Ardeola grayii

specie di uccello
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La sgarza indiana (Ardeola grayii Sykes, 1832) è un uccello della famiglia degli Ardeidi[2]. Specie propria del Vecchio Mondo, nidifica in Iran meridionale, Pakistan, India, Myanmar, Bangladesh e Sri Lanka. Seppur ampiamente diffusa e molto comune, può passare tranquillamente inosservata mentre tende agguati alle prede sul limitare di piccoli specchi d'acqua o perfino quando si appollaia in prossimità delle abitazioni umane. D'altro canto diviene molto evidente una volta che è in volo, poiché il bianco brillante delle ali spicca in particolar modo sulla mimetica colorazione striata oliva e marrone del corpo. Il suo mimetismo è così eccellente che può essere avvicinata fino a breve distanza prima che essa si alzi in volo, comportamento che ha fatto credere ai locali che l'animale sia dotato di una vista molto scarsa o che sia del tutto cieco[3][4].

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Sgarza indiana


Adulto in piumaggio invernale (sopra) e riproduttivo (sotto)

Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Pelecaniformes
Famiglia Ardeidae
Genere Ardeola
Specie A. grayii
Nomenclatura binomiale
Ardeola grayii
(Sykes, 1832)
Areale

Descrizione modifica

 
Primo piano della testa.
 
Esemplare con piumaggio riproduttivo.

A prima vista la sgarza indiana appare come un uccello tozzo con collo corto, becco breve e robusto e dorso color marrone-camoscio. In estate, gli adulti presentano lunghe piume sul collo. Il suo aspetto scialbo cambia totalmente una volta in volo, quando diviene ben evidente il bianco delle ali. È molto simile alla sgarza ciuffetto, Ardeola ralloides, ma ha il dorso di colore più scuro. A est del suo areale, viene rimpiazzata dalla sgarza della Cina, Ardeola bacchus.

Si ha testimonianza di esemplari che durante la stagione degli amori hanno le zampe rosse. Il numero ridotto di questi individui è tale che sembra probabile che questa non sia una caratteristica tipica degli adulti in epoca riproduttiva, e alcuni hanno ipotizzato che si tratti di varianti genetiche[5][6][7][8].

Sono noti anche esemplari eritristici[9]. Taluni studiosi hanno suggerito di considerare la popolazione originaria delle Maldive come una sottospecie a parte, A. g. phillipsi, ma questa classificazione non è stata accettata dalla maggior parte degli ornitologi[10]. La sgarza indiana forma una superspecie con tre specie a essa strettamente imparentate, la sgarza della Cina, la sgarza di Giava e la sgarza del Madagascar.

Generalmente silenziosa, può emettere un rauco gracidio quando si invola o è in prossimità del nido[10].

Questa specie è stata descritta per la prima volta dal colonnello W. H. Sykes nel 1832 e ricevette il proprio nome scientifico in onore di John Edward Gray. Le analisi del cariotipo hanno indicato che la sgarza della Cina, come gli altri rappresentanti del genere Ardeola, ha 68 cromosomi[11].

Distribuzione e habitat modifica

La sgarza indiana ha una distribuzione esclusivamente asiatica; il suo areale si estende dall'Iran meridionale e dalle coste settentrionali del golfo Persico, attraverso l'intero subcontinente indiano, compresi Sri Lanka, Laccadive, Maldive, Andamane e Nicobare, fino al Myanmar. La presenza della specie era stata registrata anche nel Kuwait, ma sembra che in questo Paese non venga più avvistata dal 1960.

Nella parte più orientale, il suo areale si sovrappone in certe zone a quello della sgarza della Cina, che nidifica a ovest nell'Assam e in alcune zone del Myanmar e sverna in gran parte del Myanmar e della Malaysia, e, forse, all'areale della sgarza di Giava, in poche aree del Myanmar.

Non abbiamo dati precisi per stabilire l'entità della popolazione di questa specie, ma essa è particolarmente comune in alcune parti del suo areale, in particolar modo nel subcontinente indiano, dove è uno degli uccelli acquatici più familiari. Sembra essere comune anche nel Myanmar, e il numero di esemplari sovrasta di gran lunga quello delle altre specie di sgarza presenti nel Paese.

Biologia modifica

 
Quando si invola, appare chiaramente il bianco delle ali.

Molto comune in India, questa specie generalmente va in cerca di cibo da sola, ma talvolta più esemplari si raggruppano per alimentarsi insieme durante la stagione secca[12], quando nelle pozze d'acqua poco profonda vi è una maggiore concentrazione di prede. Durante la nidificazione ha abitudini semi-coloniali. Talvolta può anche frugare tra i mucchi di immondizia in cerca di nutrimento. Durante la stagione secca, può spingersi in cerca di cibo anche su prati ben irrigati o addirittura nelle aride praterie. Mentre si alimenta, è possibile avvicinarla molto, poiché si invola solo giunti a una distanza piuttosto ravvicinata. Talvolta più esemplari si aggregano su posatoi comunitari, spesso sugli alberi dei viali delle aree urbane più affollate[13].

Alimentazione modifica

La sgarza indiana va in cerca di cibo nelle aree palustri. Generalmente si alimenta sul limitare degli stagni, ma sfrutta molto anche la vegetazione galleggiante, come i giacinti d'acqua, per avere accesso ad acque più profonde. All'occasione può anche nuotare nell'acqua o pescare mentre è in volo e atterrare in acque profonde[14][15][16][17]. Alcuni esemplari sono stati visti anche catturare in volo pesci che saltavano fuori dall'acqua[18] [19]. Talvolta, vola a bassa quota a pelo d'acqua per spingere rane e pesci a riva prima di prendere posizione sulla riva[20].

La dieta principale di questa specie comprende crostacei, insetti acquatici, pesci, girini e, talvolta, sanguisughe (Herpobdelloides sp.)[21]. Al di fuori delle zone umide, questi ardeidi si cibano di insetti (compresi grilli, libellule[22] e api[23]), pesci (Barilius sp., che costituiscono una parte importante della dieta, come dimostrato in uno studio effettuato a Chandigarh) e anfibi[24].

Riproduzione modifica

 
Coppia presso il nido a Calcutta (Bengala Occidentale).
 
Campione museale di uova di Ardeola grayii

La stagione degli amori ha luogo prima dell'arrivo del monsone. La sgarza indiana nidifica in piccole colonie, spesso in compagnia di altri uccelli limicoli, generalmente su piattaforme fatte di ramoscelli su alberi o arbusti. La maggior parte dei nidi viene costruita a circa 9–10 m di altezza su grandi alberi frondosi. Cercare il materiale per il nido è compito del maschio, mentre la femmina si occupa della sua costruzione. Vengono deposte da tre a cinque uova[25]. La schiusa delle uova è asincrona e avviene dopo 18-24 giorni. I piccoli vengono nutriti da entrambi i genitori[26]. La dieta dei pulcini è costituita principalmente da pesci[12]. I siti per la nidificazione che non vengono disturbati possono essere riutilizzati un anno dopo l'altro[27].

Movimenti modifica

Spostamenti notturni di sgarze indiane sono stati notati lungo la costa nei pressi di Chennai[28].

Nemici modifica

La sgarza indiana ha pochi predatori, ma gli esemplari feriti possono cadere vittima degli uccelli da preda[29].

In esemplari appartenenti a questa specie sono stati isolati un tipo di Arbovirus «Balagodu», dei trematodi[30] e altri parassiti[31][32][33][34][35]. Anticorpi per l'encefalite giapponese e il virus del Nilo occidentale sono stati individuati in sgarze e aironi guardabuoi dell'India meridionale[36]. Tracce di metalli pesanti acquisiti dopo aver mangiato in acque inquinate possono concentrarsi in particolar modo nelle piume della coda[37].

Rapporti con l'uomo modifica

 
Sgarze in uno stagno semiprosciugato.

L'abitudine di rimanere immobile e di alzarsi in volo solo all'ultimo momento ha portato alla credenza popolare ampiamente diffusa che la sgarza indiana sia mezza cieca, così come suggeriscono molti nomi con i quali la specie è nota presso i locali. Nello Sri Lanka questo uccello viene chiamato kana koka, che in singalese significa «airone mezzo cieco»[3]. Il termine bagla bhagat, invece, viene utilizzato per indicare un «lupo vestito da agnello» o un airone che appare immobile come un santo in meditazione[38].

