Monte San Francesco in Pertica
Il monte San Francesco in Pertica è un rilievo di 794 metri s.l.m. alle pendici del Campo dei Fiori, che si trova nel territorio comunale di Varese, sopra il borgo di Velate, ed è stato per almeno quindici secoli un luogo con una storia parallela a quella del suo ben più famoso dirimpettaio: il Sacro Monte di Varese.
Monte San Francesco in Pertica | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Varese |
Altezza | 794 m s.l.m. |
Catena | Alpi |
Coordinate | 45°51′21.86″N 8°47′05.38″E |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Occidentali |
Grande Settore | Alpi nord-occidentali |
Sezione | Prealpi Luganesi |
Sottosezione | Prealpi Varesine |
Supergruppo | Catena Piambello-Campo dei Fiori-Nudo |
Gruppo | Gruppo del Campo dei Fiori |
Sottogruppo | Massiccio del Campo dei Fiori |
Codice | I/B-11.II-B.3.c |
A riprova della contiguità dei due luoghi c'è un altro dato evidente: al monte San Francesco esistono ancora le fondamenta di una torre gemella della cosiddetta torre degli Ariani, tradizionalmente indicata come quella dove si sarebbero arroccati i nemici di Sant'Ambrogio, che ancora sorge sul punto più alto della collina alle spalle del Santuario, nella proprietà del monastero delle Romite Ambrosiane.
Il convento francescano
modificaNel Liber Notitiae Mediolani del prete Goffredo Da Bussero, compilato nella seconda metà del XIII secolo, oltre alla chiesa di S. Maria del Monte ed ai suoi altari, viene ufficialmente documentata per la prima volta anche una “in monte de Velate ecclesia Sancti Francisci”, la cui prima indicazione di esistenza risale al 1228. Da notare che Velate a quei tempi era un rilevante centro della zona e più importante di Varese stessa. Il Conventino, chiamato così per le sue piccole dimensioni, era circondato da terreni, sistemati in terrazzamenti ancora ben visibili, che permettevano ai frati la coltivazione di ortaggi e la cura del bestiame.
Nel 1228, Sant’Antonio andò a Varese e nei suoi circondari, con lo scopo di fondarvi monasteri. Cominciò l’opera della costruzione del convento di Varese nello stesso 1228, ed è perciò anche probabile che durante il suo soggiorno varesino dimorasse proprio al cosiddetto Conventino di Velate, unica struttura dei francescani già esistente sul luogo. Questi frati avevano comunque fatto una scelta di vita appartata e lontana spiritualmente molto più di quei tre chilometri di accidentato sentiero che ancor oggi dividono il monte dal borgo di Velate. Va sottolineato, ad avvalorare l’importanza e in certo modo la sacralità del luogo, che i primi frati di questo piccolo Convento, con ogni probabilità, avevano avuto in sorte di conoscere San Francesco quando era ancora in vita.
Del Conventino, e delle sue vicende in quei primi secoli di francescanesimo, non si sa nulla, tranne che dovette restare in attività per più di due secoli e mezzo, se è vero che il suo abbandono da parte dei francescani sembra risalire al 1478, data cui si riferisce l’ultima notizia ufficiale che ne abbiamo. Subentrarono i monaci agostiniani dell'Ordine di Sant’Ambrogio ad Nemus, che vi restarono per breve tempo.
Si narra in uno degli eventi miracolosi attribuiti a Caterina Moriggi (fondatrice dell'ordine monastico tuttora attivo al Sacro Monte) che, all'indomani della sua morte nel 1478, fu un padre Jacopo di San Francesco in Pertica a condurre una fanciulla affetta da una grave forma di sordità causatale da cisti facciali; questa portò al feretro una maschera di cera con la sua effigie e la Beata compì il miracolo della guarigione.
Bibliografia
modifica- Andrea Ganugi, Monte San Francesco sopra Velate: la cancellazione repentina di una storia millenaria, Pietro Macchione Editore 2016
- Elena Ferri, Il sentiero del Tau
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