Paterriti
Paterriti (o Patarriti) è una piccola frazione[chiarire, frazione o località?] del comune di Motta San Giovanni di 450 abitanti circa situato a 410 m s.l.m. nella zona collinare sovrastante Pellaro (nella parte meridionale della città di Reggio Calabria), che si affaccia a nord-ovest sulla città e sullo Stretto di Messina.
Paterriti frazione | |
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La Piazza Grande di Paterriti | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Calabria |
Città metropolitana | Reggio Calabria |
Comune | Motta San Giovanni |
Territorio | |
Coordinate | 38°01′50″N 15°41′47″E |
Altitudine | 410 m s.l.m. |
Abitanti | 600 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 89065 |
Prefisso | 0965 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | Paterritani |
Patrono | san Pietro |
Giorno festivo | 29 giugno |
Cartografia | |
È stata una frazione appartenente fino al 1927 al comune di Pellaro. Oggi, invece, appartiene sia al comune di Reggio Calabria (da cui dista circa 15 km), sia a quello di Motta San Giovanni (da cui dista 5 km), i cui confini sono delimitati dalla strada principale che percorre il centro del paese. Questo rende (ancora oggi) il paese di Paterriti oggetto di discussione per la sua appartenenza ad uno o ad un altro dei due comuni, il che lo rende peculiare per la sua posizione strategica. È raggiungibile da più percorsi stradali, ma quello preferenziale proviene dalla frazione di Croce Valanidi (Crùci) che prevede l'attraversamento del "Torrente Valanidi". Altro percorso è quello che porta al centro di Pellaro, passando per le frazioni di Curduma, Macellari e San Giovanni.
Geografia fisica
modificaLa zona di Paterriti è prevalentemente collinare e i suoi limiti sono segnati dalle “fiumare” del Valanidi e di San Giovanni. Al centro del paese scorre un altro torrente: quello del "Macellari". Nel tragitto dalla fiumara del Valanidi fino a Paterriti si attraversano più contrade, in ordine: Cavallaro, Amendoléa, Petrara, Padella, Badìa, Paterriti, Bertolazzo, Zangàri, Puzzi e Catania. Proseguendo su questo tragitto si può raggiungere il centro del comune di Motta San Giovanni.[1]
Origini del nome
modificaSi pensa che il nome "Paterriti" derivi dalla sua forma caratteristica, cioè quella di una coppa incavata e quindi di una tazza o Patera come veniva definita in latino; si pensa inoltre che abbia origine da Paterniti ovvero “quelli di Paternò”. Un'altra possibile derivazione del nome è da ricondursi all'Abbazia di Santa Maria del Patire, anche conosciuta con il nome di "Santa Maria del Patìr", o semplicemente "Patire" (dal greco Patèr = padre), attribuzione data come segno di devozione al padre fondatore Bartolomeo di Simeri nel 1095.
Storia
modificaMonumenti e luoghi d'interesse
modifica- La Chiesa di San Pietro: al centro di Paterriti si trova l'unica Chiesa presente nel paese, di origine bizantina, edificata intorno al 1310[chiarire, la fonte non è chiara] intitolata a San Pietro e appartenente alla "Parrocchia della Madonna della Consolazione" di Oliveto. Non è stata mai elevata a parrocchia, ma nel 18 giugno 1911 si costituì la confraternita del Cuore di Gesù.[1]
- Il Castello di Sant'Aniceto: il luogo di maggiore interesse, però, resta il più celebre Castello di Sant'Aniceto, situato a 2 km dal centro di Paterriti, una fortezza bizantina edificata intorno al 1050 d.C. (e negli ultimi anni restaurata), appartenente alle cosiddette "Quattro Motte": una serie di 4 fortificazioni atte a proteggere l'antica città di Rhegium dalle invasioni. Ai piedi del Castello, inoltre è possibile trovare alcune piccole chiesette di origine bizantina e un’effige raffigurante il Cristo Pantocratore, ormai però quasi irriconoscibile.
- La cascata del Torrente Macellari: si formano nelle località Gebbione e Giardino, in cui il torrente Macellari effettua un salto di circa 25 m. Durante il suo tragitto il Torrente Macellari, inoltre, determina delle vere e proprie gole di difficile raggiungimento.
Economia
modificaAgricoltura
modificaLe risorse principali del paese derivano dall'agricoltura, soprattutto di agrumi, grano, uva e olive. Le colline di Paterriti, inoltre, sono inserite nel disciplinare del vino "Pellaro IGP".[2]
Note
modifica- ^ a b Francesco Arillotta, La storia della Motta San Giovanni e del suo territorio (PDF), su lazzaroturistica.it.
- ^ Copia archiviata (PDF), su informatoreagrario.it. URL consultato il 1º dicembre 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
Bibliografia
modifica- Circolo didattico di Pellaro, Reggio Calabria: "Pellaro e...dintorni" Ricerca Storico-Antropologica.
- D. Minuto (Reggio Calabria, 1931): "Catalogo dei monasteri e dei luoghi di culto tra Reggio e Locri" Ed. di Storia e Letteratura. Roma, 1977.
- F. Arillotta, "La storia della Motta San Giovanni e del suo territorio", 2ª ed., a cura dell'Amministrazione comunale di Motta San Giovanni, 1998.
- A. De Lorenzo: "Le quattro motte estinte presso Reggio Calabria. Descrizione, memorie e documenti." Ristampa dell'edizione originale (Siena, 1891) a cura di Antonino Denisi. Reggio Calabria, 2001.
- G. Pensabene: "I nostri padri: Roma nel lessico e nella toponomastica reggina". Reggio Calabria: Grafiche Barcella, 1985.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paterriti
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comunemottasg.it.
- http://www.euvite.it/denominazioni/26/pellaro.html Archiviato l'8 dicembre 2015 in Internet Archive.