TT64

tomba nella necropoli di Tebe (Luxor, Egitto)

TT64 (Theban Tomb 64) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 1][2] ubicate nell’area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 2] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 3][3], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.

TT64
Tomba di Heqaerneheh (o Hekerneheh)
Planimetria schematica della tomba TT64
CiviltàAntico Egitto
Utilizzotomba
EpocaXVIII dinastia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Egitto Egitto
LocalitàLuxor
Amministrazione
PatrimonioNecropoli di Tebe
EnteMinistero delle Antichità
Visitabilesi
Mappa di localizzazione
Map
S38q
Y1
r
H N5 H
[1]
Hekerneheh
in geroglifici
Mappa di localizzazione: Egitto
Necropoli di Tebe
Necropoli di Tebe
La posizione della necropoli di Tebe in Egitto

Titolare modifica

TT64 era la tomba di:

Titolare Titolo Necropoli[N 4] Dinastia/Periodo Note[N 5]
Heqaerneheh Nutrice del Figlio del Re, Amenhotep Sheikh Abd el-Qurna[4] XVIII dinastia (Thutmosi IV versante nord-est della collina, più in basso, a sud-est della TT63

Biografia modifica

Heqaerneheh, nutrice del Figlio del re, fu figlia di Hekreshu, a sua volta Tutore del figlio del re[5].

La tomba modifica

TT64 si sviluppa con forma a "T" rovesciata tipica di analoghe sepolture della XVIII dinastia[6]. Ad un breve corridoio di accesso, in cui è rappresentata la defunto in adorazione, segue un corridoio trasversale in cui Heqaerneheh affianca il giovane principe mentre versa unguenti e brucia offerte in un braciere; segue il padre (?), Hekreshu, con il piccolo sulle ginocchia mentre un uomo offre un mazzo di fiori ad Amon e al padre della defunta. Una stele reca i resti di un offertorio ad Anubi in veste di sciacallo. In altra scena il padre Hekreshu offre un fiore di papiro completamente sbocciato al Kha di Thutmosi IV posizionato sotto un chiosco che sovrasta alcuni prigionieri; poco oltre la defunta, con alcuni principi, offre mazzi di fiori al padre che regge il giovane principe sulle ginocchia; anche in questo caso, sono presenti alcuni prigionieri al di sotto dello sgabello. Poco oltre, la defunta, seguita da alcuni uomini che portano mazzi di fiori, ne offre a Thutmosi IV e al suo kha sotto un chiosco ai cui lati si trovano due asiatici.

Un breve passaggio, in cui alcuni dipinti non terminati rappresentano la defunta che entra, su una parete, ed esce, sull'altra dalla tomba, consente l'accesso a una piccola camera finale in cui i resti di alcune scene riguardano la defunta in offertorio dinanzi ad Anubi[7].

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ La prima numerazione delle tombe, dalla numero 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del "Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes" di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
  2. ^ I campi della Duat, ovvero l'aldilà egizio, si trovavano, secondo le credenze, proprio sulla riva occidentale del grande fiume.
  3. ^ Nella sua epoca di utilizzo, l'area era nota come "Quella di fronte al suo Signore" (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, "Occidente di Tebe".
  4. ^ le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un'unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
  5. ^ Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal "Topographical Catalogue" di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione dell'epoca.

Fonti modifica

  1. ^ Porter e Moss 1927,  p. 125.
  2. ^ Gardiner e Weigall 1913.
  3. ^ Donadoni 1999,  p. 115.
  4. ^ Gardiner e Weigall 1913, pp. 22-23.
  5. ^ Porter e Moss 1927,  p. 128.
  6. ^ Porter e Moss 1927,  planimetria p. 124.
  7. ^ Porter e Moss 1927,  pp. 128-129.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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