Riccardo Cangini
Riccardo Cangini (Genova, 12 novembre 1968) è un imprenditore e autore di videogiochi italiano, pioniere dell'industria italiana della creazione di videogiochi[1].
Biografia
modificaIniziò a programmare nel 1983 su un Texas Instruments TI-99/4A, ma poi lo abbandonò per via delle sue limitazioni, in particolare l'impossibilità di accedere direttamente alla memoria. Nel 1985 passò a un MSX Sony Hit Bit, sul quale sviluppò tre videogiochi, riuscendo a farne pubblicare due qualche anno dopo, Pazzo e Agente RV7, come allegati alla rivista italiana MSX Computer Magazine.[2][3]
Nel 1987 passò all'Amiga 1000 e, finanziandosi con piccoli lavori come disegnare vetrine per negozi, si procurò anche un digitalizzatore video DigiView usato e una telecamera B/N a circuito chiuso usata. Entro l'anno acquisì abilità nel fotoritocco e nelle animazioni digitalizzate con Deluxe Paint.[2]
Rispondendo a un annuncio di Francesco Carlà che cercava sviluppatori per la nascente Simulmondo, inviò proprio materiale su floppy disk e cartaceo, che venne apprezzato. Ne nacque una prima collaborazione con l'azienda, che però rimase solo sulla carta.[2] Nel 1988 Cangini dovette partire per il servizio militare, dove conobbe un fondatore del gruppo cracker/demo Italian Bad Boys e ne entrò a far parte.[2][4] Nel 1989 partì concretamente una collaborazione con Simulmondo, sebbene da remoto, tramite telefono e floppy inviati per posta. Era per lo sviluppo dell'avventura Franci Frigo, che non venne mai completata, ma Cangini ne realizzò game design e grafica iniziali.[2]
Ad aprile 1990 si trasferì a Bologna a lavorare in sede. A quei tempi l'organico Simulmondo in sede era di sole 5 persone, ma Cangini lo ricorda come un gruppo affiatato ed efficiente. Lui e Mario Bruscella in particolare collaborarono allo sviluppo della linea di sportivi usando gli Amiga 2000.[5] Curiosamente, quando diventarono dipendenti erano inquadrati come metalmeccanici, non esistendo ancora una categoria più appropriata.[5]
Nel corso degli anni ha svolto diverse attività e ricoperto il ruolo di programmatore, designer, grafico 2D/3D, direttore di produzione presso Simulmondo.
A fine 1992 Simulmondo avviò le proprie serie di avventure da edicola, che furono un successo, ma secondo Cangini anche l'inizio del declino dell'azienda. Il lavoro divenne meno innovativo e appagante e nel 1993 molti dipendenti lasciarono l'azienda.[5] Cangini, con la fuoriuscita di Ivan Venturi, divenne il direttore di produzione e maturò esperienza, ma l'azienda non andava bene.[6] Nel 1995 nacque suo figlio e Cangini decise di ritrasferirsi a Chiavari, dando le dimissioni da Simulmondo con quasi un anno di preavviso.[6]
Nel 1996 ha fondato la casa di produzione di videogiochi Artematica[7], produttrice di una serie di videogiochi venduti anche all'estero.
Lavorando dal 1991 con licenze di terze parti, tra cui Druuna, Martin Mystère, Violetta, Winx Club, Tommy & Oscar, Julia Kendall, Uomo Ragno, Totò Sapore, Pinocchio, Robin Hood, R.I.S., Riccardo Cangini è considerato un veterano nella conversione di marchi del mondo dei fumetti e dei cartoni animati in forma di videogioco, soprattutto per quanto concerne le avventure grafiche.[8][9][10]
Fra le attività di Cangini si annoverano anche docenze e interventi a sfondo didattico laddove strettamente correlati all'insegnamento dei processi di ideazione, sviluppo e produzione di videogiochi: nel 2006 e 2007 è stato prima docente poi coordinatore del 1° Master in videogame design presso l'Istituto Europeo di Design[11][12] di Roma, dal 2008 è docente presso Playmont il Festival del Multimediale[13] e dal 2010 anche presso la Dreamerschool.[14]
Dal 2011 al 2012 Riccardo Cangini dirige la startup Goods Games S.r.l.[15], specializzata nello sviluppo di videogiochi per social network e mobile.