Note modifica

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Ardeola grayii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Ardeidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 9 luglio 2014.
  3. ^ a b Anonymous, Vernacular Names of the Birds of the Indian Subcontinent (PDF), in Buceros, vol. 3, n. 1, 1998, pp. 53-109 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2010).
  4. ^ Yule, Henry, Sir. Hobson-Jobson, A glossary of colloquial Anglo-Indian words and phrases, and of kindred terms, etymological, historical, geographical and discursive. New ed. edited by William Crooke, B.A.[collegamento interrotto], J. Murray, London, 1903.
  5. ^ Gopisundar, K. S., Abundance and seasonality of Indian Pond Herons Ardeola grayii with red legs in Uttar Pradesh, India (PDF), in Forktail, vol. 20, 2004 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2007).
  6. ^ Abdulali, H. and Alexander, H. G., Ardeidae with red legs, in Ibis, vol. 94, n. 2, 1952, p. 363, DOI:10.1111/j.1474-919X.1952.tb01829.x.
  7. ^ Wesley, H. D., Genetics of the red tarsi and feet in the Pond Heron, in Newsletter for Birdwatchers, vol. 33, n. 4, 1993, p. 73.
  8. ^ Sundar, Gopi KS, Distribution and extent of Pond Herons Ardeola grayii with red legs in India (PDF) [collegamento interrotto], in Indian Birds, vol. 1, n. 5, pp. 108-115.
  9. ^ Parasharya,BM, An erythristic pond heron, in Pavo, vol. 21, 1&2, 1983, pp. 107-108.
  10. ^ a b Rasmussen, PC & JC Anderton, Birds of South Asia: The Ripley Guide, Smithsonian Institution & Lynx Edicions, 2005.
  11. ^ M. K. Mohanty & S. P. Bhunya, Karyological studies in four species of ardeid birds (Ardeidae, Ciconiiformes), in Genetica, vol. 81, n. 3, 1990, pp. 211-214, DOI:10.1007/BF00360867.
  12. ^ a b Begum, S., Colonial nesting behavior in Indian Pond Heron (Ardeola grayii grayii) of Bangladesh (PDF), in Zoos' Print Journal, vol. 18, n. 6, 2003, pp. 1113-1116, DOI:10.11609/jott.zpj.18.6.1113-6. URL consultato l'11 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2018).
  13. ^ Gadgil, Madhav & Salim Ali, Communal roosting habits of Indian birds (PDF), in J. Bombay Nat. Hist. Soc., vol. 72, n. 3, 1975, pp. 716-727. URL consultato l'11 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2011).
  14. ^ Chandra-Bose,DA, The Paddybird, Ardeola grayii (Sykes) floating on water, in Pavo, vol. 7, 1&2, 1969, pp. 74-75.
  15. ^ Neelakantan,KK, Pond heron afloat, in Newsletter for Birdwatchers, vol. 26, 5–6, 1986, pp. 11-13.
  16. ^ Krishna, MB, Pond Herons, in Newsletter for Birdwatchers, vol. 18, n. 10, 1978, p. 10.
  17. ^ Muir,GBF, Paddy-birds Ardeola grayii fishing, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., vol. 24, n. 2, 1916, pp. 366-367.
  18. ^ Grimwood,IM; Brocklehurst,MJC, Unusual feeding behaviour in the Paddy Bird or Indian Pond Heron Ardeola grayii, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., vol. 81, n. 3, 1984, pp. 696-697.
  19. ^ Sivasubramanian,C, Aerial feeding by Median Egret (Egretta intermedia), Little Egret (Egretta garzetta) and Pond Heron (Ardeola grayii), in J. Bombay Nat. Hist. Soc., vol. 85, n. 3, 1988, pp. 611-612.
  20. ^ Kirkpatrick, K. M., Feeding habit of the Indian Pond Heron (Ardeola grayii), in J. Bombay Nat. Hist. Soc., vol. 51, n. 2, 1953, p. 507.
  21. ^ Mathew,DN; Narendran,TC; Zacharias,VJ, A comparative study of the feeding habits of certain species of Indian birds affecting agriculture, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., vol. 75, n. 4, 1978, pp. 1178-1197.
  22. ^ Santharam,V., Indian pond-herons Ardeola grayii feeding on dragonflies, in Journal of Bombay Natural History Society, vol. 100, n. 1, 2003, p. 108.
