Una klismos (in greco antico: κλισμός?) è un tipo di sedia dell'antica Grecia, familiare in quanto presente in raffigurazioni di mobili antichi dipinti su manufatti in ceramica greca e in bassorilievi dalla metà del V secolo a.C. in poi. Nei poemi epici, al termine klismos viene dato il significato di poltrona, ma nessuna descrizione specifica traspare relativamente alla sua forma; in Iliade XXIV, dopo l'appello di Priamo, Achille si alza dal suo thronos, solleva in piedi l'uomo anziano, va a preparare il corpo di Ettore per il funerale e torna a prendere posto sulla sua klismos.[1]

Klismos (sedia), con schienale curvo e affusolato, gambe ricurve, su stele di Santippo, Atene, ca. 430-420 a.C.

Una pittura vascolare di un satiro che porta una sedia klismos sulle spalle illustra chiaramente la sua forma.[2] Le gambe curve e affusolate della sedia klismos divergono in avanti e all'indietro, offrendo stabilità. Le gambe posteriori proseguono verso l'alto per supportare un vasto schienale concavo che sostiene le spalle di chi è seduto ed è abbastanza basso per appoggiarvi un gomito.

Le klismos caddero in disgrazia durante l'ellenismo; tuttavia, il teatro di Dioniso, ai piedi dell'Acropoli di Atene, del I secolo, ha scolpite delle klismoi.[3] Quando una klismos è rappresentata in ritratti romani di individui seduti, le sculture sono copie di opere greche.[4] La caduta in disuso delle klismos potrebbe essere dovuta ad un difetto di progettazione, poiché le gambe della sedia, che si piegano verso l'esterno, potevano non essere in grado di sostenere il peso di chi si sedeva sopra.

La klismos fu ripresa nel corso della seconda fase archeologica del neoclassicismo europeo. Sedie klismos sono ampiamente presenti a Parigi in mobili acquistati dal pittore Jacques-Louis David presso il mobiliere Georges Jacob nel 1788, per essere utilizzati come oggetti di scena in dipinti storici dello stesso David, poiché il nuovo senso di storicismo richiedeva autenticità visiva.[5] Sarebbe difficile trovare una sedia klismos francese di epoca anteriore rispetto a quelle progettate dall'architetto Jean-Jacques Lequeu nel 1786 per un arredamento in stile "etrusco" per l'hôtel Montholon,[6] boulevard Montmartre, e realizzate da Jacob; gli arredi sono scomparsi, ma i disegni ad acquerello sono conservati nel Cabinet des Estampes.[7] Simon Jervis ha notato che Joseph Wright of Derby incluse una sedia simile nel suo Penelope disfa la sua tela, 1783-1784 (J. Paul Getty Museum).[8]

Gruppo scultoreo con Orfeo seduto in una klismos.
Klismos disegnato su piatto attico a figure nere del 440-435 a.C., Lovre
Gruppo scultoreo rappresentante Orfeo e due sirene (vista posteriore).

A Londra, le prime klismos vennero disegnate da Thomas Hope per la sua casa in Duchess Street,[9] che George Beaumont nel 1804 disse essere "più un museo che altro";[10] le sedie klismos vennero illustrate da Hope in diverse varianti in Household Furniture and Interior Decoration (1807), il catalogo della sua semi-pubblica casa-museo.[11] Sedie klismos nella loro forma più pura arredano la Pinacoteca di Hope (pl. II) e la seconda camera contenente vasi greci (pl. IV), ma le gambe delle sedie presentano variazioni sul tema classico illustrato in piatti di ceramica greca. Il dipinto di Henry Moses Illustrazione di signorili giocatori di carte seduti su sedie klismos, apparve in Hope, Designs of Modern Costume (c. 1812).[12]

Con la presenza di sedie klismos, una collezione di vasi greci, un autoritratto di Adam Buck e della sua famiglia, è stato pensato di rappresentare in maniera significativa Thomas Hope.[13] Le sedie klismos vennero disegnate per Packington Hall, Warwickshire, da Joseph Bonomi.[14]

