Pieve di Segrate

antica circoscrizione religiosa e civile dell'arcidiocesi di Milano e del Ducato di Milano con capoluogo Segrate

La pieve di Segrate o pieve di Santo Stefano di Segrate (in latino: Plebis Segratensis o Plebis Sancti Stephani Segratensis) era il nome di un'antica pieve dell'arcidiocesi di Milano e del Ducato di Milano con capoluogo Segrate.

Pieve di Segrate
Informazioni generali
CapoluogoSegrate
230 abitanti (1751)
Dipendente daProvincia di Milano
Suddiviso in15 comuni
Amministrazione
Forma amministrativaPieve
Podestàlista sconosciuta
Organi deliberativiConsiglio generale
Evoluzione storica
InizioXIV secolo
CausaSecolarizzazione delle pievi
Fine1797
CausaInvasione napoleonica
Preceduto da Succeduto da
Nessuna Distretto di Linate
Cartografia
Pieve di Santo Stefano
Informazioni generali
CapoluogoSegrate
230 abitanti (1751)
Dipendente daArcidiocesi di Milano
Suddiviso in9 parrocchie
Amministrazione
Forma amministrativaPieve
Prevostovedi sotto
Evoluzione storica
InizioXI secolo
CausaIstituzione delle pievi
Fine1972
CausaSinodo Colombo
Preceduto da Succeduto da
Nessuna Decanato di Cernusco s/N
Cartografia

Il santo patrono era Santo Stefano, celebrato in città il 26 dicembre, al quale è dedicata la chiesa prepositurale di Segrate.

Storia modifica

A Segrate le prime attestazioni dell'esistenza del capitolo canonicale risalgono all'XI secolo. Al Quattrocento risalgono invece dati più precisi rispetto alla vita canonicale condotta: ivi infatti si trovavano dodici canonici più un prevosto, con una cura d'anime che comprendeva le cappellanie di Pantigliate, Pioltello, San Vincenzo di Cassignanica, San Martino di Limito, Santa Maria “Regallis” ossia Corte Regina.[1]

Col Rinascimento la pieve assunse anche una funzione amministrativa civile come ripartizione locale della Provincia del Ducato di Milano, al fine di ripartire i carichi fiscali e provvedere all'amministrazione della giustizia.[2]

L'epoca conciliare portò Segrate ad essere ospite della fondazione di un vicariato religioso in loco che quasi andò a sostituire le antiche funzioni della pieve, anche se essa non decadde. Fu in questo periodo che San Carlo Borromeo le incorporò la decaduta pieve di San Giuliano e le sue tre parrocchie. Dal punto di vista civile, fu solo nell'anno 1797 che la pieve amministrativa venne soppressa in seguito all'invasione di Napoleone e alla conseguente introduzione di nuovi e più moderni distretti.[3]

L'inizio della riforma della struttura plebana ecclesiastica si ebbe con il XX secolo quando la pieve segratese dovette cedere le parrocchie di Cologno Monzese e San Giuliano Monzese alla pieve di San Gervasio di Gorgonzola mentre, con l'espandersi della città di Milano, dovette cedere anche la parrocchia di San Martino di Lambrate al capoluogo. In seguito ai provvedimenti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi nel 1972, anche la pieve segratese ha cessato la propria esistenza ed è stata sottoposta al decanato di Cernusco sul Naviglio. Parte del suo antico territorio corrisponde oggi al Municipio 3 di Milano.[1]

Territorio modifica

Nella seconda metà del XVIII secolo, dopo l'annessione di Cavriano a Lambrate e l'aggregazione di Pobbiano a Rodano e della cascina dei Fra di Sesto a Novegro, il territorio della pieve era così suddiviso:

Pieve civile Pieve ecclesiastica
Comune di Segrate
Comune di Novegro
Comune di Redecesio
Comune di Rovagnasco
Comune di Tregarezzo
Parrocchia prepositurale di Santo Stefano
Comune di Cassignanica
Comune di Briavacca
Parrocchia di San Vincenzo
Comune di Lambrate
Comune di Casa Nova
Comune di San Gregorio Vecchio
Parrocchia di San Martino
Comune di Limito Parrocchia di San Giorgio martire
Comune di Pantigliate Parrocchia di Santa Margherita
Comune di Pioltello Parrocchia di Sant'Andrea
Comune di Rodano
Comune di Trenzanesio
--[4]
--[5] Parrocchia dei Santi Marco e Gregorio
--[6] Parrocchia di San Giuliano
--[7] Parrocchia di San Remigio

Note modifica

  1. ^ a b vedi qui
  2. ^ vedi qui
  3. ^ vedi qui
  4. ^ In questo caso c'era discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che i due comuni costituivano una parte della parrocchia di San Giovanni Evangelista, compresa ecclesiasticamente nella pieve di Sant'Ambrogio di Settala.
  5. ^ In questo caso c'era discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che la parrocchia, una delle tre della decaduta Pieve di San Giuliano, corrispondeva al comune di Cologno, compreso civilmente nella corte di Monza.
  6. ^ In questo caso c'era discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che la parrocchia, una delle tre della decaduta Pieve di San Giuliano, corrispondeva al comune di San Giuliano, compreso civilmente nella corte di Monza.
  7. ^ In questo caso c'era discrasia fra pieve civile ed ecclesiastica, dato che la parrocchia, una delle tre della decaduta Pieve di San Giuliano, corrispondeva al Comune di Vimodrone, compreso civilmente nella corte di Monza.

Bibliografia modifica

  • Liber notitiae sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero. Manoscritto della Biblioteca Capitolare di Milano, a cura di M. Magistretti, U. Monneret de Villard, Milano, 1917.
  • Diocesi di Milano. Sinodo 46°, Milano, 1972, Pubblicazione curata dall'ufficio stampa della Curia arcivescovile di Milano.
  • G. Vigotti, La diocesi di Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e forensi nel “Liber Sanctorum” di Goffredo da Bussero, Roma, 1974.
  • Istituzione dei nuovi vicariati urbani e foranei, 11 marzo 1971, Giovanni Colombo, arcivescovo di Milano, Rivista Diocesana Milanese, 1971.

Voci correlate modifica