Freud avrebbe trasformato la psicologia della folla [8] di Gustave Le Bon attraverso la nozione di identificazione e di un ideale di ego. La validità del carisma si fonda sul suo "riconoscimento" da parte dei seguaci (o adepti - Anhänger, in lingua tedesca). Questo riconoscimento "non è (nell'autentico carisma) il retroterra della legittimità, ma un dovere, per quelli che sono scelti, in virtù di questa vocazione e della sua conferma, per riconoscere questa qualità. Ed il riconoscimento, psicologicamente, è un abbandono completamente personale, pieno di fede, nato dall'entusiasmo o da necessità e speranza. Nessun profeta ha visto la sua qualità come dipendente dall'opinione della folla nei suoi confronti", sebbene il suo carisma rischi di sparire se è "abbandonato da Dio" o "la sua guida non offre prosperità ai suoi dominati".

Si noti che, secondo Weber, il capo carismatico non deve per forza essere una forza positiva, pertanto Benito Mussolini e Adolf Hitler potrebbero ragionevolmente essere considerati leader carismatici.[9] Inoltre, la sociologia è assiologicamente neutrale (Wertfreie Soziologie) nei confronti delle varie forme di dominazione carismatica: non fa distinzione tra il carisma di un berserker, di uno sciamano o di quello esibito da Kurt Eisner. Per Weber, la sociologia considera questi tipi di dominazione carismatica in "maniera identica al carisma di eroi, profeti, i 'sommi' salvatori, secondo l'opinione comune".

Altre espressioni usate per descrivere il fenomeno qui trattato sono "dominazione carismatica"[10] e "leadership carismatica".[11]

La routinizzazione del carisma modifica

L'autorità carismatica quasi sempre evolve nell'alveo dei confini stabiliti dall'autorità tradizionale o razionale (legale),[12] ma per sua natura tende a contrapporsi a tali autorità e pertanto è spesso percepita come rivoluzionaria.[13] Tuttavia, la sfida costante che l'autorità carismatica pone ad una certa società nel lungo periodo sfumerà quasi del tutto, contestualmente all'incorporazione dell'autorità carismatica in detta società. Questo processo è chiamato routinizzazione.[14]

La routinizzazione è il processo per cui "l'autorità carismatica è sostituita da una burocrazia controllata da un'autorità costituita razionalmente o da una combinazione di autorità tradizionale e burocratica".[15] Per esempio, Maometto, che aveva autorità carismatica come Il Profeta presso i suoi adepti, ebbe come successori l'autorità tradizionale e la struttura dell'Islam, una chiara fattispecie di routinizzazione.

Alcuni capi possono usare vari strumenti per creare ed estendere la loro autorità carismatica; un'ipotesi è l'utilizzo della scienza delle pubbliche relazioni. Nel caso del Cristianesimo, una religione che sviluppa il suo clero ed istituisce un insieme di leggi e regole, probabilmente rischia di perdere il suo carattere carismatico, spostandosi verso un altro tipo di autorità previa rimozione di quel leader.

In politica, il potere carismatico spesso accompagna vari stati autoritari, autocrazie, dittature e teocrazie. Per concorrere a mantenere la loro autorità carismatica, tali regimi esprimeranno sovente un ampio culto della personalità, che può essere visto come un tentativo di ottenere legittimità[4] appellandosi ad altre forme di autorità. Quando il capo di uno Stato del genere muore o abbandona la carica e non compare un nuovo leader, il regime così descritto ha elevate probabilità di disgregarsi poco dopo l'eclissarsi del "grande uomo", a meno che non vi sia stata una routinizzazione esaustiva.

