Lig (Canale d'Isonzo)

Lig (in italiano in passato Liga[1][2][3] o anche Liga di Canale[4]) è un insediamento sparso di 123 abitanti[5] del comune di Canale d'Isonzo, arroccato sulla riva sinistra dello Iudrio, al confine con l'Italia.

Lig
insediamento
Lig – Veduta
Lig – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Slovenia Slovenia
Regione statisticaGoriziano
ComuneCanale d'Isonzo
Territorio
Coordinate46°06′31″N 13°36′42″E / 46.108611°N 13.611667°E46.108611; 13.611667 (Lig)
Altitudine458,7 m s.l.m.
Superficie5,88 km²
Abitanti123 (31-12-2008)
Densità20,92 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale5213
Fuso orarioUTC+1
TargaGO
Provincia storicaLitorale
Cartografia
Mappa di localizzazione: Slovenia
Lig
Lig

Geografia fisica modifica

I rilievi principali sono: monte Čelo, 664 m; monte Goderno, 694 m; monte Kal, 645 m. Il territorio dell'insediamento sparso è bagnato dal torrente Iudrio (Idrija), sub-affluente dell'Isonzo.[6][7]

Storia modifica

Fece parte per secoli della Contea di Gorizia e Gradisca[8].
Con la Convenzione di Fontainebleau del 1807, si trovò al confine col Regno d’Italia napoleonico, per poi entrarvici, nel Dipartimento di Passariano, col trattato di Schönbrunn (1809), che delimitava il nuovo confine con le Province illiriche lungo il corso del fiume Isonzo dalla sorgente allo sbocco in mare.
Col Congresso di Vienna nel 1815 rientrò in mano austriaca, divenendo capoluogo del comune catastale di Idria di Canale[9][10]; passando in seguito sotto il profilo amministrativo al Litorale austriaco nel 1849.

Successivamente il comune catastale di Idria venne aggregato al comune di Canale.[11][12] Nel 1919 venne annesso all'Italia come il resto della regione e nel 1923 venne integrato nella neocostituita Provincia del Friuli,[13] per poi passare assieme al resto del comune, nel 1927, alla ricostituita Provincia di Gorizia.[14] Passò poi alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

La chiesa parrocchiale di Maria Zell (Marijino Celje), posta a un'altitudine di 676 m,[15] è consacrata a san Zeno e alla Vergine e appartiene alla Diocesi di Capodistria[16].

Insieme al santuario di Castelmonte, arroccato sulla riva sinistra dello Iudrio, e a quello del Monte Santo, nella valle dell'Isonzo, il santuario di Maria Zell dà origine alla via dei monti sacri, un triangolo di chiese consacrate alla Madonna. Dall’arca del santuario di Maria Zell, a quota 600 s.l.m., sono ben visibili gli altri due santuari, con interposte da una parte la Valle dell’Isonzo e dall’altro la Valle dello Judrio[17].

Una seconda chiesa è situata in centro a Lig ed è intitolata a sant'Antonio da Padova.

In prossimità di Britof, su una collina della valle dello Iudrio, è ubicata la chiesetta di San Canziano[18], che presenta un antico altare dorato in stile barocco e degli affreschi cinquecenteschi.

Cultura modifica

Eventi modifica

La località di Lig è nota anche per la tradizionale festa della castagna[18], che si svolge da oltre 40 anni e rappresenta l'evento principale del piccolo insediamento. Le peculiari condizioni climatiche, infatti, consentono la crescita dei castagni lungo il torrente Iudrio e in particolare della specie più prestigiosa, detta in friulano Il maron. Intorno alla piccola località, invece, cresce la castagna di Lig (in sloveno liški kostanj), resa possibile dall'aria calda proveniente dalla valle friulana.
Inoltre a Lig è possibile rintracciare le maschere e i costumi tradizionali del paese[18].

Geografia antropica modifica

Il paese è costituito da i piccoli nuclei abitati di Lig, Kostanjevica, Greben, Lovišče, Melinki e Strmec.[6][7]

Note modifica

  1. ^ (SL) Registro dei beni culturali sloveni, su geohub.gov.si.
  2. ^ 2.34: Provincia di Trieste (PDF), in 8. Censimento generale della popolazione : 21 aprile 1936, 2: Province., 1937, p. 10.
  3. ^ Cfr. "Liga" nella Cartografia di base IGM 25.000 sul Geoportale Nazionale del Ministero dell'Ambiente (visualizzabile dal menù "Strumenti": Servizi: "WMS" → Ente: "wms.pcn.minambiente.it" → Servizio: "Cartografia di base - IGM 25.000").
  4. ^ Cfr. "Liga di Canale" in Natale Vadori, Italia Illyrica sive glossarium italicorum exonymorum Illyriae, Moesiae Traciaeque ovvero glossario degli esonimi italiani di Illiria, Mesia e Tracia, Ellerani, San Vito al Tagliamento (PN), 2013, p. 102.
  5. ^ Popolazione insediamenti del Goriziano sloveno
  6. ^ a b Cartografia di base IGM 25.000 sul Geoportale Nazionale del Ministero dell'Ambiente (visualizzabile dal menù "Strumenti": Servizi: "WMS" → Ente: "wms.pcn.minambiente.it" → Servizio: "Cartografia di base - IGM 25.000").
  7. ^ a b Geoportale della Repubblica Slovena - archivio EZKN, su gis.gov.si.
  8. ^ rielaborazione G.I.S. con i confini attuali e quelli del Josephinische Landesaufnahme (1763-1787), in Isonzo-Soča n.79/80 – Ottobre/Novembre 2008, pg. 18-22, “La Contea di Gorizia tra vecchi e nuovi confini”, Michele Di Bartolomeo
  9. ^ Habsburg Empire - Cadastral maps (XIX. century), su maps.arcanum.com.
  10. ^ (DE) Mappe der Gemeinde Idria di Canale, im Kustenlande Gorzer Kreis Bezirk Canale, im Jahre 1822 (JPG), su gov.si. URL consultato il 15 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2012).
  11. ^ Allgemeines Verzeichnis der Ortsgemeinden und Ortschaften Österreichs nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. Dezember 1910, Wien, 1915.
  12. ^ Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1910, su austriahungary.info. URL consultato il 1º novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2014).
  13. ^ Regio decreto 29 marzo 1923, G.U. 27 aprile 1923, n.99
  14. ^ Archivio di Stato di Gorizia, su archiviodistatogorizia.beniculturali.it. URL consultato il 21 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2010).
  15. ^ Il santuario di Maria Zell, su tic-kanal.si.
  16. ^ Lista delle chiese della Diocesi di Capodistria Archiviato il 6 marzo 2009 in Internet Archive.
  17. ^ http://www.viadeimontisacri.it
  18. ^ a b c TIC Canale d'Isonzo Archiviato l'8 settembre 2013 in Internet Archive.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica