Psycho (romanzo)

romanzo scritto da Robert Bloch

Psycho è un romanzo thriller-horror del 1959, scritto da Robert Bloch.

Psycho
Titolo originalePsycho
Altri titoliIl passato che urla[1]
AutoreRobert Bloch
1ª ed. originale1959
1ª ed. italiana1959[1]
GenereRomanzo
Sottogenerethriller, horror
Lingua originaleinglese
ProtagonistiNorman Bates

Nella prima edizione italiana[2] fu pubblicato con il titolo Il passato che urla; solo a partire dal 1965, dopo il successo del film Psyco di Alfred Hitchcock del 1960, le successive edizioni e traduzioni mantennero il titolo originale.

Il libro diventò un best seller da cui furono tratti sei film, una serie televisiva e un documentario.

Trama modifica

Mary Crane è un'impiegata nella compagnia immobiliare "Lowery Agency". Versa in condizioni economiche piuttosto precarie e, quando un cliente di Lowery, Tommy Cassidy, decide di acquistare una casa per la propria figlia, pagandola 40 000 dollari, si presenta un'occasione molto allettante agli occhi di Mary: dato che il pagamento è avvenuto in contanti, Lawery chiede a Mary di portare tutto il denaro in banca, per poi svolgere tutte le relative pratiche il lunedì seguente.

Mary, invece, decide di tenere per sé l'intera somma, e di usarne una parte per appianare i debiti di Sam, un uomo conosciuto in una crociera con cui desidera sposarsi. Allora parte subito per Fairvale, la cittadina in cui vive Sam, lasciandosi alle spalle la caotica Phoenix. Mary non è una ladra, e non è assolutamente in grado di comportarsi senza destare sospetti; infatti, per paura di essere rintracciata cambia per diverse volte la propria auto, acquistando le sostitute da autorivenditori che trova lungo la sua strada, destando in questi molti sospetti. Però, durante la fuga, le capita di perdersi e di percorrere il tracciato della vecchia autostrada, ormai quasi in disuso. Attorno a lei infuria un temporale e, quando scorge l'insegna del Bates Motel, decide di fermarsi lì per la notte. Qui incontra il proprietario del motel, Norman Bates. Norman è un uomo di bassa statura, grasso, che vive da solo con la madre. Il padre se n'è andato quando era ancora molto piccolo, e non ha mai avuto altra figura di riferimento che quella dell'onnipresente madre, che lo tiene inchiodato con un pugno di ferro. Lui la disprezza per il fatto che lei lo ritenga un buono a nulla, un incapace, ma allo stesso tempo non può fare a meno di lei.

Dopo aver assegnato una stanza, la numero 6, a Mary (che si firma Jane Wilson), Norman la invita a cenare con lui, per non doverla costringere a percorrere l'ulteriore miglio che separa il motel dal ristorante più vicino. Durante la cena, Norman parla dei problemi che ha con sua madre e Mary gli domanda se non fosse meglio metterla in una casa di cura. Questa frase scatena l'ira di Norman che, resosi conto dell'eccessività della sua rabbia, tenta di scusarsi. Finita la cena, Mary ritorna nella sua stanza, dove si spoglia per fare una doccia. Ormai è pentita del furto, e vuole tornare a Phoenix per rimettere a posto le cose. Però, purtroppo, mentre si sta facendo la doccia, vede aprirsi la cortina, e comparire un viso incipriato con gli zigomi sporchi di macchie di rossetto; il viso di una vecchia pazza, che con un coltello da cucina, un momento dopo ne tronca la testa.

Giorni dopo, Lila Crane fa la sua comparsa a Fairvale, nel negozio di ferramenta di Sam Loomis, poiché è convinta che Mary sia fuggita per raggiungerlo. In realtà è da parecchio tempo che anche Sam non vede Mary, che credeva fosse ancora al suo abituale lavoro a Phoenix. Nello stesso momento fa la sua comparsa in scena un personaggio finora ignoto: Milton Arbogast. È un investigatore privato, assoldato dalla "Lawery Agency" per scoprire che fine hanno fatto i 40 000 dollari sottratti da Mary. Cassidy e Lawery non hanno interesse a denunciare Mary, purché questa restituisca il denaro trafugato, quindi hanno incaricato Arbogast delle indagini.

