Richard Garriott

autore di videogiochi e astronauta britannico naturalizzato statunitense

Richard Allen Garriott alias Lord British (Cambridge, 4 luglio 1961) è un autore di videogiochi ed ex astronauta britannico naturalizzato statunitense.

Richard Garriott
Garriott nel 2008
Turista con Space Adventures
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera del Regno Unito Regno Unito
StatusRitirato
Data di nascita4 luglio 1961
Selezione2007
Primo lancio12 ottobre 2008
Ultimo atterraggio24 ottobre 2008
Tempo nello spazio11g 20h 35m
Missioni

Figura molto significativa del panorama videoludico e specialmente nella storia dei videogiochi di ruolo[1], originariamente si occupava di concepire e programmare i propri giochi; attualmente si occupa di diversi aspetti legati alla produzione e al design. È stato un turista spaziale sulla ISS nel 2008, dove è andato a bordo della Sojuz TMA-13.

Biografia modifica

Nato a Cambridge, Inghilterra e cresciuto a League City, Texas, figlio di Owen K. Garriott, un astronauta dello Skylab e dello Spacelab. Alla scuola superiore di Clear Keek, cominciò a interessarsi ai computer e cominciò a studiare programmazione da autodidatta, creando dei giochi per computer amatoriali di ambientazione fantasy.

Qui prese anche il soprannome di Lord British ("signore britannico") dagli altri studenti, per via del suo accento inglese, cosa che in realtà Garriott nega di avere; i suoi genitori erano statunitensi e tornarono negli USA quando lui aveva solo un paio di mesi. In seguito, la prima azienda che pubblicò un suo gioco trovò il soprannome più d'impatto del suo nome vero, e finì per inserire solo Lord British nei crediti.[2]

Prima ancora dell'affermarsi dei personal computer, Garriott lavorava su una telescrivente Teletype priva di schermo. Creò giochi di ruolo concettualmente simili al futuro Ultima, chiamando le versioni in successione da D&D1 a D&D28 (D&D è la sigla del gioco di ruolo da tavolo Dungeons & Dragons), ma erano privi di grafica e bisognava attendere una stampa di caratteri simbolici su carta a ogni movimento del proprio personaggio. Quando arrivò l'Apple II, convertì il programma al nuovo personal computer e produsse il suo primo gioco a essere pubblicato, Akalabeth: World of Doom (1980 circa). L'ispirazione per la visuale in prima persona gli venne da un gioco di labirinto 3D per Apple II chiamato Escape (Muse Software, 1978). Confezionato in una busta di carta, Akalabeth vendette ben 30 000 copie, che fruttarono 150 000 dollari all'autore; in pratica un lavoro da doposcuola lo lanciò nell'industria videoludica.[1]

Garriott guadagnò da Akalabeth una somma più che sufficiente per pagare e continuare i propri studi. In autunno entrò all'Università di Austin, unendosi anche alla squadra universitaria di scherma e più tardi si unì alla Società per l'anacronismo creativo.

Nei primi anni ottanta, Garriott creò la serie di videogiochi di ruolo Ultima, che insieme al suo precursore Akalabeth ha praticamente lanciato il genere del gioco di ruolo per computer.[1] Programmati originariamente per macchine Apple II, furono pubblicati per la prima volta dalla California Pacific Computers, e venduti in borse di plastica ziploc agli acquirenti. La seconda parte fu pubblicata dalla Sierra On-Line. Già dal terzo in poi, i giochi ebbero un così largo seguito che Garriott (insieme a suo fratello Robert, al padre e altri) fondò la Origin Systems, la sua software house, per gestire da sé la pubblicazione e distribuzione dei titoli, da questo punto in poi disponibili su molte piattaforme.

Origin diventò in poco tempo una delle software house più influenti sul mercato videoludico mondiale. Garriott vendette la Origin alla Electronic Arts nel settembre 1992. In larga parte, questo non produsse effetti reali sul team di sviluppo, che restò autosufficiente.

