The Manual

saggio di Jimmy Cauty e Bill Drummond dei KLF, ma attribuito a The Timelords, del 1988

The Manual (How to Have a Number One the Easy Way) è un saggio di Jimmy Cauty e Bill Drummond dei KLF, ma attribuito a The Timelords, del 1988. Il volume spiega come realizzare un singolo da numero 1 in classifica senza soldi o esperienza e spiega la genesi della loro novelty dei Timelords Doctorin' the Tardis, pubblicata lo stesso anno e giunta in vetta alle classifiche nel Regno Unito.

The Manual
AutoreThe Timelords (Jimmy Cauty e Bill Drummond)
1ª ed. originale1988
Lingua originaleinglese

Il libro

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Stando a quello che riporta The Manual, «per prima cosa, devi essere al verde e disoccupato. Chiunque abbia un lavoro serio o una formazione a tempo pieno non avrà abbastanza tempo per potercela fare... La mancanza di denaro ti permetterà di non fare mai la scelta sbagliata. Non esiste una rete di sicurezza che ti sorreggerà nel caso cadessi.» Inoltre, secondo The Manual, «se sei già un musicista smetti di suonare il tuo strumento. Ti suggeriamo di sbarazzarti di quella robaccia.» Tra gli altri espedienti che The Manual consiglia di usare vi sono un groove ballabile e campionamenti.[1] Il libro preannuncia anche la propria imminente irrilevanza. A tale riguardo, Cauty e Drummond sostengono che il tomo «diventerà del tutto superfluo entro dodici mesi. Un artefatto obsoleto. L'unico motivo per cui verrà ricordato è il fatto che documenta un po' di storia sociale sulle aspirazioni di certi strati sociali (sic) della società britannica di fine anni Ottanta.»

In un'intervista, Bill Drummond spiegò il motivo che lo spinse a pubblicare il libro:[2]

«Era una scusa per dire la mia su molte cose riguardanti l'industria musicale. Era una scusa per uscire e dire alle persone tutto ciò che possono dire a se stesse: se tu vuoi fare qualcosa, vai e fallo! Non aspettare che ti venga chiesto, non aspettare che arrivi una casa discografica e voglia firmare un contratto con te o con una società di gestione. Il libro dice anche che se vuoi pubblicare un brano da numero uno in classifica... Puoi farlo. Non ti renderà ricco, non ti renderà felice, ma puoi farlo.»

Pubblicazione

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Il libro venne edito per la prima volta nel 1988. Venne ristampato due volte: una prima nel 1989 e una seconda nel 1998. Quest'ultima presenta una nuova prefazione di Drummond. Ne venne edita anche una versione in tedesco (Das Handbuch) così come una in ceco (KLF – Manual). The Manual uscì anche in formato audiolibro e in lingua tedesca. Esso è interpretato da Bela B., il batterista della band punk Die Ärzte, così come da Drummond, che legge la prefazione.

Impatto culturale

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Alcuni artisti si sono basati sui consigli di The Manual. Tra questi vi sono gli austriaci Edelweiss, la cui Bring Me Edelweiss (1988), composta servendosi di S.O.S. (1975) degli ABBA, vendette cinque milioni di copie in tutto il mondo.[3][4][5] I Chumbawamba si basarono sui consigli di Cauty e Drummond per comporre la loro Tubthumping (1997), il loro brano di maggior successo.[3][6] Le Pipettes vennero formate partendo dal presupposto di essere una "macchina pop": idea nata quando i membri lessero The Manual.[3][7]

  1. ^ (EN) Words and Music: Our 60 Favorite Music Books, su pitchfork.com. URL consultato il 15 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2015).
  2. ^ (EN) Bomlagadafshipoing interview- Library of Mu, su libraryofmu.net. URL consultato il 21 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2016).
  3. ^ a b c (EN) How to score a No.1 single? KLF wrote the book on it — literally, su bbc.co.uk. URL consultato il 19 luglio 2024.
  4. ^ (EN) KLF is Gonna Rock Ya!, su libraryofmu.net. URL consultato il 21 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2016).
  5. ^ (EN) Shelf life: Bill Drummond reviews his own back catalogue, su independent.co.uk. URL consultato il 21 giugno 2024.
  6. ^ Matteo Fumagalli, Travolti dal trash nell'immenso mare del brutto, Cairo, 2021.
  7. ^ (EN) Shelf life: Bill Drummond reviews his own back catalogue, su music.guardian.co.uk. URL consultato il 21 giugno 2024.

Collegamenti esterni

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