Nel 2013 Cangini ha fondato e da allora diretto Be2Bit, società di cui Artematica rappresenta il marchio del ramo videogiochi.[6]
Lo stesso anno è stato cofondatore di IUDAV, Institute University Digital Animation & Videogames, dove è parte del comitato di coordinamento e responsabile dell'area games[15].
Opere
modificaFra le sue realizzazioni principali si ricordano:
- I Play 3D Soccer, primo videogioco 3D Real Time del mondo e al contempo format originale per l'epoca, sviluppato nel 1990 per piattaforma Amiga assieme a Mario Bruscella[1][16].
- L'avventura grafica Druuna: Morbus Gravis, primo videogioco di Artematica di visibilità internazionale ispirato al 1º episodio della saga di Druuna creata da Paolo Eleuteri Serpieri. Druuna Morbus Gravis è stato il primo videogioco con sonoro certificato in THX.
- L'avventura grafica in 2,5D di Martin Mystère - Operazione Dorian Gray, oltre a una serie di altre avventure grafiche in 2D su Dylan Dog, Diabolik e Tex distribuite in edicola negli anni 1991-1993.[17]
Veterano nelle tecnologie 3D, oltre ai videogiochi, ha progettato e realizzato anche applicazioni custom, sistemi virtuali e televisivi come:
- Top Moment[18], il primo sistema televisivo di moviola 3D delle partite di calcio (in differita) trasmesso dal TGS di RAI1 nel 1995 e nel 1996.[15]
- per la trasmissione Solletico di RAI1 il videogioco Basket Mio 1996 e i cartoni animati interattivi di Redazione Misteri[19]
- il primo simulatore di guida didattico italiano per le autoscuole (2000)[7]
- Spike Game, mobile app (2022) coprodotta da Cangini per iOS e Android che attraverso l'intelligenza artificiale riconosce le mani dell'utente e le ricostruisce ed integra in tempo reale nel videogioco[20]
Riconoscimenti
modifica- Per Star2Fit: assegnato a coloro che si distinguono nel promuovere l'integrazione, la pace, i diritti umani, lo sport e la cultura digitale - Premio Internazionale Books for peace Genova, 2024.[21]
Note
modifica- ^ a b (EN) Italian fashion, su develop-online.net. URL consultato il 2 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2010).
- ^ a b c d e Retro Computer 3, p. 99.
- ^ Scheda gioco Agente RV7, su edicola8bit.com. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Italian Bad Boys, su demozoo.org.
- ^ a b c Retro Computer 3, p. 101.
- ^ a b c Retro Computer 3, p. 103.
- ^ a b Giocado si può imparare a guidare, su archiviostorico.corriere.it (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2015).
- ^ Andrea Peduzzi, Riccardo Cangini a Video Games History, su cinemaevideogiochi.com, 26 settembre 2009. URL consultato il 20 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2012).
- ^ Diabolik e Martin Mystère dal fumetto al videogioco, su loschermo.it. URL consultato il 7 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2015).
- ^ Riccardo Cangini vs Mario Gomboli, su lastampa.it.
- ^ In arrivo un master in Videogiochi, su comuniclab.it (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2011).
- ^ Da assodigitale.it
- ^ Il “Prof.” Riccardo Cangini…, su retrogamingplanet.it.
- ^ Da coloryoutlife.it[collegamento interrotto]
- ^ a b c A Chiavari la cittadella dei videagames, su archiviolastampa.it.
- ^ Speciale Calcio – Made In Italy!, su cyberludus.com.
- ^ (EN) Riccardo Cangini, su lemonamiga.com.
- ^ file.mp4, su video.wixstatic.com, 1995.
- ^ Da linguaggioglobale.com
- ^ Dall'animazione all'azione, al gioco dello Spikeball, spirito di squadra e socializzazione, su luccacomicsandgames.com.
- ^ Premio internazionale 'Books for Peace' a Paolo Masini, presidente Fondazione Mei, su genovatoday.it, 3 febbraio 2024.
Bibliografia
modifica- Intervista a Riccardo Cangini, in Retro Computer, n. 3, Cernusco sul Naviglio, Sprea, agosto/settembre 2024, pp. 99, 101, 103, ISSN 3034-8676 .
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Riccardo Cangini, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- Sito di Artematica, su artematica.com.
- Sito di Goods Games, su goodsngames.com. URL consultato il 2 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2011).
- Intervista su Repubblica, "Cangini l'artista dei videogame", su ricerca.repubblica.it.
- Articolo su La Stampa, sugli sviluppi di Goods Games su Facebook, su www3.lastampa.it. URL consultato il 7 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2010).