Gravina di Laterza
La gravina di Laterza è una incisione erosiva profonda anche più di 200 metri, molto simile ai canyon americani, situata nel comune di Laterza in Puglia.
Gravina di Laterza | |
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Veduta della gravina | |
Class. internaz. | SIC IT9130007(Direttiva 92/43/CEE) |
Stati | Italia |
Regioni | Puglia |
Province | Taranto |
Comuni | Laterza |
Superficie a terra | 800 ettari ha |
Gestore | Oasi Lipu di Laterza |
Sito istituzionale | |
Nel 1999 la LIPU istituì l'Oasi Gravina di Laterza, un'area naturale protetta, per via delle diverse specie di uccelli, anche rari, come il capovaccaio, che si trovano nel sito.[1]
Geografia
modificaLa gravina lambisce il comune di Laterza e si estende per 12 chilometri nel territorio rurale, con svariate anse, ed è profonda, in alcuni punti, più di duecento metri e larga più di quattrocento.[2][3] Presenta anche pareti molto ripide, quasi verticali, utilizzate per arrampicate (free climbing). Al suo interno è presente l'Oasi LIPU Gravina di Laterza per la tutela e la protezione degli uccelli. Infatti nella gravina sono presenti diverse specie di volatili come il capovaccaio, il falco lanario, il corvo imperiale, il falco pellegrino, il grillaio e altre specie di rapaci, spesso endemici.[1][4] La Gravina fa parte dell'area delle Gravine, di cui è la più grande nella provincia di Taranto, e la seconda in Europa, e del Parco naturale regionale Terra delle Gravine, istituito in Puglia nel 2005[5] per tutelarne il patrimonio paesaggistico e faunistico. È classificata tra i siti di interesse comunitario della Puglia SIC IT9130007(Direttiva 92/43/CEE).[6]
Composizione del territorio e delle colline
modificaLa composizione del terreno è soprattutto di rocce calcaree risalenti al Cretaceo, quindi erose, dopo la loro emersione, dal torrente che vi scorre all'interno. Ci sono resti fossili di crostacei e molluschi di epoca preistorica, testimonianti l'habitat precedentemente all'emersione dei territori. I due principali tipi di roccia sono la calcarenite e il Calcare di Altamura, ben visibili nella parte superiore delle pareti. Le profonde fratturazioni della roccia hanno creato grotte e pinnacoli di grande carattere suggestivo, nonché importantissimi biomi per la nidificazione dell'avifauna.[7]
Flora e fauna
modificaLa morfologia del territorio fa sì che ci sia una zona incontaminata sul fondo, difficilmente raggiungibile nonostante l'antropizzazione dei terreni circostanti, per cui molte specie animali e vegetali vi hanno trovato rifugio. Lungo le pareti rocciose sono presenti numerose grotte, sia di modeste dimensioni, in cui nidificano gheppi e falchi pellegrini, sia di grandi dimensioni, in cui troviamo il sopracitato capovaccaio, il corvo imperiale e il gufo reale, il grillaio nonché numerose altre specie, rapaci e non. Le grotte di piccole dimensioni, invece, sono abitate da otto specie di chirotteri.
Inoltre nelle zone forestali adiacenti sono presenti cinghiali, faine, volpi, e specie di uccelli come l'occhiocotto, le Cince, il passero solitario, la monachella, la sterpazzolina, lo scricciolo, tipici della fauna mediterranea. Da segnalare specie come il geco di Kotschy e il colubro leopardino, due rettili presenti solo in puglia, poiché nel miocene era presente un ponte di terra con la penisola balcanica.[4] La flora è costituita prevalentemente dalla macchia mediterranea, ma gli speciali habitat presenti consentono la crescita di specie rare e transadriatiche, come le orchidee selvatiche (oltre 50 specie presenti), il leccio, il fragno, la quercia vallonea, la campanula versicolor.[8]
Note
modifica- ^ a b LIPU - Oasi Gravina di Laterza, su lipu.it, 18 febbraio 2012. URL consultato il 20 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2012).
- ^ Storia dell'Oasi e Habitat Naturale, su oasilipugravinadilaterza.it. URL consultato il 01-06-2013 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2013).
- ^ La Gravina di Laterza, su laterza.org. URL consultato il 01-06-2013 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2013).
- ^ a b La Fauna dell'Oasi, su oasilipugravinadilaterza.it. URL consultato il 4 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2013).
- ^ LEGGE REGIONALE 20 dicembre 2005, n.18 - "Istituzione del Parco naturale regionale 'Terra delle gravine'", su regione.puglia.it, 27 dicembre 2005. URL consultato il 28 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2015).
- ^ Aree protette istituite ai sensi di norme nazionali e regionali e siti Rete Natura 2000 in Puglia (PDF), su wwfsalento.it. URL consultato il 01-06-2013.
- ^ Origine e Geologia, su oasilipugravinadilaterza.it. URL consultato il 01-06-2013 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2013).
- ^ La Flora dell'Oasi, su oasilipugravinadilaterza.it. URL consultato il 01-06-2013 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2013).
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su gravina di Laterza
Collegamenti esterni
modifica- GRAVin - avventure nella Gravina di Laterza Archiviato il 30 dicembre 2018 in Internet Archive.
- CEA Parco delle Gravine
- Oasi Lipu Gravina di Laterza - RAPACI DELLE GRAVINE, su rapacigravine.it. URL consultato il 16 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2013).
- LIPU - Oasi Gravina di Laterza, su lipu.it. URL consultato il 16 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2012).
- Sito ufficiale del Parco naturale regionale Terra delle Gravine, su parcoterradellegravine.it.
- (EN) EUNIS - Site factsheet for Area delle Gravine, su eunis.eea.europa.eu.