Rauvolfia

genere di pianta della famiglia Apocynaceae

Rauvolfia Plum. ex L., 1753 è un genere di piante sempreverdi della famiglia delle Apocinacee[1], diffuso nei paesi della zona tropicale e subtropicale.

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Rauwolfia
Rauvolfia sandwicensis
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Lamiidi
OrdineGentianales
FamigliaApocynaceae
SottofamigliaRauvolfioideae
TribùVinceae
SottotribùRauvolfiinae
Benth. & Hook.f., 1876
GenereRauvolfia
Plum. ex L., 1753
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineGentianales
FamigliaApocynaceae
GenereRauvolfia
Sinonimi

Rauwolfia

Specie

Distribuzione e habitat

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Il genere è diffuso nella zona tropicale di America, Africa e Asia e Oceania[1].

Tassonomia

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Il genere comprende le seguenti specie[1]:

  Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Rauvolfia serpentina era anticamente usata dagli indigeni[di quale area geografica?] per curare l'avvelenamento da morso di serpente e le punture degli scorpioni, è compresa nella medicina greco-araba e nei testi antichi indiani sempre come antidoto.[2] Contiene diverse sostanze bioattive, come ajmalina, deserpidina, rescinnamina, serpentinina, yohimbina, raubasina e reserpina: quest'ultimo alcaloide è stato ampiamente usato come farmaco antipertensivo, ma oggi è stato sostituito da altri farmaci per gli effetti indesiderati sul SNC (parkinsonismo iatrogeno, forte depressione) dovuti al depauperamento delle scorte di serotonina e dopamina. Per questi motivi, la reserpina è utilizzata solo in laboratorio.

Altre piante di questo genere sono usate sia nella medicina occidentale sia nell'Ayurveda, nell'Unani, e nella medicina popolare. Gli alcaloidi contenuti riducono la pressione arteriosa, deprimono l'attività del sistema nervoso centrale, ed hanno azione ipnotica.

Donne gravide o presunte tali non dovrebbero ingerire preparati di Rauvolfia, che possono essere dannosi anche in soggetti con malattie croniche (ulcere gastroduodenali, reflusso esofageo, colite ulcerosa, colite spastica, diverticolosi...).

  1. ^ a b c (EN) Rauvolfia, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10 dicembre 2023.
  2. ^ "Le piante medicinali", di Roberto Michele Suozzi, Newton&Compton, Roma, 1994, pag.71

Bibliografia

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  • Lewis, W. H. and M. P. F. Elvin-Lewis. (2003). Medical Botany. Hoboken: Wiley. pg 286

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Collegamenti esterni

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