I Nodosauridae (il cui nome significa "lucertole bitorzolute") sono una famiglia di dinosauri ornithischi ankylosauri vissuti dal Giurassico superiore al Cretaceo superiore, circa 155-66 milioni di anni fa, e i cui resti fossili sono stati ritrovati in Nord America, Europa, Asia e Antartide.

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Nodosauridae

Scheletro di Animantarx
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SuperordineDinosauria
Ordine† Ornithischia
Sottordine† Ankylosauria
FamigliaNodosauridae
Marsh, 1890
Sinonimi

Acanthopholididae Nopcsa, 1902 Acanthopholidae Nopcsa, 1917 ?Hylaeosauridae Nopcsa, 1902 Polacanthidae Wieland, 1911 Palaeoscincidae Nopcsa, 1918 Panoplosauridae Nopcsa, 1929 Struthiosauridae Kuhn, 1966 Edmontoniidae Bakker, 1988

Sottogruppi

Descrizione

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Olotipo di Borealopelta, esposto al Royal Tyrrell Museum

I nodosauridi, come i loro stretti parenti ankylosauridi, erano dinosauri estremamente corazzati e adornati di file di noduli e spine ossee, chiamati osteodermi coperti da una guaina di cheratina, lungo tutta la lunghezza del corpo. Tutti i nodosauridi, così come gli ankylosauriani, era dinosauri le cui dimensioni variavano da medie a grandi, erano quadrupedi, erbivori, dalla mole imponente fortemente e possedevano piccoli denti a forma di foglia. A differenza degli ankylosauridi, i nodosauridi non disponevano di una mazza caudale alla fine della coda, ma possedevano code più flessibili e, talvolta, spinate. Inoltre, molti nodosauridi avevano lunghe spine che proteggevano i fianchi e le spalle dell'animale. Una "mummia" di nodosauro particolarmente ben conservata, nota come Borealopelta, mantiene perfettamente la posizione originale degli osteodermi, delle spine e della pelle dell'animale, così come le guaine di cheratina che ricoprivano queste strutture quando l'animale era vita.[1]

Classificazione

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La famiglia Nodosauridae fu eretta da Othniel Charles Marsh nel 1890, con specie tipo il genere Nodosaurus.[2][3]

Il clade Nodosauridae fu definito per la prima volta da Paul Sereno nel 1998 come "tutti gli ankylosauri più vicini a Panoplosaurus che ad Ankylosaurus", una definizione seguita da Vickaryous, Maryanska e Weishampel, nel 2004. Vickaryous et al. consideravano i generi Struthiosaurus e Animantarx come due taxon di incertis sedis e considerando Cedarpelta come il membro più primitivo di Nodosauridae.[4] Il seguente cladogramma segue la topologia più risolta di un'analisi del 2011, dei paleontologi Richard S. Thompson, Jolyon C. Parish, Susannah C. R. Maidment e Paul M. Barrett.[5] Il posizionamento di Polacanthinae segue la sua definizione originale di Kenneth Carpenter, del 2001.[6]


Nodosauridae

Antarctopelta

Mymoorapelta

Hylaeosaurus

Anoplosaurus

Tatankacephalus

Horshamosaurus

Polacanthinae

Gargoyleosaurus

Hoplitosaurus

Gastonia

Peloroplites

Polacanthus

Struthiosaurus

Zhejiangosaurus

Hungarosaurus

Animantarx

Niobrarasaurus

Nodosaurus

Pawpawsaurus

Sauropelta

Silvisaurus

Stegopelta

Texasetes

Edmontonia

Panoplosaurus

Paleobiologia

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Evoluzione

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Le forme più antiche di questa famiglia sono state trovate in terreni del Giurassico medio (Sarcolestes), ma i resti sono frammentari. Nel Giurassico superiore i resti si fanno più completi (Dracopelta), ma è solo nel Cretaceo inferiore che i nodosauridi sembrano prendere piede, soppiantando altri dinosauri corazzati, gli stegosauri, che fino a quel momento avevano prosperato nei continenti settentrionali. L'età dell'oro dei nodosauridi, in effetti, sembrerebbe essere stata il Cretaceo inferiore, mentre verso la fine del periodo questi dinosauri subirono la concorrenza degli anchilosauridi, pur non venendone completamente sostituiti.