Applicazione delle teorie di Weber modifica

Il modello weberiano di leadership carismatica che cede il passo all'istituzionalizzazione è appoggiato da parecchi sociologi accademici, come Eileen Barker.[16] Ella, in un libro rivolto al grande pubblico, spiega come i nuovi movimenti religiosi abbiano spesso fondatori o capi che godono di considerevole autorità carismatica e sono ritenuti depositari di speciali poteri o conoscenze. Continua osservando che, quasi per definizione, i capi carismatici sono imprevedibili, proprio in quanto svincolati da tradizione o regole. A questi leader i seguaci possono accordare il diritto di pronunciarsi su tutti gli aspetti delle loro vite. Barker avverte che in questi casi il capo può godere dell'insindacabilità, esigere obbedienza incondizionata, e promuovere una dipendenza dal movimento per risorse materiali, spirituali e sociali.[17]

George D. Chryssides sostiene che non tutti i nuovi movimenti religiosi hanno capi carismatici e che gli stili egemonici praticati nei vari gruppi sociali possono presentare sensibili differenze.[18]

Anche lo storico britannico Ian Kershaw nel suo studio intitolato “Hitler e l’enigma del consenso” prende in prestito la nozione weberiana di “potere carismatico” per definire quel peculiare “calderone ideologico” e quella innata e innegabile capacità oratoria del dittatore nazionalsocialista che, insieme ai moventi esterni, gli permisero di basare il suo potere su di un consenso di massa solido fino agli ultimi mesi di vita del Terzo Reich.

Nella psicologia sociale modifica

La psicologia sociale non segue integralmente la cornice concettuale prospettata da Weber in materia di autorità carismatica[19]. Len Oakes, uno psicologo australiano che ha scritto una dissertazione sul carisma, aveva inserito undici capi carismatici in un test psicometrico, da lui chiamato adjective checklist,[20] e li trovò un gruppo piuttosto ordinario. Seguendo lo psicoanalista Heinz Kohut, Oakes asserisce che i leader carismatici mostrano tratti di narcisismo ed anche una carica straordinaria di energia, accompagnata da un'intima chiarezza affrancata dalle ansie e dai sensi di colpa che affliggono le persone normali.

Per Mauro Calise, nell'epoca contemporanea il nesso tra il leader e i media è diventato di tipo genetico; “al posto del logos collettivo, come principio di identità c’è l’irruzione dell’io: narcisistico, autoreferenziale, carismatico”[21]. I leader diventano gli attori principali di ogni narrazione mediatica; ma rimangono leader deboli, per non essere in grado di soddisfare tutte le richieste provenienti dalla società. La routinizzazione weberiana, quindi, non è un'evoluzione necessaria, ma soltanto eventuale del potere carismatico: quando il leader si installa nel governo e trasforma tale istituzione in un centro di connessione diretta fra premier ed elettorato, solo nella sua persistente fragilità - in rapporto ai due settori della vita pubblica che trascendono il circuito elettorale (magistratura e mass media) - "potrebbe esserci la garanzia, secondo Calise, che i nuovi regimi personali rimangano all'interno della vita democratica, con istituzioni ovviamente da modificare in profondità per adattarle al nuovo stile politico"[22].