A Filadelfia, l'architetto Benjamin Henry Latrobe disegnò una serie di klismos per un interno in puro stile neoclassico, commissionatogli da William Waln per il suo salotto nel 1808.[15] Il disegno di Latrobe, era realizzato nei colori crema e rosso su uno sfondo nero, la gamma di colori "etrusca",[16] con uno schienale concavo e gambe curvate verso l'esterno. Per la Casa Bianca, Latrobe disegnò, nel 1809, delle klismos rinforzate per supplire alle gambe sporgenti che potevano rendere fragili le sedie.[17] Una serie di klismos americane dei primi del XIX secolo, sono state incluse nella mostra "gusto classico in America, 1800-1840", Baltimore Museum of Art, 1993.[18]

Tali rivisitazioni severamente accademiche potevano essere compromesse da caratteristiche più familiari della prassi abituale dei fabbricanti di sedie: una kismos dei primi anni del XIX secolo disegnata da JE Höglander, Stoccolma[19] aveva uno schienale imbottito, sostenuto da cinque esili colonnine[20] e le facce delle gambe erano leggermente rivestite.

La fase classicheggiante del modernismo si alleò con l'Art déco trovando le linee semplici delle klismos ancora una volta piacevoli: le sedie klismos progettate dal danese Edvard Thomspon sono state illustrate in Architekten 1922.[21] Nel 1960, T. H. Robsjohn-Gibbings incontrò gli ebanisti greci Susan e Eleftherios Saridis, e, insieme, crearono la linea klismos di mobili, ricreando antichi arredi greci con una certa precisione; tra i vari mobili anche delle sedie klismos.

Costruzione modifica

La curva lunga ed elegante dei piedi era molto difficile da realizzare;[22] doveva essere ricavata da un unico pezzo di legno,[23] costruita utilizzando un incastro a tenone e mortasa,[24] piegando il legno con il vapore,[25] o facendo piegare il legno durante la crescita.[26][27]

Il sedile era costruito con quattro doghe tornite di legno, incastrate nelle gambe; una rete di strisce di fibre vegetali o di pelle sosteneva un cuscino o una pelle. I klismos erano un'invenzione greca, senza rilevanti ispirazioni precedenti.[28]

Note modifica

  1. ^ R.M.Frazer, "The κλισμός of Achilles Iliad 24.596-98," GRBS 12 (1971:295-301); Frazer interpreta i versi come non incoerenti; secondo la xenia, l'etichetta greca dell'ospitalità, Achille dà il thronos a Priamo e siede sulla più modesta klismos.
  2. ^ Gisela Richter, Furniture of the Greeks, Etruscans and Romans (New York:Phaidon Press) 1966; le klismos sono illustrate nelle figure: 169-97; 276, 510-14.
  3. ^ Da Wanscher, The Art of Furniture (1966), 16; una illustrata in Margarete Bieber, Die Denkmäler zum Theaterwesen im Altertum (1920), l, 4.
  4. ^ Per esempio, le sculture dei Musei Capitolini che ritraggono una donna seduta (Wanscher 66-67) e un uomo (Wanscher 68-69), sono probabilmente copie di originali del IV secolo a.C.
  5. ^ I nuovi mobili appaiono nel dipinto di David, I littori riportano a Bruto i corpi dei suoi figli, 1789.
  6. ^ Progettate per Mathieu de Montholon (1753-1788),conseiller d'état, padre di Charles Tristan, marchese di Montholon.
  7. ^ Madeleine Jarry e Pierre Devinoy, Le siège français (Fribourg: Office du Livre) 1973: 260 e fig. 56.
  8. ^ Critica di Jervis su Herculaneum paa Sjoelland [1988], in The Burlington Magazine 133 no. 1058 (May 1991:329); Getty Guide: Penelope Unraveling Her Web Archiviato il 7 giugno 2010 in Internet Archive.
  9. ^ Una di queste, acquistata dal Fitzwilliam Museum, è illustrata in "Recent Acquisitions at the Fitzwilliam Museum, Cambridge: Supplement to The Burlington Magazine 137 No. 1102 (January 1995:59-64) fig. XIX, p. 64
  10. ^ David Watkin, introduzione a Thomas Hope: Household Furniture and Interior Decoration (New York: Dover Reprints) 1971:XIII.
  11. ^ Una sedia klismos era contenuta anche nella sua collezione di disegni, c. 1812, ora al RIBA (David Watkin and Jill Lever, "A Sketch-Book by Thomas Hope", Architectural History 23 (1980: 52-187) no. 42, p. 56.
  12. ^ Illustrato in Margaret Jourdain, Regency Furniture, edizione rivista del 1965, p. 51, fig. 86. Una sedia klismos inglese del 1807 è illustrata da Jourdain (fig. 84) nel dipinto di genere "etrusco", su terracotta rossa e nera, ad imitazione di un vaso greco dipinto, con uno schema di colori chiamato "etrusco", a causa di idee sbagliate circa vasi greci trovati in Italia.
  13. ^ Il dipinto è riprodotto come la copertina antipolvere di John Morley, Regency Design 1790-1840(London: Zwemmer) 1993; critica al volume The Burlington Magazine 135 No. 1085 (August 1993:568), Alex Kidson osservò su questi orpelli iconici che rappresentavano l'alta cultura, "Il modesto Buck che avrebbe potuto essere erroneamente identificato come un intenditore estremamente ricco, mecenate e collezionista, è affascinato e punta ad un enorme cambiamento sociologico nei modelli di influenza e patrocinio".
  14. ^ Le sedie klismos nel classicismo europeo sono state discusse in The Age of Neoclassicism, catalogo della mostra, 1972, numero 1592 (una sedia klismos disegnata dall'architetto danese Nicolai Abraham Abildgaard, c. 1800-09 (Museum of Decorative Arts, Copenhagen) e 1644.
  15. ^ Una di queste, conservata al Metropolitan Museum of Art (acc.no. 1994.189) è illustrata da Peter Kenny, in "North America 1700-1900" The Metropolitan Museum of Art Bulletin, New Series, 52.2, "Recent Acquisitions: A Selection 1993-1994" (Autumn 1994), p 54.
  16. ^ "Ho deciso di decorare il fregio del salotto", scrisse Latrobe al pittore al quale aveva affidato la decorazione, "con i disegni di Flaxman in "Iliade o Odissea" nella gamma dei colori etruschi, dando solo un contorno ad un ricco sfondo" (citato da Kenny 1994).
  17. ^ I disegni ad acquerello conservati presso la Maryland Historical Society, sono illustrati in Peter L. Fodera, Kenneth N. Needleman e John L. Vitagliano, "The Conservation of a Painted Baltimore Sidechair (ca. 1815) attribuiti a John and Hugh Finlay", Journal of the American Institute for Conservation 36.3 (Autumn - Winter 1997:183-192) fig. 1 p. 184; le sedie dipinte (fig. 4), attribuite al laboratorio di Finlay di Baltimora, combinano lo stile klismos con gambe posteriori e schienale curvi sporgenti con robuste gambe anteriori tornite e affusolate.
  18. ^ Una di queste era illustrata nella critica di Nadia Tscherny, in The Burlington Magazine 135 No. 1087 (October 1993: fig. 51, p. 716.
  19. ^ Nordiska Museet, Stockholm; illustrata in Wanscher 1966:376-77.
  20. ^ Le colonnine che formano la spalliera erano state una caratteristica di Thomas Sheraton in The Cabinet-Maker and Upholsterer's Drawing-Book Part III 1793; plates 32-34, 36, all dated 1792, and the Appendix 1794; plates 25, 28, dated 1793, and 49, dated 1794. (Dover reprint, 1992).
  21. ^ Riprodotte in Claire Selkurt, "New Classicism: Design of the 1920s in Denmark", The Journal of Decorative and Propaganda Arts, 4 (Spring, 1987:16-29) fig. 7 p. 25.
  22. ^ Google book
  23. ^ Da Enciclopedia Britannica
  24. ^ Google book
  25. ^ Google book[collegamento interrotto]
  26. ^ David Davies, Plant your own furniture. Watch it grow, in The Independent, UK, 1º giugno 1996. URL consultato il 15 agosto 2011.
  27. ^ Dennis Rodkin, The Gardener, Chicago Tribune Sunday, 25 febbraio 1996.
  28. ^ "Questa sedia possiede una grande originalità, inusuale nella storia dei mobili" (Ole Wanscher, The Art of Furniture: 5000 Years of Furniture and Interiors, David Hohnen, tr.[New York/London/Amsterdam: Reinhold] 1966:15; discussione sulle sedie klismos pp 15-17, illus. pp 63-69; vedi anche Charles Singer, E.J. Holmyard, et al., A History of Technology II: The Mediterranean Civilization and the Middle Ages (Oxford University Press) 1956:22.

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