Sigrid la Superba

principessa polacca

Sigrid la Superba, (norreno: Sigríð, in norvegese Sigrid Storråda) (... – seconda metà X secolo), è stata una principessa polacca o svedese, la cui storicità è controversa[1].

Sigrid e Olaf in un'illustrazione per un'edizione norvegese del 1899 dell'Heimskringla

È stata variamente identificata con Gunhildr di Venedia, Świętosława figlia di Miecislao I di Polonia e Saum-Aesa[2]. È un personaggio che compare in diverse saghe nordiche e cronache storiche, ma non è chiaro se sia un personaggio realmente esistito, oppure una figura in cui sono confluite le caratteristiche di molte altre donne. È infatti possibile che alcuni resoconti confondano una Sigríð, seconda moglie di re Sweyn Barbaforcuta e figlia di Skoglar Toste, con Saum-Aesa di Polonia, sua prima moglie, conosciuta come Gunhild. Sigríð era già stata sposata con Eric il Vittorioso di Svezia, a cui diede un figlio: Olof Skotkonung. Nel 994 sposò poi Sweyn Forkbeard col nome scandinavo di Sigrid Storråda.

La vita secondo le saghe modifica

La Heimskringla la descrive come la bella, ma vendicativa figlia di Skoglar Toste, un potente nobile svedese. Essendo rimasta vedova di Eric il Vittorioso Sigríð aveva ricevuto in eredità diverse grandi proprietà e viveva riccamente con il figlio Olof quando suo fratello adottivo Harald Grenske, sovrano del Vestfold, ne chiese la mano. Sigríð evidentemente non gradì tali attenzioni poiché provvide a che Harald venisse arso vivo dopo che ebbe dato un sontuoso banchetto, gesto volto a scoraggiare altri pretendenti.

Tuttavia un altro pretendente arrivò nella persona di Olaf I di Norvegia, tuttavia egli pose come condizione per le nozze che ella si convertisse al Cristianesimo e le saghe riportano che egli per poco non la uccise quando Sigríð gli rispose che non avrebbe rinnegato la fede dei propri padri. Il fallimento di questo corteggiamento portò Sigríð a cercare alleati che la aiutassero a portare Olaf alla rovina e per questo si alleò con i danesi accettando la mano di Sweyn I di Danimarca che già stava disputando con il re di Norvegia. Nello stesso periodo Sweyn aveva mandato la propria sorella Tyra (morta 1000 circa) in sposa al re dei Venedi Burislav che era anche il padre di Gunhild di Venedia, prima moglie di Sweyn. Tyra tuttavia fuggì e finì col maritarsi con Olaf innescando la scintilla che avrebbe portato i due re allo scontro. Sigríð non cercò di placare gli animi, anzi ne aumentò l'intensità e la disputa fra Sweyn ed Olaf culminò nella battaglia di Svolder in cui quest'ultimo perse la vita.

Il medioevo e l'epoca moderna modifica

Le fonti medievali che possano fornire dettagli rilevanti circa i matrimoni di Sigríð con Sweyn ed Eric sono piuttosto scarsi, ma fra questi si ricordano:

  • Tietmaro di Merseburgo menziona una figlia di Miecislao I di Polonia di cui non fa il nome, ma che viene identificata con Sigríð, che aveva sposato Sweyn e che gli aveva dato due figli Canuto e Aroldo.[3][4] Tietmaro è probabilmente uno dei cronacotecari meglio informati circa queste vicende poiché era coevo con i protagonisti di queste vicende ed era ben informato sugli eventi concernenti la Polonia e la Danimarca. Se questa parentela fosse vera allora Sigríð sarebbe anche la sorella di Boleslao I di Polonia e questo spiegherebbe il coinvolgimento dell'esercito polacco nell'invasione dell'Inghilterra che avvenne per mano di Sweyn nel 1013.
  • Adamo da Brema scrisse circa un secolo dopo Tietmaro e anch'egli parla di una principessa polacca, sorella di Boleslao, che sposò Eric il vittorioso da cui ebbe un figlio di nome Olof e che, in seconde nozze, sposò Sweyn I di Danimarca da cui ebbe due figli, Canuto ed Aroldo. Adamo è il primo cronacotecario che menziona il matrimonio fra Sigríð ed Eric, motivo per cui molti storici sono inclini a non considerarlo attendibile poiché egli visse parecchio tempo dopo gli eventi in questione. Nella sua opera, le Gesta Hammaburgensis Ecclesiae Pontificum, egli scrive che fu Boleslao a dare la sorella in moglie ad Eric, tuttavia Olof nacque attorno al 980 quando Boleslao non era ancora re, tempistica che rende i fatti piuttosto improbabili.
  • L'Encomium Emmae cita in un breve passaggio che Canuto e suo fratello si recarono nella terra degli Slavi portando indietro con loro la madre che viveva laggiù. Ovviamente questo non significa che essa fosse per forza originaria di quelle terre, tuttavia l'opera lo suggerisce fortemente.
  • Nel Liber vitae of the New Minster and Hyde Abbey Winchester c'è un'iscrizione secondo cui una delle sorelle di Canuto si sarebbe chiamata Santslaue (il testo è Santslaue soror CNVTI regis nostri) un nome che richiama una matrice slava. Alcuni storici ritengono che questa figlia sia stata battezzata così in onore della propria madre generando l'ipotesi secondo il quale il nome originale della madre fosse Swietoslawa. Tuttavia quest'idea si basa sull'ipotesi, non confermata, che Santaslaue porti il nome della madre.

Negli anni si sono formate varie teorie sulla vera identità di Sigríð. Una di queste vuole che essa non sia altro che il frutto delle confuse interpretazioni legate alla vita della principessa Swietoslawa figlia di Miecislao I che sposò Eric il Vittorioso in prime nozze e Sweyn in seconde nozze. Il nome Sigríð potrebbe essere sia il nome che ella stessa scelse di adottare per meglio adattarsi al nuovo contesto linguistico in cui viveva, che una mera invenzione dei cronacotecari che o non conoscevano, o non sapevano trascrivere, il suo nome di battesimo. Alcuni storici tuttavia considerano Sigríð una mera invenzioni degli scrittori medievali.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Lestek Siemowit  
 
 
Siemomysł  
 
 
 
Miecislao I di Polonia  
 
 
 
 
 
 
 
Sigrid la Superba  
Vratislao I di Boemia Bořivoj I di Boemia  
 
Ludmilla di Boemia  
Boleslao I di Boemia  
Drahomira di Boemia  
 
 
Dubrawka  
 
 
 
Biagota  
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ Birgitta Fritz, Sigrid Storråda, in Svenskt Biografiskt Lexikon, vol. 32, 2004.
  2. ^ Sulla base di alcune fonti sarebbe figlia di re Burislav di Venedia (forse Mieszko I) e Dubrawka e quindi sorella di Boleslao I Chrobry. Sulla base delle saghe, invece, sarebbe figlia del potente re svedese Skoglar Toste.
  3. ^ Tietmaro, Libro IV, 39, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, pp. 212-213, ISBN 978-8833390857.
  4. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro VII, 39, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, pp. 595-597, ISBN 978-88-99959-29-6.

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