Pi Mensae

stella nella costellazione della Mensa

Pi Mensae è una stella nana gialla situata nella costellazione della Mensa, distante circa 60 anni luce dal sistema solare. Ha una massa e un raggio leggermente maggiori a quelli del Sole, rispettivamente dell'11% e del 13%. Di magnitudine 5,67, la stella può essere scorta a occhio nudo in zone prive di inquinamento luminoso.

Pi Mensae
Pi Mensae
ClassificazioneNana gialla
Classe spettraleG0V
Distanza dal Sole54,7 anni luce
CostellazioneMensa
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta05h 37m 09,888s
Declinazione-80° 28′ 08,84″
Dati fisici
Raggio medio1,1[1] R
Massa
1,09[2] M
Temperatura
superficiale
6000 K[3][4] (media)
Luminosità
1,44[1] L
Metallicità123% rispetto al Sole[3]
Età stimata(2,98±1,4)×109 anni[1]
Dati osservativi
Magnitudine app.+5,67
Parallasse54,60 mas
Moto proprioAR: 310,71 mas/anno
Dec: 1049,67 mas/anno
Velocità radiale+10,9 km/s
Nomenclature alternative
CD-80°195, HD 39091, HIP 26394, HR 2022, Gl 9189, SAO 258421

Coordinate: Carta celeste 05h 37m 09.888s, -80° 28′ 08.84″

Nel 2001 venne scoperto un pianeta extrasolare orbitare attorno ad essa, Pi Mensae b, un gigante gassoso con una massa 10 volte superiore a quella di Giove. Nel 2018 invece, con il metodo del transito e tramite il telescopio spaziale TESS, è stato scoperto un pianeta del tipo super Terra, Pi Mensae c.[1]

Nel 2020, studi effettuati in follow-up seguenti ai dati di TESS utilizzando[5] lo spettrografo ESPRESSO presso il Very Large Telescope, è stato possibile caratterizzare tridimensionalmente il sistema planetario; ottenendo cioè le inclinazioni orbitali dei corpi coinvolti unitamente a stime reali delle masse planetarie.[4]

Caratteristiche modifica

π Mensae è una stella di classe G0 un po' più grande e calda del Sole, la sua temperatura superficiale è attorno ai 6000 K mentre la massa e il raggio sono superiori a quelli del Sole di circa il 10%. Pare sia più giovane del Sole, con un'età che a seconda dei diversi studi è stata stimata da 2 a 4 miliardi di anni.[3][4]

Sistema planetario modifica

Pi Mensae b è stato scoperto il 15 ottobre 2001 con il metodo della velocità radiale. Si tratta di un pianeta super-Gioviano estremamente massiccio che ruota attorno alla propria stella su un'orbita molto eccentrica, che compie in 2151 giorni a una distanza media di 3,38 UA.[6] Gli astronomi pensano che a causa della sua massa e alta eccentricità, possa aver perturbato le orbite di eventuali pianeti terrestri che si formarono nella zona abitabile della stella, scagliandoli nel mezzo interstellare o verso la stella stessa. In studi del 2020 e 2021 la sua massa è stata stimata in oltre 12 volte quella di Giove, 14,1 MJ da Damasso et al. e 12,9 da Venner et al.,[2] e quindi potrebbe trattarsi di una nana bruna piuttosto che un pianeta gigante, in grado di innescare la fusione del deuterio al suo interno.

A settembre 2018 la NASA ha pubblicato un documento[1] in preprint in cui ha dichiarato la scoperta del primo esopianeta osservato dal telescopio spaziale TESS, a seguito del compimento del suo primo settore di osservazione[7]. Il pianeta, Pi Mensae c, consisterebbe in una super-terra o un nano gassoso avente diametro di circa 2,14 volte la terra, massa di 4,82 volte e orbitante a circa 0,07 ua.[8][4] Il pianeta è stato confermato a novembre 2018.[9][10]

Nel marzo 2022 è stata annunciata la scoperta di un terzo pianeta, Pi Mensae d, posto a una distanza intermedia rispetto agli altri due pianeti, avente un periodo orbitale di circa 125 giorni e una massa minima di 13,38±1,35 M. La scoperta di quest'ultimo pianeta è avvenuta con il metodo della velocità radiale tramite osservazioni compiute con lo spettrografo HARPS dell'ESO.[11]

Prospetto del sistema modifica

PianetaMassaRaggioPeriodo orb.Sem. maggioreEccentricitàIncl. orbitaScoperta
c4,82 ± 0,85 M2,14 R6,2682 giorni0,06839 UA087,27°2018
d13,38±1,35 M124,64 giorni0,22±0,082022
b12,9+2,1
−1,7
 MJ
2091 giorni3,308 UA0,642001

Note modifica

  1. ^ a b c d e (EN) Chelsea X. Huang MIT et al, TESS Discovery of a Transiting Super-Earth in the Π Mensae System, in arXiv, 16 settembre 2018.
  2. ^ a b Alexander Venner et al., True masses of the long-period companions to HD 92987 and HD 221420 from Hipparcos–Gaia astrometry (PDF), aprile 2021.
  3. ^ a b c E. Delgado Mena et al., Li abundances in F stars: planets, rotation, and Galactic evolution (PDF), in Astronomy & Astrophysics, vol. 576, A69, 1º aprile 2015, p. 24, DOI:10.1051/0004-6361/201425433.
  4. ^ a b c d (EN) M. Damasso, A. Sozzetti et al., A precise architecture characterization of the π Men planetary system (PDF), in Astronomy & Astrophysics, 13 luglio 2020.
  5. ^ Valentina Guglielmo, Pi Mensae, un sistema planetario formato Espresso, su media.inaf.it, 22 luglio 2020.
  6. ^ Butler, J. T. Wright, G. W. Marcy, D. A. Fischer, S. S. Vogt, C. G. Tinney, H. R. A. Jones, B. D. Carter e J. A. Johnson, Catalog of Nearby Exoplanets, in The Astrophysical Journal, vol. 646, n. 1, 2006, pp. 505-522, Bibcode:2006ApJ...646..505B, DOI:10.1086/504701, arXiv:astro-ph/0607493. URL consultato l'8 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2019).
  7. ^ (EN) MIT (a cura di), TESS: Schedule of Observations, su mit.edu. URL consultato il 24 settembre 2018.
  8. ^ (EN) Charles Q. Choi, NASA's New Planet Hunter Just Found Its 1st Alien World — an Evaporating 'Super-Earth', su space.com, 19 settembre 2018.
  9. ^ (EN) DAVID MCFADDEN, The First Two Worlds of TESS, su deepastronomy.com, 22 settembre 2018. URL consultato il 24 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2018).
  10. ^ (EN) pi Men c, su exoplanetarchive.ipac.caltech.edu. URL consultato il 9 novembre 2018.
  11. ^ Artie Hatzes et al., A Radial Velocity Study of the Planetary System of π Mensae: Improved Planet Parameters for π Mensae c and a Third Planet on a 125-d Orbit (PDF), su arxiv.org, 2 marzo 2022.

Collegamenti esterni modifica

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