  23. ^ Prasad,JN; Hemanth,J, Pond Heron Ardeola grayii (Sykes) feeding on bees, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., vol. 89, n. 2, 1992, p. 246.
  24. ^ Sodhi, NS, Feeding ecology of Indian pond heron and its comparison with that of little egret, in Pavo, vol. 24, 1&2, 1986, pp. 97-112.
  25. ^ Pandey, Deep Narayan, Nesting of the Pond Heron Ardeola grayii (Sykes) on Eucalyptus trees, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., vol. 88, n. 2, 1991, p. 281.
  26. ^ Yesmin, R., Rahman, K. & Haque, N., The breeding biology of the Pond Heron (Ardeola grayii Sykes) in captivity, in Tigerpaper, vol. 28, n. 1, 2001, pp. 15-18.
  27. ^ Ali, S. & S. D. Ripley, Handbook of the birds of India and Pakistan, vol. 1, 2ª ed., New Delhi, Oxford University Press, 1978, pp. 63–64.
  28. ^ Santharam, V., The Pond Heron - its local movements, in Newsletter for Birdwatchers, vol. 27, 9&10, 1987, pp. 4-6.
  29. ^ Navarro, A., Pale Harrier taking a Pond Heron, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., vol. 59, n. 2, 1962, p. 653.
  30. ^ Umadevi, K. & Madhavi R., Observations on the morphology and life-cycle of Procerovum varium (Onji & Nishio, 1916) (Trematoda: Heterophyidae), in Systematic Parasitology, vol. 46, n. 3, 2000, pp. 215-225, DOI:10.1023/A:1006398205390, PMID 10845654.
  31. ^ Pavri, K., Sheikh, B. H., Singh, K. R., Rajagopalan, P. K., Casals, J., Balagodu virus, a new arbovirus isolated from Ardeola grayii (Sykes) in Mysore State, South India, in Indian J. Med. Res., vol. 57, n. 4, 1969, pp. 758-64, PMID 4979767.
  32. ^ Pavri, K. M., Rajagopalan, P. K., Arnstein, P., Isolation of Ornithosis bedsoniae from paddy birds, Ardeola grayii (Sykes), in Mysore State India, in Indian J. Med. Res., vol. 56, n. 11, 1968, pp. 1592-4, PMID 5715959.
  33. ^ Sahay, S. ; Sahay, U.; Verma, D. K., On a new trematode of the genus Psilorchis (Psilostomidae Looss, 1900) from pond heron Ardeola grayii, in Indian journal of parasitology, vol. 14, n. 2, 1990, pp. 203-205.
  34. ^ Madhavi, R.; Narasimha Rao, N.; Rukmini, C., The life history of Echinochasmus bagulai Verma 1935 (Trematoda, Echinostomatidae), in Acta Parasitologica Polonica, vol. 34, n. 3, 1989, pp. 259-265.
  35. ^ Deshmukh, P. G., On the male of Avioserpens multipapillosa Singh, 1949 from Ardeola grayii, in Rivista di Parassitologia, vol. 32, n. 2, 1971, pp. 101-3, PMID 5166875.
  36. ^ Paramasivan, R.; Mishra, A. C. & Mourya, D. T., West Nile virus: the Indian scenario (PDF), in Indian J. Med. Res., vol. 118, 2003, pp. 101-108, PMID 14700342. URL consultato l'11 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  37. ^ Muralidharan, S., Jayakumar, R., Vishnu, G., Heavy metals in feathers of six species of birds in the district Nilgiris, India, in Bulletin of Environmental Contamination and Toxicology, vol. 73, n. 2, 2004, pp. 285-291, DOI:10.1007/s00128-004-0425-x, PMID 15386041.
  38. ^ Pahwa, Munshi Thakardass, The modern Hindustani scholar of the Pucca munshi, Baptist Mission Press, Calcutta, 1919.

Bibliografia modifica

  • Lamba, B.S. (1963), Nidification of some Indian birds. No.6. The Indian Pond Heron or Paddy bird Ardeola grayii (Sykes). Pavo 1(1): 35-43.
  • de Boer LEM, van Brink JM (1982), Cytotaxonomy of the Ciconiiformes (Aves), with karyotypes of eight species new to cytology. Cytogenet Cell Genet 34:19-34 DOI10.1159/000131791
  • Parasharya,BM; Bhat,HR (1987), Unusual feeding strategies of the Little Egret and Pond Heron. Pavo 25(1&2), 13-16.

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