I cannoni da 120/45 erano una famiglia di pezzi di artiglieria navale, sviluppata per armare i cacciatorpediniere e i treni armati della Regia Marina.

Cannone da 12/45 Mod. 1918
Due torri da 120/45 Mod. 1918 di un T.A. tipo 1º
Tipoartiglieria navale
OrigineBandiera dell'Italia Italia
Impiego
UtilizzatoriBandiera dell'Italia Italia
Bandiera del Brasile Brasile
Bandiera della Svezia Svezia
ConflittiPrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
Produzione
Data progettazione1918
CostruttoreSchneider-Canet-Armstrong
Vickers-Terni
Odero-Terni-Orlando
Entrata in servizio1918
Ritiro dal servizio1951
VariantiMod. 1918
Mod. 1918/1919
Mod. 1924
Mod. 1926
Descrizione
Peso4,354 t
Lunghezza canna5,4 m
Tipo munizionicartoccio a sacchetto
Peso proiettile22-23,15 kg
Cadenza di tiro7 colpi/min
Velocità alla volata750-850 m/s
Gittata massima15 500 m
Peso della carica7,6 kg
Sviluppata da120/40 Mod. 1889
Da NavWeaps.
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Storia modifica

I cannoni da 120/45 costituivano una famiglia di modelli derivati dal cannone QF 4.7 in Mk. I-IV, prodotti da aziende diverse. Le bocche da fuoco avevano caratteristiche e prestazioni sovrapponibili e differivano soprattutto negli impianti. Il cannone Schneider-Canet-Armstrong 120/45 Mod. 1918, prodotto dalla Armstrong per armare gli incrociatori ausiliari e sulle navi da trasporto, venne usato anche sui treni armati della Regia Marina su affusto scudato nella prima. Il pezzo armava anche i treni della Regia Marina mobilitati per la seconda guerra mondiale: sul pianale tipo Poz veniva installato centralmente una singola torre blindata per il pezzo; sulle sezioni anteriore e posteriore del pianale erano occupate invece da due casematte, che fungevano una da riservetta munizioni e una da locale per i serventi del pezzo[1]. Venne anche impiegato in posizione prodiera sui cacciatorpediniere classe Quintino Sella.

Il pezzo Schneider-Canet-Armstrong 120/45 da Mod. 1918/1919 era invece binato; questa soluzione fu adottata, per la prima volta in Italia, sui cacciatorpediniere classe Leone[1]; venne montato anche un impianto a poppa sulla classe Sella e dal 1929 l'armamento venne portato a 4 pezzi da 120 mm, sostituendo l'impianto Mod. 1918 singolo prodiero con quest'ultimo binato[2].

Il complesso binato Vickers-Terni Mod. 1924 armava invece i caccia classe Nazario Sauro.

La OTO progettò e costruì un impianto molto simile al Vickers-Terni Mod. 1924: l'OTO Mod. 1926, che equipaggiava in due esemplari i cacciatorpediniere classe Turbine e, dopo le modifiche del 1929, nei Sella i 4 pezzi Mod. 18/19 vennero sostituiti da altrettanti Mod. 1926.

I pezzi da 120/45 servirono anche nella Svenska marinen, dopo che nel dicembre 1939 una commissione svedese si recò in Italia per valutare l'acquisto di alcune unità italiane: la decisione cadde sul Bettino Ricasoli e sul gemello Giovanni Nicotera, entrambi della classe Sella. I due cacciatorpediniere furono radiati dagli svedesi nel 1949.

Un 120/45 di modello singolo non specificato fu impiegato dalla marina brasiliana sul sommergibile Humaytá[1], appartenente alla classe Balilla, varato dalla Odero-Terni-Orlando di La Spezia nel 1927 e radiato nel 1950.

Tecnica modifica

Tipo di impianto Modello Alzo Classi di navi
Affusto singolo scudato Schneider-Canet-Armstrong Mod. 1918 -10°/+30° Treni armati della Regia Marina
incrociatori ausiliari
Quintino Sella (1×1)
Affusto binato scudato Schneider-Canet-Armstrong Mod. 1918/1919 -10°/+32° Leone (4×2)

Quintino Sella (1x2, dal 1929: 2×2)

Vickers-Terni Mod. 1924 -10°/+33° Nazario Sauro (2×2)
OTO Mod. 1926 -10°/+33° Quintino Sella (dopo 1929: 2×2)
Turbine (2×2)

Note modifica

Bibliografia modifica

  • John Campbell, Naval Weapons of World War Two, Naval Institute Press, 1985.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica