The Temperance Movement
The Temperance Movement (IPA: [ðə ˈtɛmpəɹəns ˈmuːv.mənt]) sono stati un gruppo rock britannico in attività dal 2011 al 2019, fondato dal cantautore e polistrumentista Phil Campbell, dai chitarristi Luke Potashnick e Paul Sayer, dal bassista Nick Fyffe e dal batterista Damon Wilson[5]. Nel 2016 Matt White subentrò a Potashnick, mentre l'anno successivo Wilson fu avvicendato da Simon Lea[5].
The Temperance Movement | |
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I Temperance Movement in concerto (2015) | |
Paese d'origine | Regno Unito |
Genere | Rock[1][2][3] |
Periodo di attività musicale | 2011 – 2019 |
Etichetta | Earache Records[4] |
Album pubblicati | 6 |
Studio | 3 |
Live | 1 |
Raccolte | 2 |
Sito ufficiale | |
In momenti diversi hanno ricoperto il ruolo di gruppo spalla per alcuni degli esponenti più rappresentativi del blues rock e dell'heavy metal, tra cui i Rolling Stones, i Deep Purple e i Judas Priest[3]. Il nome del quintetto – un rimando al Movimento per la temperanza, sodalizio internazionale del XIX secolo che avversava il consumo eccessivo di bevande alcoliche – fu scelto dai componenti della band come dichiarazione programmatica di un atteggiamento sobrio e misurato, volto a fare musica «in modo onesto e autentico»[6].
Storia
modificaLe origini del gruppo risalgono a una collaborazione estemporanea – scaturita da uno scambio di brani originali tramite posta elettronica[7] – fra il cantautore e polistrumentista scozzese Phil Campbell, già autore di alcuni album blues/folk[8], e i chitarristi Luke Potashnick e Paul Sayer, ambedue turnisti con precedenti esperienze come compositori e produttori artistici; al progetto aderirono poco dopo anche il batterista australiano Damon Wilson e il bassista Nick Fyffe, ex membro dei Jamiroquai[5]. Il nome adottato dal quintetto è un chiaro riferimento al Movimento per la temperanza, un'associazione internazionale fondata nella prima metà dell'Ottocento, la cui finalità consisteva nel promuovere la totale astensione dall'uso di bevande alcoliche oppure un consumo moderato; secondo i componenti della band, tale denominazione può essere interpretata come una sorta di manifesto programmatico[6]:
«Ci è piaciuto il suono [delle parole], [ma] per noi ha un significato più ampio: richiama alla mente una società [...] di persone che si prendono cura l'una dell'altra, cercando di essere un po' migliori l'uno con l'altro, più comprensivi e gentili. [...] Si addice a ciò che vogliamo fare, cioè fare musica [...] in modo onesto e autentico.»
La prima prova discografica della band fu l'EP Pride del 2012, a cui l'anno successivo seguirono una breve tournée in Gran Bretagna[9] – con una tappa al festival londinese Hard Rock Calling[10] – e l'LP di debutto, intitolato The Temperance Movement, che fu accolto con valutazioni positive da parte della critica[5][11]. La popolarità di Campbell e compagni crebbe in misura considerevole nel 2014, allorché Mick Jagger li scelse come gruppo spalla in occasione dei quattro concerti tenuti dai Rolling Stones a Berlino, Düsseldorf, Zurigo e Vienna[4][12]; lo stesso anno vide la partecipazione della band alla rassegna Rock Werchter e la pubblicazione dell'album dal vivo Live in the UK, che documenta l'attività concertistica del quintetto[2].
Nel 2015 i Temperance Movement furono impegnati per quattro mesi nel loro primo tour in America del Nord, svolto in parte come spalla dei Rolling Stones e dei Blackberry Smoke, affermato collettivo country rock statunitense[12][13][14]. In seguito il gruppo tornò in studio per registrare il disco White Bear, pubblicato nel 2016, che si distingue per sonorità tendenzialmente più aggressive e nel complesso per uno stile più eterogeneo rispetto al lavoro precedente[15][16]. Frattanto, durante le fasi di preparazione dell'album, il chitarrista Luke Potashnick si era defilato dal progetto in modo tale da potersi concentrare sulle attività di compositore e produttore discografico, cedendo il posto al collega Matt White, un turnista che aveva maturato pregresse esperienze nell'ambito del rock alternativo; pochi mesi dopo anche il batterista Damon Wilson lasciò la band, venendo sostituito da Simon Lea[3][5].
A Deeper Cut, l'album successivo dei Temperance Movement, fu dato alle stampe nel 2018, raggiungendo la top ten dell'Official Albums Chart e attestandosi infine in sesta posizione[3][17]. Nel medesimo anno il quintetto partì per un nuovo tour internazionale in appoggio ai Deep Purple e ai Judas Priest, prendendo parte anche al Montreux Jazz Festival[3][18].
Malgrado la formazione si sia di fatto sciolta nel 2019, in seguito sono state distribuite due raccolte che comprendono vecchie registrazioni in parte inedite[4].
Stile musicale
modificaLa cifra espressiva dei Temperance Movement, contraddistinta da pronunciate ascendenze blues e country, richiama in maniera evidente il rock "classico" degli anni sessanta e settanta[2][5], tant'è che la rivista specializzata Loudwire ha descritto le loro sonorità come «una musica vecchia [ridisegnata] per le nuove generazioni», accostando il loro approccio artistico a quello dei moderni interpreti del rock alternativo[3]. In termini generali, lo stile del gruppo rientra quindi nei canoni del roots rock, del blues rock e dell'hard rock; nella produzione in studio e nel variegato repertorio eseguito dal vivo non manca inoltre qualche incursione nel folk, genere già esplorato dal frontman Phil Campbell in occasione delle sue precedenti esperienze come cantautore solista[2][5][8].
Fra le loro principali fonti d'ispirazione, i componenti del quintetto hanno citato i Rolling Stones, Peter Green, i Free, i Faces, i Creedence Clearwater Revival, Lowell George, i Black Crowes, i Pearl Jam, i Queens of the Stone Age e gli Smashing Pumpkins, nonché artisti alternative country quali Ryan Adams e i Wilco[3][6].
Formazione
modificaComponenti al momento dello scioglimento
modifica- Phil Campbell – voce; occasionalmente chitarra e pianoforte (2011-2019)
- Nick Fyffe – basso (2011-2019)
- Paul Sayer – chitarra (2011-2019)
- Matt White – chitarra (2016-2019)
- Simon Lea – batteria (2017-2019)
Ex componenti
modifica- Luke Potashnick – chitarra (2011-2015)
- Damon Wilson – batteria (2011-2016)
Discografia
modificaAlbum in studio
modifica- 2013 – The Temperance Movement
- 2016 – White Bear
- 2018 – A Deeper Cut
Album dal vivo
modifica- 2014 – Live in the UK
Raccolte
modifica- 2021 – Covers & Rarities
- 2022 – Caught On Stage: Live & Acoustic
EP
modifica- 2012 – Pride
- 2013 – Live in Session
Note
modifica- ^ Church, p. 188.
- ^ a b c d Duterck, sez. «The Temperance Movement – Douglas Firs – De Zwerver, Leffinge (BEL) – 23-11-2014».
- ^ a b c d e f g (EN) Joe DiVita, The Temperance Movement: An Older Sound for Newer Generations, in Loudwire, 12 settembre 2018. URL consultato il 4 gennaio 2022 (archiviato il 12 settembre 2018).
- ^ a b c (EN) The Temperance Movement, su earache.com, Earache Records. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 6 agosto 2019).
- ^ a b c d e f g (EN) Steve Leggett, The Temperance Movement – Biography, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 4 gennaio 2022 (archiviato l'11 dicembre 2018).
- ^ a b c (EN) The Temperance Movement, su ridefestival.com. URL consultato il 4 gennaio 2022 (archiviato il 12 marzo 2015).
- ^ (EN) Adam Keys, The Temperance Movement's Phil Campbell gives brutally honest interview, in Rush on Rock, 6 aprile 2018. URL consultato il 4 gennaio 2022 (archiviato l'11 aprile 2019).
- ^ a b (EN) Phil Campbell – Biography, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 4 gennaio 2022 (archiviato il 30 gennaio 2021).
- ^ (EN) The Temperance Movement – UK Tour, su planetradio.co.uk, Planet Rock, 25 marzo 2013. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 5 gennaio 2022).
- ^ (DE) Hard Rock Calling 2013, su festivalsunited.com. URL consultato il 6 gennaio 2022 (archiviato il 6 gennaio 2022).
- ^ (EN) Rachel Mann, Reviews: "The Temperance Movement", in The Quietus, 13 settembre 2013. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 5 gennaio 2022).
- ^ a b (EN) The Temperance Movement To Open For The Rolling Stones In Orlando, su onthegoinmco.com, 1º giugno 2015. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 18 gennaio 2021).
- ^ (EN) The Rolling Stones / The Temperance Movement, su concertarchives.org. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 16 maggio 2020).
- ^ (EN) Dave Ling, Class Of 2015: Blackberry Smoke & The Temperance Movement, in Classic Rock, 10 luglio 2015. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 5 gennaio 2022).
- ^ (EN) Chad Childers, The Temperance Movement's Phil Campbell Talks "White Bear" Album, Playing Live + More, in Loudwire, 29 luglio 2016. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 17 novembre 2020).
- ^ (EN) Lou Lombardi, The Temperance Movement: "White Bear" Review, su bluesrockreview.com, 14 giugno 2016. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 7 maggio 2021).
- ^ (EN) Meghan Roos, The Temperance Movement: "A Deeper Cut" Review, su bluesrockreview.com, 11 maggio 2018. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 30 maggio 2019).
- ^ (EN) Concert review: The Temperance Movement / Deep Purple; Auditorium Stravinski, Montreux Jazz Festival, 04.07.2018, su indie-nation.org, 6 luglio 2018. URL consultato il 5 gennaio 2022 (archiviato il 1º dicembre 2020).
Bibliografia
modifica- (EN) Joseph Church, Rock in the Musical Theatre: A Guide for Singers, Oxford, Oxford University Press, 2019, ISBN 978-0-19-094348-6.
- (FR) Mitch Duterck, Thank you: Une autre pour la route, Rosières-en-Haye, Camion blanc, 2017, ISBN 978-2-35779-960-8.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su The Temperance Movement
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su thetemperancemovement.com.
- The Temperance Movement, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) The Temperance Movement, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) The Temperance Movement, su Discogs, Zink Media.
- (EN) The Temperance Movement, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) The Temperance Movement / The Temperance Movement (altra versione), su SoundCloud.
- (EN) The Temperance Movement, su Genius.com.
- (EN) The Temperance Movement, su Billboard.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 315604876 · ISNI (EN) 0000 0004 7052 1899 · LCCN (EN) no2015052465 · GND (DE) 1059358964 · BNF (FR) cb16729982f (data) |
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