Nel 1997 Garriott rivoluzionò nuovamente il mondo del videogioco di ruolo realizzando come produttore Ultima Online, che canonizzò il genere MMORPG, il multigiocatore di massa divenuto poi di enorme popolarità.[1] Fin dall'inizio della sua carriera Garriott sognava un Ultima multigiocatore, ma prima della diffusione di massa di Internet i sistemi di connessione, usati ad esempio dai giochi MUD, apparivano troppo costosi e limitati per un prodotto che giustificasse l'investimento. Solo a metà anni '90 Garriott e il suo collaboratore di vecchia data Starr Long decisero che i tempi erano maturi.[3] La Electronic Arts era scettica sulla novità e rifiutò più volte, finché Garriott e Long si impuntarono riuscendo a ottenere un budget per realizzare almeno un piccolo demo. Quando nel giro di una settimana 50 000 persone si iscrissero al beta test, anche la EA capì che Ultima Online rappresentava il futuro e diventò un titolo di punta.[4]

Nel 1999 e nel 2000, la EA fece annullare tutti i progetti in corso della Origin, inclusi Ultima Online 2, Privateer Online, e Harry Potter Online. Nel bel mezzo di questi eventi, Garriott abbandonò la compagnia che egli stesso aveva creato. È rientrato nell'industria videoludica fondando nell'aprile 2000 la Destination Games insieme a suo fratello e a Starr Long (produttore di Ultima Online).

Al termine del patto di non-concorrenza con la EA un anno dopo, la Destination firma un accordo con la NCsoft, venendo poi completamente assorbita da quest'ultima. Diventa così il CEO di NCsoft alla sezione di Austin, e ricopre un ruolo di produttore e designer di nuovi MMORPG. Uscirà dalla NCsoft nel 2008; in seguito Garriot ha fatto causa alla NCsoft per 24 milioni di dollari, per averlo estromesso falsificandone le dimissioni.[5]

Nel 2006 Garriott ha costruito una casa stregata/museo vicino alla sua abitazione, chiamata Britannia Manor ad Austin.[6]

Garriott è entrato a far parte della Academy of Interactive Arts and Sciences' Hall of Fame nel 2006.

Nel 2009 Garriott ha fondato l'azienda videoludica Portalarium, che intorno al 2011 stava sviluppando un MMORPG che si credeva sarebbe stato il successore ideale di Ultima Online.[7][8] L'unico titolo di rilievo effettivamente realizzato dalla Portalarium è Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues, uscito nel 2018.

Astronautica modifica

 
Garriott (a destra) con Gregory Chamitoff sulla Stazione spaziale internazionale

Garriott promuove progetti legati al volo spaziale privato, è vicepresidente della Space Adventures e fa parte della commissione dell'Ansari X Prize.

Nel 2008, pagando 30 milioni di dollari all'Agenzia Spaziale Russa, è entrato a far parte del ristretto "club" degli "astronauti miliardari" partecipando alla missione spaziale Sojuz TMA-13 lanciata il 12 ottobre e raggiungendo la Stazione spaziale internazionale due giorni dopo[9]. La missione è terminata il 24 ottobre successivo.

Il suo interesse nello spazio risale a suo padre astronauta e alla sua comunità di origine, dove era comune essere figli di astronauti. Garriott racconta che all'età di 13 anni gli fu detto che non sarebbe diventato astronauta poiché doveva portare gli occhiali; così sognò sempre di fondare la propria agenzia spaziale civile per poter andare nello spazio, una strada lunga e difficile per la quale dovette investire buona parte di quanto guadagnava nell'industria videoludica.[4]