Biogeografia

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La comparsa contemporanea di nodosauridi in Nord America e in Europa è degna di considerazione. L'Europelta è il nodosauride più antico d'Europa, proveniente dalla Formazione Escucha risalente all'Albiano. Il più antico nodosauride occidentale è il nordamericano Sauropelta, proveniente dal gruppo Little Sheep Mudstone della Formazione Cloverly, e risalente più o meno alla stessa età di Europelta. Tuttavia, i fossili nordamericani sembrano essere più vecchi, come dimostrato anche dai denti di Priconodon provenienti dalle argille di Arundel, del Gruppo Potomac del Maryland, risalente al confine Aptiano-Albiano. Il Propanoplosaurus che si estende dalla base della Formazione Patuxent sottostante, è datato all'Aptiano superiore, ed è considerato il più antico nodosauride noto.[2]

I polacanthidi sono conosciuti dalla fauna pre-aptiana sia dell'Europa che dal Nord America. L'apparizione dei nodosauridi su entrambi i continenti indica che le loro origini sono addirittura precedenti all'isolamento del Nord America dall'Europa, spingendo la data dell'evoluzione del gruppo ad almeno il "medio" Aptiano. La diversificazione dei Nodosauridae negli Struthiosaurinae europei e nei Nodosaurinae nordamericani, alla fine dell'Aptiano, fornisce una data aggiornata per la separazione dei continenti l'uno dall'altro dai crescenti segni.[2]

Forme insulari

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In Europa, nel Cretaceo superiore, si svilupparono alcuni nodosauri primitivi dalle dimensioni ridotte (Struthiosaurus e Hungarosaurus i più noti), della lunghezza compresa tra i due e i quattro metri. Con tutta probabilità, l'Europa era costituita da una serie di isole e i nodosauridi nani potrebbero aver fatto parte di una fauna insulare. Per sopravvivere alla scarsità di cibo, questi dinosauri ridussero le dimensioni, come fecero anche alcuni sauropodi (Magyarosaurus) e iguanodonti (Rhabdodon).

  1. ^ Craig S. Smith, ‘Dinosaur Mummy’ Emerges From the Oil Sands of Alberta, su The New York Times, 12 maggio 2017. URL consultato il 31 maggio 2017.
  2. ^ a b c J. I. Kirkland, L. Alcalá, M. A. Loewen, E. Espílez, L. Mampel e J. P. Wiersma, The Basal Nodosaurid Ankylosaur Europelta carbonensis n. gen., n. sp. From the Lower Cretaceous (Lower Albian) Escucha Formation of Northeastern Spain, in Richard J Butler (a cura di), PLoS ONE, vol. 8, n. 12, 2013, pp. e80405, DOI:10.1371/journal.pone.0080405, PMC 3847141, PMID 24312471.
  3. ^ Michael E. Burns, Taxonomic utility of ankylosaur (Dinosauria, Ornithischia) osteoderms: Glyptodontopelta mimus Ford, 2000: a test case, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 28, n. 4, 2008, pp. 1102–1109, DOI:10.1671/0272-4634-28.4.1102.
  4. ^ Vickaryous, M. K., Maryanska, T., and Weishampel, D. B. (2004). Chapter Seventeen: Ankylosauria. in The Dinosauria (2nd edition), Weishampel, D. B., Dodson, P., and Osmólska, H., editors. University of California Press.
  5. ^ Richard S. Thompson, Jolyon C. Parish, Susannah C. R. Maidment e Paul M. Barrett, Phylogeny of the ankylosaurian dinosaurs (Ornithischia: Thyreophora), in Journal of Systematic Palaeontology, vol. 10, n. 2, 2011, pp. 301–312, DOI:10.1080/14772019.2011.569091.
  6. ^ Carpenter K, Phylogenetic analysis of the Ankylosauria, in Carpenter, Kenneth (a cura di), The Armored Dinosaurs, Indiana University Press, 2001, pp. 455–484, ISBN 0-253-33964-2.

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Collegamenti esterni

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