Lingua lusitana

lingua scarsamente attestata degli antichi Lusitani

Il lusitano è la lingua scarsamente attestata degli antichi Lusitani, che in età antica abitavano la Lusitania, corrispondente all'attuale Portogallo centro-meridionale (a sud del fiume Douro) e a una parte dell'altopiano dell'odierna Estremadura (Spagna).

Lusitano
Parlato inLusitania
Periodoestinta in età romana
Locutori
Classificaestinta
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lusitano
Codici di classificazione
ISO 639-3xls (EN)
Glottologlusi1235 (EN)
Principali aree linguistiche e popoli dell'Antica Iberia, con le Lingue celtiche evidenziate in azzurro e le altre Lingue indoeuropee in blu, circa 200 a.C.

Le conoscenze del lusitano sono molto limitate, e si riducono ad alcune parole note dalle fonti classiche; è tuttavia certo che si trattasse di una lingua indoeuropea, anche se il problema della sua classificazione, e in particolare dei suoi rapporti con il celtiberico, resta aperto.

Il suo rapporto con le lingue italiche o con le lingue celtiche della penisola iberica, sia come cugino (in un ramo chiamato "paraceltico") sia come ramo diverso dell'indoeuropeo, è stato dibattuto, ma oggi è considerato dalla maggior parte degli specialisti una lingua indoeuropea distinta dalle lingue celtiche.[1][2] Era parlata nell'area abitata dalla tribù dei Lusitani, dal Douro al Tago, una regione che oggi comprende soprattutto il Portogallo centrale e una piccola frangia occidentale dell'attuale Spagna.

Vi sono tratti che sembrano negare la condizione celtica della lingua dei Lusitani, mentre altri che sono stati utilizzati a favore della celticità si potrebbero spiegare come frutto del contatto tra lingue indoeuropee che hanno convissuto per secoli sul territorio peninsulare.

Tra i maggiori studiosi che si sono occupati dell'argomento vi sono stati Henri d'Arbois de Jubainville e Philippe Jullian, che ritennero il lusitano una forma di ligure; più recentemente Tovar, che inizialmente ipotizzò che si trattasse di una forma di protoindoeuropeo. Schmoll e Francisco Villar concordano che il lusitano costituisce un ramo indipendente della famiglia indoeuropea e che in termini generali si tratta di una lingua centum.

Possibili affiliazioni modifica

La lingua lusitana era una lingua paleoispanica che appartiene chiaramente alla famiglia indoeuropea. La precisa appartenenza della lingua lusitana alla famiglia indoeuropea è tuttora dibattuta: c'è chi sostiene che si tratti di una lingua para-celtica con un'evidente celticità nella maggior parte del lessico, oltre a molti antroponimi e toponimi.[3] Una seconda teoria mette in relazione il lusitano con le lingue italiche;[4] basandosi sui nomi delle divinità lusitane con altri elementi grammaticali dell'area.

La lingua lusitana potrebbe infatti essere stata un italoceltico basale, un ramo indipendente dal celtico e dall'italico, separatosi precocemente dalle popolazioni proto-celtiche e proto-italiche che si diffusero dall'Europa centrale all'Europa occidentale dopo le nuove migrazioni Jamna nella valle del Danubio.[5] In alternativa, un ramo europeo dei dialetti indoeuropei, definito "indoeuropeo nord-occidentale" e associato alla cultura del vaso camapaniforme, potrebbe essere stato ancestrale non solo al celtico e all'italico, ma anche al germanico e al balto-slavo. Si è ipotizzato inoltre che la lingua celtica del galleiciano e il lusitano fossero un'unica lingua (non lingue separate) della variante celtica "P".[6]

Distribuzione modifica

Sono state trovate iscrizioni a Cabeço das Fráguas (a Guarda), a Moledo (Viseu), ad Arroyo de la Luz (a Cáceres) e più recentemente a Ribeira da Venda. Considerando i teonimi, gli antroponimi e i toponimi lusitani, la sfera lusitana comprenderebbe il Portogallo settentrionale moderno e le aree adiacenti della Galizia meridionale, con il centro nella Serra da Estrela.[7]

Le iscrizioni più famose sono quelle di Cabeço das Fráguas e Lamas de Moledo in Portogallo e di Arroyo de la Luz in Spagna. Ribeira da Venda è la più recente scoperta (2008).