Videogiochi modifica

Nome Gioco Data di uscita Sistemi Ruolo di Garriott
Akalabeth: World of Doom 1980 Apple II & DOS Game designer, programmatore
Ultima I: The First Age of Darkness 1980 Apple II, DOS, Commodore 64 & MSX Original Conceptor, Programmer & Graphic Artist
Ultima II: The Revenge of the Enchantress 1982 Apple II, DOS, Commodore 64 & Atari 8 bit systems Programmer
Ultima III: Exodus 1983 Apple II, DOS, Atari 8 bit systems, NES, Amiga & Commodore 64 Project Director
Ultima IV: Quest of the Avatar 1985 Apple II, DOS, Atari ST, NES, MSX, Amiga, Commodore 64 & Sega Master System Project Director
Autoduel 1985 Apple II, Atari ST, Commodore 64, DOS & Amiga Programmer & Designer
Ultima V: Warriors of Destiny 1988 Apple II, DOS, Atari ST, NES, Amiga & Commodore 64 Designer, Writer & Programmer
Omega 1989 Amiga, Apple II, Atari ST, DOS & Commodore 64 Designer
Worlds of Ultima: The Savage Empire 1990 DOS & SNES Executive Producer
Ultima VI: The False Prophet 1990 DOS, Atari ST, SNES, Amiga & Commodore 64 Designer, Producer, Sound Effect Worker & Writer
Ultima: Worlds of Adventure 2 Martian Dreams 1991 DOS Creative Director
Ultima: Runes of Virtue 1991 Game Boy Creative Director
Ultima VII: The Black Gate 1992 DOS & SNES Director & Producer
Ultima Underworld: The Stygian Abyss 1992 DOS & PlayStation Director
Ultima VII: The Forge of Virtue 1993 DOS Creative Assistance & Producer
Ultima VII Part Two: The Silver Seed 1993 DOS Director & Voice Actor
Ultima VII Part Two: Serpent Isle 1993 DOS Creative Director & Audio Team Member
Ultima VIII: Pagan 1994 DOS Producer
Ultima: Runes of Virtue II 1994 Game Boy Creative Director & Additional Design
Ultima VIII: The Lost Vale Expansion Pack Annullato DOS Producer
Bioforge 1995 DOS Executive Producer
Ultima Online 1997 Windows Producer
Ultima Online: The Second Age 1998 Windows Executive Designer
Lineage 1998 Windows & Mac OS X Executive Producer
Ultima IX: Ascension 1999 Windows Director
Lineage II: The Chaotic Chronicle 2003 Windows Executive Producer
City of Heroes 2004 Windows Executive Producer
City of Villains 2005 Windows Executive Management
Tabula Rasa 18 ottobre 2007 Windows Executive Producer
Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues 2018 Windows, Linux, Macintosh Creative Director

Note modifica

  1. ^ a b c d Retrogame Magazine 4, p. 20.
  2. ^ Retrogame Magazine 4, p. 23.
  3. ^ Retrogame Magazine 4, p. 24.
  4. ^ a b Retrogame Magazine 4, p. 25.
  5. ^ (EN) Richard Garriott blasts NCsoft with $24 million lawsuit, su engadget.com, 5 giugno 2009.
  6. ^ (EN) Fantasy game inventor creates real haunted house again in 2006, su klru.org. URL consultato il 17 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2006).
  7. ^ (EN) Garriott's Ultimate RPG 'clearly the spiritual successor' to Ultima, su Joystiq (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2013).
  8. ^ (EN) Garriott's Ultimate RPG could become Ultima Online 2, su Eurogamer.
  9. ^ Dai videogiochi allo spazio, su corriere.it, 13 ottobre 2008.

Bibliografia modifica

  • Un italiano alla corte di Lord British, in Retrogame Magazine, n. 4, speciale PC Giochi n. 13, Cernusco sul Naviglio, Sprea, gennaio/febbraio 2017, pp. 20-25, ISSN 1827-6423 (WC · ACNP).

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN89847930 · ISNI (EN0000 0000 6198 5465 · LCCN (ENno2017003326 · GND (DE1163402842 · BNF (FRcb160647155 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2017003326