Pasquale Janniello

militare italiano

Pasquale Janniello (Frattamaggiore, 9 febbraio 1891Porte di Salton, 24 ottobre 1918) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].

Pasquale Janniello
NascitaFrattamaggiore, 9 febbraio 1891
MortePorte di Salton, 24 ottobre 1918
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1912-1918
GradoAiutante di battaglia
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieCombattimento di Gars Ras El-Leben
Sesta battaglia dell'Isonzo
Battaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

Nacque a Frattamaggiore in provincia di Napoli il 9 febbraio 1891 , figlio di Ernesto e di Concetta Rodagno.[1] Trasferitosi ad Asti con la famiglia, vi conseguì il diploma di perito meccanico.[1] Chiamato a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito, fu assegnato all'11º Reggimento fanteria della Brigata Casale e partecipò alla guerra italo-turca in Libia dal luglio 1912.[1] Rientrato in Italia fu posto in congedo con il grado di caporale nel novembre 1913.[1] Nel maggio 1915, dopo la dichiarazione di guerra all'Impero austro-ungarico, fu richiamato in servizio attivo per mobilitazione ed assegnato, il 15 giugno, all'82º Reggimento fanteria, che raggiunse in zona di operazioni in Val Cordevole.[1] Nel mese di luglio prese parte alle azioni compiute dal reggimento contro le difese nemiche del Settsass–Monte Sief e nel mese di ottobre a quelle per la conquista della Conca di Val Parola.[1] Promosso sergente nel novembre 1915, combatté sul Col di Lana e il 21 aprile 1916 rimase ferito e dovette essere ricoverato in ospedale.[1] Una volta guarito, fu ammesso a frequentare un corso per mitraglieri, al cui termine ritornò in linea, sull'Isonzo, con una sezione della 127ª Compagnia mitragliatrici del 74º Reggimento fanteria con la quale partecipò alla battaglia per la conquista di Gorizia nell’agosto dello stesso anno.[1] Combattendo sul Nad Logem, a San Grado di Merna e sul Veliki, per le numerose prove di coraggio e per abilità di comando fu promosso sergente maggiore per merito di guerra.[1] Con la sezione mitragliatrici assegnata al 228º Reggimento fanteria della Brigata Rovigo, dal maggio 1917 combatté sul Volkovniak e a Dosso Faiti e, durante il ripiegamento dell'esercito sulla linea del Piave dopo l'esito negativo della battaglia di Caporetto, fu promosso aiutante di battaglia per merito di guerra.[1] Trasferito alla 572ª Compagnia mitraglieri assegnata al 6º Reggimento fanteria, partecipò alla battaglia del solstizio (giugno 1918) a Nervesa e ai primi dell'ottobre successivo si portò nel settore dello Spinoncia.[1] All'alba del 24 ottobre, il 6º Reggimento partì all'attacco delle posizioni nemiche dello Spinoncia e delle Porte di Salton, sostenuto dal fuoco della compagnia mitragliatrici.[1] Benché rimasto ferito due volte sin dall’inizio del combattimento, non abbandonò il campo di battaglia e, ripresa l'azione, fu tra i primi ad accorrere; mentre con i fanti stava per oltrepassare le Porte di Salton, cadde colpito a morte.[1] Con Decreto Luogotenenziale del 29 maggio 1919 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze modifica

«Ferito alla testa e ad una spalla, rimaneva al suo posto, rinunciando ad ogni cura, sino alla fine del combattimento. Al riaccendersi della lotta fuggiva dal posto di medicazione, eludendo la sorveglianza del sanitario che ne aveva disposto l’inoltro in un ospedale da campo, ed accorreva alla battaglia, debole bensì per il molto sangue perduto, ma animato dalla più ardente e più pura fede. Cadeva sulla soglia delle Porte di Salton, che la incessante ed intensa mitraglia nemica interdiceva, e che egli per primo aveva voluto varcare, consacrando con una gloriosa morte il suo fulgido valore. Porte di Salton (Spinoncia), 24 ottobre 1918.[3]»
«Si comportarono con lodevole coraggio nel combattimento di Kas Ras El Leben il 17 settembre 1912
«Comandante di una sezione mitragliatrici di prima ondata, sotto violentissimo bombardamento nemico, conduceva con slancio e decisione il proprio reparto all'occupazione di importante posizione sulla quale si affermava. Ferrovia Montebelluna-Nervesa (Piave), 18 giugno 1918

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1918, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 154.
  • Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del solstizio, alla vittoria, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica