Nicola Chiari

generale italiano

Nicola Chiari (Napoli, 23 luglio 1922Roma, 1998) è stato un generale italiano, comandante generale della Guardia di Finanza dal 1981 al 1984.

Nicola Chiari
Nicola Chiari a colloquio col Presidente della Camera, Nilde Iotti, 1985
NascitaNapoli, 23 luglio 1922
MorteRoma, 1998
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
Esercito Italiano
ArmaGuardia di Finanza
Corpofanteria
Anni di servizio1942 - 1984
GradoGenerale di corpo d'armata
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneGuerra di liberazione italiana
Comandante diComandante generale della Guardia di Finanza
Ispettore generale dell'Aviazione Leggera dell'Esercito
Divisione corazzata "Ariete"
DecorazioniCavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
gdf.it/Comandante generale
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Biografia modifica

Laureato in giurisprudenza, combatté nel corso della seconda guerra mondiale come sottotenente del Regio Esercito specialità Carristi, partecipando alla guerra di liberazione italiana come comandante di plotone nel Gruppo di combattimento "Cremona" e venendo insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare e della Croce al merito di guerra. In seguito comandò unità corazzate a tutti i livelli e reparti di volo dell'Esercito Italiano, oltre a ricoprire incarichi presso lo Stato maggiore dell'Esercito e lo Stato maggiore della difesa; fu ispettore generale dell'Aviazione Leggera dell'Esercito e comandante della Divisione corazzata "Ariete".

Nominato generale di corpo d'armata il 1º febbraio 1978, fu sottocapo dello Stato Maggiore dell'Esercito dal gennaio 1977 all'aprile 1979 e per due anni comandante del V Corpo d'armata; dal 30 luglio 1981 al 30 dicembre 1984 fu Comandante Generale della Guardia di Finanza.

Onorificenze modifica

«nell’attacco ad un caposaldo nemico difeso con disperazione trascinava il suo reparto attraverso i campi minati sotto il fuoco dei mortai e delle mitragliatrici. Primo fra i suoi uomini, conquistate le prime posizioni, nonostante le forti perdite riportate perseverava nell’azione attraversando un corso d’acqua e slanciandosi all’assalto di un successivo centro di fuoco che riduceva al silenzio.»
— La Pastorella, 13 aprile 1945.

Note modifica

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