Note modifica

  1. ^ What is Charismatic Leadership?
  2. ^ Weber, Max. Theory of Social and Economic Organization. Chapter: "The Nature of Charismatic Authority and its Routinization" tradotto in inglese da A. R. Anderson e Talcott Parsons, 1947. Originariamente pubblicato nel 1922 in tedesco con il titolo Wirtschaft und Gesellschaft chapter III, § 10 (disponibile online)
    Originale tedesco: "«Charisma» soll eine als außeralltäglich (ursprünglich, sowohl bei Propheten wie bei therapeutischen wie bei Rechts-Weisen wie bei Jagdführern wie bei Kriegshelden: als magisch bedingt) geltende Qualität einer Persönlichkeit heißen, um derentwillen sie als mit übernatürlichen oder übermenschlichen oder mindestens spezifisch außeralltäglichen, nicht jedem andern zugänglichen Kräften oder Eigenschaften oder als gottgesandt oder als vorbildlich und deshalb als »Führer« gewertet wird."
  3. ^ Kendall, Diana, Jane Lothian Murray, and Rick Linden. Sociology in our time (2nd ed.), 2000. Scarborough, On: Nelson, 438-439.
  4. ^ a b Che, nella terminologia giuridica, forse meglio si accosterebbe alla nozione di "legittimazione" in senso pubblicistico.
  5. ^ L'ordine politico delle comunità dello Stato secondo le leggi dello spirito, di Adriano Olivetti, Pubblicato da Edizioni di Comunità, 1946
  6. ^ Sternberger, Dolf "Legitimacy" in International Encyclopedia of the Social Sciences - (ed. D.L. Sills) Vol. 9 (p. 244) New York: Macmillan, 1968
  7. ^ Charismatic Authority: Emotional Bonds Between Leaders and Followers, su atheism.about.com. URL consultato il 7 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2006).
  8. ^ Le Bon: "Psicologia delle folle"
  9. ^ International Encyclopedia of Economic Sociology Di Jens Beckert, Milan Zafirovski, Collaboratore Jens Beckert, Milan Zafirovski, Pubblicato da Routledge, 2006, ISBN 0415286735, 9780415286732, pag. 53
  10. ^ Power, Domination, Legitimation, and Authority Sociology 250 Retrieved October 2006
  11. ^ Adair-Toteff, Christopher, Max Weber's Charisma, Journal of Classical Sociology, Vol. 5, No. 2, 189-204 (2005)
  12. ^ Come si ricorderà, sono gli altri due tipi di autorità nella tassonomia weberiana specifica.
  13. ^ Kunin, Seth D. "Religion; the modern theories" University of Edinburgh 2003 ISBN 0748615229 page 40
  14. ^ Miller, Donald E., Routinizing charisma: the Vineyard Christian Fellowship in the post-Wimber Era, Pneuma: the journal of the Society of Pentecostal Studies, Conseil Oecuménique des Eglises [Ge 44 / Ge 148]
  15. ^ Turner, Beeghley, e Powers, 1995 citato in Kendal et al. 2000.
  16. ^ Professor Eileen Barker page Archiviato il 30 dicembre 2007 in Internet Archive. at the London School of Economics
  17. ^ Barker, E. New Religious Movements: A Practical Introduction (1990), Bernan Press, ISBN 0-11-340927-3
  18. ^ Chryssides, George D. Unrecognized charisma? A study and comparison of four charismatic leaders: Charles Taze Russell, Joseph Smith, L Ron Hubbard, Swami Prabhupada. Paper presented at the 2001 International Conference The Spiritual Supermarket: Religious Pluralism in the 21st Century, organised by INFORM and CESNUR (London, April 19-22, 2001). Available online
  19. ^ Oakes, Len: Prophetic Charisma: The Psychology of Revolutionary Religious Personalities, 1997, ISBN 0-8156-0398-3
  20. ^ The Followers and Their Quest Another Excerpt from Prophetic Charisma
  21. ^ M. CALISE, La democrazia del leader, Laterza, 2016, secondo cui, in rapporto alla storia italiana, “il vero spartiacque segnato dall’avvento della seconda repubblica riguarda il riequilibrio dei poteri tra media e magistratura da una parte, e governo e parlamento dall’altra”
  22. ^ Matteo Monaco, Si fa presto a dire leader, Mondoperaio 8-9/2016, p. 65.

Bibliografia modifica

  • Luciano Cavalli, Max Weber: religione e società, Bologna, Il Mulino, 1968
  • Frank Möller (a cura di), Charismatische Führer der deutschen Nation, R. Oldenbourg Verlag, 2004 ISBN 3-486-56717-9
  • Max Weber: Wirtschaft und Gesellschaft, Mohr Siebeck, 1980, ISBN 3-16-147749-9, tr. it. Economia e Società, 5 volumi (Comunità, Comunità religiose, Diritto, Dominio, La città), Roma, Donzelli, 2003-2016)

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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