L'investigatore è riuscito a ritrovare le tappe bruciate dalla fuga di Mary, ma perde le sue tracce all'imboccatura dell'autostrada. Decide dunque di proseguire fino a Fairvale, convinto che si trovi all'interno della cittadina, o nei suoi dintorni. Appurando che invece Sam non ha la minima idea di dove possa trovarsi, decide di tornare indietro e si imbatte nel Bates Motel, dove ha un colloquio con Norman. Dopo il breve "interrogatorio", Arbogast telefona a Lila e Sam, riferendo quanto ha scoperto. L'investigatore però non si dichiara soddisfatto e dice di voler parlare con la madre di Norman. Questa, avvertita da Norman dell'arrivo dell'investigatore privato, decide di prendere in mano la situazione: si trucca, accoglie Arbogast nell'ingresso della propria casa e lo sgozza con l'ausilio di un rasoio.

Norman fa sparire anche il cadavere di quest'ultima vittima, ma è tormentato dal terrore di essere scoperto. Nel frattempo Sam e Lila, messi in allarme dall'improvvisa scomparsa di Arbogast, decidono di recarsi a Fairvale, dove chiedono allo sceriffo locale informazioni sui Bates: questi rivela che Norma Bates è morta da diversi anni, essendosi suicidata insieme al suo compagno; in seguito a tale avvenimento, Norman aveva sofferto di esaurimento nervoso ed era stato in cura per due mesi; guarito viene da tutti giudicato innocuo. Lila e Sam insistono perché lo sceriffo vada di persona con un mandato, a controllare se c'è qualcun altro nel motel, tornato riferisce di aver trovato il solo Norman dopo aver passato al setaccio tutte le stanze, ma i due Insospettiti, decidono di recarsi al motel fingendosi marito e moglie per non destare i sospetti del gestore; approfittando dell'assenza di Norman, frugano il motel palmo a palmo, invano. Al ritorno di questi, Sam ordina a Lila di tornare a Fairvale per condurre lo sceriffo al motel, mentre lui tiene occupato Norman con una chiacchierata. La ragazza si introduce invece in casa Bates per continuare a indagare, e scopre nella stanza di Norman testi e oggetti che rimandano all'occultismo e al sadismo.

Incalzato da Sam, Norman rivela che sua madre è viva, l'ha fatta rivivere lui dopo essere stato dimesso dall'ospedale; aveva aperto la bara e riportata al motel, e ora la madre attende l'arrivo di Lila introdottasi in casa per cercare la sorella che ritiene segregata da Norman. Bates nel frattempo dopo questa confessione tramortisce Sam e si precipita a fermare la ragazza. Nel frattempo Sam viene soccorso dallo sceriffo, il quale si è convinto che in quella casa si celi un qualche mistero. Lila nel frattempo incontra la madre che altri non è che Norman travestito da vecchia signora, in mano tiene un coltellaccio da cucina pronto a colpire. La vera Norma si trova cadavere mummificato in cantina, tuttavia prima che Norman possa uccidere di nuovo, richiamato dall'urlo di Lila, Sam irrompe in casa e dopo breve lotta lo mette al tappeto.

La cattura di Norman Bates causa tumulto nell'opinione pubblica, fomentata dai giornali locali secondo i quali dalla palude (dove vengono ritrovati i cadaveri di Mary e Arbogast) emergeranno in futuro i resti di "migliaia di vittime". Lo psichiatra che anni prima aveva preso in cura Norman rivela a Sam e Lila che lui e Norma avevano vissuto in uno stato di totale interdipendenza sin da quando il padre li aveva abbandonati; a causa della violenza fisica e psicologica cui era sottoposto a opera di sua madre, Norman aveva cominciato a identificarsi in lei, arrivando a travestirsi segretamente da donna. Quando Norma aveva trovato un nuovo compagno, il ragazzo era stato preso da una furiosa gelosia e li aveva avvelenati entrambi, fingendo un doppio suicidio; il senso di colpa aveva però causato il crollo psichico di Norman, che aveva sviluppato una doppia personalità "diventando" in determinati momenti la malvagia Norma; aveva poi recuperato il cadavere della donna dal cimitero, e lo aveva conservato per continuare a interagirci come se fosse viva, impersonando di volta in volta la madre o sé stesso. "Norma" aveva ucciso Mary perché era a sua volta gelosa del fatto che Norman dedicasse attenzioni a un'altra donna.

