Robecco Pavese
Robecco Pavese (Rubèch in dialetto oltrepadano[4]) è un comune italiano di 516 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nella pianura dell'Oltrepò Pavese, presso il torrente Rile San Zeno.
Robecco Pavese comune | |
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Chiesa della Madonna del Carmine | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Pier Luigi Bianchi (lista civica) dal 14-6-2004 |
Territorio | |
Coordinate | 45°03′N 9°09′E |
Altitudine | 75 m s.l.m. |
Superficie | 6,93 km² |
Abitanti | 516[1] (31-12-2021) |
Densità | 74,46 ab./km² |
Frazioni | Casa Chiodi, Stradellino, Taccona, Pomà, Robecchina, Praiette, Ponte Pietra, Casa Bruciata |
Comuni confinanti | Bressana Bottarone, Casatisma, Casteggio, Corvino San Quirico, Pinarolo Po, Santa Giuletta, Torricella Verzate |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27040 |
Prefisso | 0383 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018124 |
Cod. catastale | H375 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 619 GG[3] |
Nome abitanti | robecchesi |
Patrono | Ss. Nazario e Celso |
Cartografia | |
Posizione del comune di Robecco Pavese nella provincia di Pavia | |
Sito istituzionale | |
Storia
modificaRobecco si sviluppò nel medioevo in una zona interessata dalla centuriazione della campagna della romana Clastidium (Casteggio). Le prime notizie risalgono al XIII secolo, quando era una dipendenza di un più antico paese detto Salabolonum, di probabile origine longobarda: rebechum indicava infatti un piccolo castello, avamposto di uno maggiore. Dopo la decadenza di Salabolonum, Robecco divenne il paese principale. Fece parte probabilmente della podesteria di Casteggio, e nel XIV secolo i Beccaria di Pavia ne fortificarono il castello, da cui potevano controllare il comune casteggiano, e nel secolo successivo resero Robecco un feudo autonomo, potendolo conservare nonostante i feroci contrasti tra Castellino e Fiorello Beccaria di Robecco e i Visconti. Ai Beccaria rimase fino al XVIII secolo, quando il feudo passò ai Balbi e infine ai Belcredi, appena prima della fine del regime feudale (1797).
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 giugno 1997.[5]
«Interzato in fascia: il PRIMO, sbarrato di sei pezzi, interzati in fascia, il primo, il terzo, il quinto, d'argento, di rosso, d'argento; il secondo, il quarto, il sesto, di rosso, d'argento, di rosso; il SECONDO, d'argento al castello di rosso, mattonato di nero, aperto del campo, merlato alla guelfa di tredici, sette merli sul fastigio, tre merli per ciascuna torre, il castello fondato sulla linea di partizione; il TERZO, di rosso, alle due sbarre di argento. Ornamenti esteriori di Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[6]
Amministrazione
modificaNote
modifica- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 639.
- ^ Robecco Pavese, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 23 dicembre 2022.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Robecco Pavese
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.robeccopavese.pv.it.
- Robécco Pavése, su sapere.it, De Agostini.