Un'iscrizione votiva bilingue lusitano-latina attesterebbe l'antico nome della città portoghese di Viseu: Vissaîegobor.[8]

Sistema di scrittura modifica

Tutte le iscrizioni conosciute sono scritte in alfabeto latino, che è stato preso in prestito dai lusitani bilingui, che erano alfabetizzati in latino, per scrivere il lusitano, dal momento che il lusitano non aveva un proprio sistema di scrittura. È difficile stabilire se le lettere abbiano una pronuncia diversa rispetto ai valori latini, ma la frequente alternanza della "c" con la "g" (porcom vs. porgom) e della "t" con la "d" (ifadem vs. ifate), e la frequente perdita della g tra le vocali, fa pensare a una pronuncia lenis rispetto al latino.

Note modifica

  1. ^ John T Koch, Tartessian 2 : The Inscription of Mesas do Castelinho ro and the Verbal Complex. Preliminaries to Historical Phonology, Aberystwyth (GB), Oxbow Books, Oxford, UK, 2001, 198 p. (ISBN 978-1-907029-07-3, lire en ligne [archive]), p. 33 - 34
  2. ^ Eugenio R. Luján, « L'onomastique des Vettons, analyse linguistique » in Gaulois et celtique continental, Études réunies par Pierre-Yves Lambert et Georges-Jean Pinault, Librairie Droz 2007. p. 246.
  3. ^ Wodtko, Dagmar S. (2010). Celtic from the West Chapter 11: The Problem of Lusitanian. Oxford, UK: Oxbow Books. pp. 335–367. ISBN 978-1-84217-410-4.
  4. ^ Tamburelli, Marco; Brasca, Lissander (2018). "Revisiting the classification of Gallo-Italic: A dialectometric approach". Digital Scholarship in the Humanities. pp. 442–455. doi:10.1093/llc/fqx041.
  5. ^ Prósper, Blanca María (2003). "The inscription of Cabeço das Fráguas revisited. Lusitanian and Alteuropäisch populations in the West of the Iberian Peninsula". Transactions of the Philological Society. 97 (2): 151–184. doi:10.1111/1467-968X.00047
  6. ^ Mallory, James P. (2013). "The Indo-Europeanization of Atlantic Europe". In Koch, J. T.; Cunliffe, B. (eds.). Celtic From the West 2: Rethinking the Bronze Age and the Arrival of Indo–European in Atlantic Europe. Oxford: Oxbow Books. pp. 17–40.
  7. ^ Wodtko, Dagmar (2020). "Lusitanisch". Palaeohispanica. Revista sobre lenguas y culturas de la Hispania Antigua (20): 689–719. doi:10.36707/palaeohispanica.v0i20.379. ISSN 1578-5386. S2CID 241467632.
  8. ^ Ruiz, J. Siles. "Sobre la inscripción lusitano-latina de Visseu". In: Nuevas interpretaciones del Mundo Antiguo: papers in honor of professor José Luis Melena on the occasion of his retirement / coord. por Elena Redondo Moyano, María José García Soler, 2016. pp. 347-356. ISBN 978-84-9082-481-8

Bibliografia modifica

  • Francisco Villar, Gli Indoeuropei e le origini dell'Europa, Bologna, Il Mulino, 1997, ISBN 88-15-05708-0.
  • James Patrick Mallory Archaeology and language shift in Atlantic Europe, in Celtic from the West 3, eds Koch,, 2016, J.T. & Cunliffe, B.. Oxford: Oxbow.
  • Anderson, James M. Preroman indo-european languages of the hispanic peninsula, 1985, Revue des Études Anciennes.

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Collegamenti esterni modifica

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