Norman Bates è dichiarato pazzo e viene messo in un manicomio a vita. Col passare dei giorni, la personalità di Norma prende definitivamente possesso della sua mente: lo accusa dei suoi crimini e gli impone di rimanere calmo e tranquillo per dimostrare agli psichiatri che lei "non farebbe del male a una mosca".

Personaggi modifica

  • Norman Bates: gestore di un motel che si affaccia sulla vecchia autostrada che conduce a Fairvale. Vive da solo con la madre, che lo governa completamente. È un appassionato di tassidermia e psicologia.
  • Norma Bates: madre di Norman. È vedova ormai da molti anni ed ha tirato su Norman da sola. Ha un ascendente totale sul figlio.
  • Mary Crane: impiegata della "Lowery Agency", ruba 40 000 $ per poter appianare i debiti di Sam, con cui si vuole sposare. Viene uccisa da Norma (Norman) Bates nella sequenza, diventata celeberrima grazie al film, detta "scena della doccia".
  • Lila Crane: sorella di Mary, si mette sulle sue tracce in seguito alla scomparsa di questa.
  • Sam Loomis: proprietario della ferramenta di Fairvale. È appassionato di musica classica e tenta in tutti i modi di sanare i propri debiti per potersi finalmente sposare con Mary.
  • Milton Arbogast: detective privato, assoldato dalla "Lowery Agency" per ritrovare i soldi sottratti da Mary. Anche questi viene ucciso da Norma Bates.
  • Lawery: proprietario della "Lowery Agency", datore di lavoro di Mary.
  • Tommy Cassidy: proprietario dei 40 000 $.
  • Jud Chambers: sceriffo di Fairvale.
  • Nicholas Steiner: psicologo che sottopone a una perizia psichiatrica Norman.
  • Joe Considine: amante di Norma vent'anni prima, avvelenato da Norman assieme alla madre.

Seguiti modifica

Robert Bloch scrisse altri due romanzi:

Altri media modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Copertina modifica

La copertina della prima edizione in lingua inglese fu disegnata dal grafico italo-americano Tony Palladino: il celebre logo contraddistinse le trasposizioni cinematografiche e il franchise.[7]

Edizioni in italiano modifica

  • Robert Bloch, Il passato che urla, traduzione dall'inglese di Bruno Tasso, Garzanti, Milano 1959
  • Robert Bloch, Psycho, traduzione di Bruno Tasso; postfazione di Giuseppe Lippi, A. Mondadori, Milano 1990 ISBN 88-04-33111-9
  • Robert Bloch, Psycho, traduzione di Bruno Tasso; postfazione di Giuseppe Lippi, A. Mondadori, Milano 1995 ISBN 88-04-40118-4
  • Robert Bloch, Psycho, traduzione di Bruno Tasso, Sperling & Kupfer, Milano 1999] ISBN 88-200-2826-3
  • Robert Bloch, Psycho: romanzo, postfazione di Roberto Silvestri; traduzione dall'inglese di Martina Rinaldi, TIF, Roma 2003 ISBN 88-347-0917-9
  • Robert Bloch, Psycho: romanzo, postfazione di Loris Tassi; traduzione di Bruno Tasso, Il saggiatore, Milano 2014 ISBN 978-88-428-1981-3
  • Robert Bloch, Psycho, traduzione di Martina Rinaldi, Bompiani, Milano 2015 ISBN 978-88-452-8050-4

Note modifica

  1. ^ a b Catalogo SBN, su sbn.it. URL consultato il 23 maggio 2012.
  2. ^ Garzanti - collana "le tre scimmiette", 1959
  3. ^ (EN) Psycho (1960), su imdb.com. URL consultato il 3 settembre 2021.
  4. ^ (EN) Psycho (1998), su imdb.com. URL consultato il 3 settembre 2021.
  5. ^ (EN) Il motel della paura - Full Cast & Crew, su imdb.com. URL consultato il 3 settembre 2021.
  6. ^ (EN) Bates Motel - Full Cast & Crew, su imdb.com. URL consultato il 3 settembre 2021.
  7. ^ (EN) Remembering the brilliantly fractured designer of “Psycho”, su qz.com. URL consultato il 24 maggio 2017.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN4543169865883392150008 · LCCN (ENno2016031037 · GND (DE4381193-0
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