Melchiorre Iannelli

Melchiorre Iannelli (Catanzaro, 1912guerra di Spagna, 6 gennaio 1939) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Melchiorre Iannelli
NascitaCatanzaro, 1912
Morteguerra di Spagna, 6 gennaio 1939
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoGranatieri
Anni di servizio1935-1939
GradoTenente in servizio permanente effettivo
GuerreGuerra di Spagna
BattaglieBattaglia di Catalogna
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

Nacque a Catanzaro nel 1912, figlio di Vincenzo e Vittoria Fico.[1] Conseguito nella sua città natale il diploma di geometra, nel 1933 iniziò a frequentare l'Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena, da cui uscì con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo assegnato all'arma di fanteria nell’ottobre 1935.[1] Frequentata la Scuola di applicazione d'arma, fu assegnato al 3º Reggimento granatieri di stanza a Viterbo, conseguendo nell'ottobre 1937 la promozione a tenente.[1] Nell'aprile del 1938 partì volontario per combattere nella guerra di Spagna, dove fu assegnato al 1º Reggimento fanteria[N 1] della 4ª Divisione fanteria "Littorio".[2] Rimasto gravemente ferito nei primi giorni della battaglia di Catalogna, si spense il 6 gennaio 1939 presso l'ospedale legionario italiano numero 9.[1] Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria con Regio Decreto del 18 settembre 1939.[2]

Onorificenze modifica

«Designato, per le belle prove date, ad assumere il comando di una compagnia di arditi irrompeva al canto di “Giovinezza” sulla posizione nemica, impegnando aspra lotta con l’avversario superiore di numero. Mentre alla testa dei suoi poneva piede sul raggiunto obiettivo, una palla nemica lo colpiva mortalmente. Dolorante per la ferita, si preoccupava solo di informare il suo comandante del brillante esito dell’azione. Moriva all’ospedale dopo pochi giorni di stoica agonia, col pensiero e col cuore rivolti al suo reggimento. O.M.S., 28 dicembre 1938 -6 gennaio 1939.[3]»
— Regio Decreto del 18 settembre 1939.[4]

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ Allora al comando del colonnello Daniele Pescarolo.

Fonti modifica

  1. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 21 ottobre 1939, registro 38 Guerra, foglio 325.

Bibliografia modifica

  • Enzo Cataldi, La Brigata Granatieri di Sardegna, Roma, Rivista Militare, 1991.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 348.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica