Paspardo
Paspardo (Paspàrt in dialetto camuno[4][5]) è un comune italiano di 572 abitanti, della Val Camonica, provincia di Brescia in Lombardia.
Paspardo comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Fabio Depedro (lista civica) dal 7-5-2012 (3º mandato dal 13-6-2022) |
Territorio | |
Coordinate | 46°01′54″N 10°22′19″E / 46.031667°N 10.371944°E |
Altitudine | 1 005 m s.l.m. |
Superficie | 11,15 km² |
Abitanti | 572[1] (30-9-2022) |
Densità | 51,3 ab./km² |
Comuni confinanti | Capo di Ponte, Cedegolo, Cimbergo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25050 |
Prefisso | 0364 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017135 |
Cod. catastale | G354 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 608 GG[3] |
Nome abitanti | paspardesi |
Patrono | san Gaudenzio |
Giorno festivo | 16 agosto |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
È raggiunto dalla strada provinciale 88 che lo collega da un lato al vicino paese di Cimbergo, dall'altro a valle a Capo di Ponte lungo la strada della Deria.
Il territorio di Paspardo confina con diversi comuni: a ovest con quello di Capo di Ponte, a nord con quello di Cedegolo, a sud e ad est con quello di Cimbergo.
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Geografia fisicaModifica
TerritorioModifica
Il paese sorge su un pianoro a quota 1000 metri, in una incantevole posizione dominante la Valle Camonica.
StoriaModifica
L'8 aprile 1299 i consoli della vicinia di Paspardo si recano a Cemmo dove è presente Cazoino da Capriolo, camerario del vescovo di Brescia Berardo Maggi. Qui giurano secondo la formula consueta fedeltà al vescovo, e pagano la decima dovuta.[6]
Il 24 ottobre 1336 il vescovo di Brescia Jacopo de Atti investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Paspardo al Comune (vicinia) ed agli uomini di Paspardo.[7]
Dal 1927 al 1947 Paspardo fu unita a Cimbergo nel comune di Cimbergo-Paspardo.
Feudatari localiModifica
Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:
Famiglia | Stemma | Periodo |
Vicinia di Paspardo | 1336 - ? |
SimboliModifica
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2 agosto 1982.
«Di rosso, alla figura di San Gaudenzio vestito di bianco, con manto di porpora, pallio di rosso e mitria d'argento, il santo benedicente con la destra e impugnante con la sinistra un pastorale d'oro, fermo sulla terrazza di verde; ai fianchi dello scudo due pali di nero, scorciati e caricati della scritta in caratteri d'argento "Paspardi" e "S. Gaudentio". Ornamenti esteriori da Comune.» |
Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesseModifica
Architetture religioseModifica
Le chiese di Paspardo sono:[8]
- Parrocchiale di San Gaudenzio
- Santuario della Deria, chiesa sorta nell'ampio castagneto della Deria, dove si spostava la popolazione di Paspardo durante il periodo della raccolta.
SocietàModifica
Evoluzione demograficaModifica
Abitanti censiti[9]

Tradizioni e folcloreModifica
Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Paspardo è Pahpardèi oppure Sguísser.[4]
- 1º gennaio, Capodanno: Ancora oggi permane l'usanza della distribuzione gratuita del sale da parte della Vicinia a ciascun capofuoco (famiglie residenti).[10]
- 25 aprile Rogazioni di San Marco: era tradizione compiere la processione fino al Capitello dei Due Pini, presso un altare preistorico.[10]
- 23 giugno vigilia di San Giovanni Battista: vi era fino a qualche decennio fa una processione notturna fino al Capitello dei Due Pini.[10]
AmministrazioneModifica
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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26 agosto 1989 | 28 maggio 2002 | Gaudenzio Salari | DC lista civica di centrosinistra |
Sindaco | |
28 maggio 2002 | 7 maggio 2012 | Delia Orsignola | lista civica di centrodestra | Sindaco | |
7 maggio 2012 | in carica | Fabio Depedro | lista civica | Sindaco |
Unione di comuniModifica
Paspardo fa parte dell'Unione Comuni di Ceto, Cimbergo e Paspardo, assieme ai comuni di Ceto e Cimbergo.
L'unione di comuni, che ha sede a Ceto, è stata creata il 1º gennaio 1998, ed ha una superficie di circa 69,01 km².[11]
Galleria d'immaginiModifica
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Capitello dei due pini (Età del rame)
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Panorama dalla Chiesa
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Portale
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Portale
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Strada
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San Gaudenzio - interno
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Portale laterale di San Gaudenzio
NoteModifica
- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b Lino Ertani, Dizionario del dialetto camuno e di toponomastica, Artogne, Tipografia M. Quetti, 1980, p. 163.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 475, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Gabriele Archetti, Berardo Maggi - Vescovo e signore di Brescia, Brescia, ottobre 1994, p. 322.
- ^ Tratto da: Roberto Celli, Repertorio di fonti medievali per la storia della Val Camonica, Brescia, Tipolitografia Queriniana, 1984, p. 84, ISBN 88-343-0333-4.
- ^ Tratto da: Eugenio Fontana, Terra di Valle Camonica, Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1984, p. 82.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ a b c Atlante Demologico Lombardo, su demologia.it. URL consultato il 13-08-2008.
- ^ Ministero dell Interno - Unione Comuni di Ceto, Cimbergo e Paspardo [collegamento interrotto], su pers.mininterno.it. URL consultato il 26 luglio 2008.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Paspardo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paspardo
Collegamenti esterniModifica
- Fotografie storiche - Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it.
- Breve guida all'arte rupestre di Dos Sotto Lajolo, su rupestre.it.