Tribunicia potestas

La Tribunicia potestas, concetto traducibile in italiano come "potestà tribunizia", era l'autorità di cui godevano i tribuni della plebe nell'Antica Roma. Durante l'età imperiale essa divenne, fin dai tempi di Augusto, uno degli elementi portanti dell'autorità imperiale in quanto garantiva il diritto di veto su qualsiasi decreto del Senato, il diritto di intercessio, l'immunità personale e la possibilità di comminare condanne capitali; il potere più importante era indiscutibilmente quello di far approvare norme aventi valore di legge. La sua attribuzione assegnava, dunque, al personaggio che la riceveva tutte le prerogative concesse ai tribuni della plebe, senza tuttavia l'investitura della carica.

Dai tribuni della plebe agli imperatori modifica

Originariamente collegata esclusivamente alla figura del tribuno della plebe, essa non era altro che l'insieme delle prerogative possedute dal detentore di tale carica.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Tribuno della plebe.

A partire da Augusto essa fu prerogativa costante degli Imperatori e delle persone da essi designate come successori. Sebbene essa non sempre sia stata attribuita in concomitanza con l'ascesa al trono, il suo automatico rinnovo annuale (abitualmente indicato nelle iscrizioni) fornisce un modo abbastanza attendibile per contare gli anni di regno di ogni sovrano. Fino a Domiziano, la tribunicia potestas veniva rinnovata annualmente nell'anniversario della nomina ad imperatore (dies imperii), mentre da Nerva in poi ogni 10 dicembre, compreso l'anno nel quale si era ascesi al potere.

La tribunicia potestas veniva assunta dai soli Augusti, mentre dal periodo tetrarchico in poi essa divenne prerogativa anche dei Cesari.[1] Un esempio in tal senso è ricavabile da un'iscrizione dedicata a Costantino I, databile al 318 nella quale, assieme ai numerosi titoli vittoriosi, si legge:

«Imperatori Caesari Flavio Constantino Maximo Pio Felici Invicto Augusto pontifici maximo, Germanico maximo III, Sarmatico maximo Britannico maximo, Arabico maximo, Medico maximo, Armenico maximo, Gothico maximo, tribunicia potestate XIIII, imperatori XIII, consuli IIII patri patriae, proconsuli, Flavius Terentianus vir perfectissimus praeses provinciae Mauretaniae Sitifensis numini maiestatique eius semper dicatissimus

L'iscrizione risulta realizzata nell'anno della sua quattordicesima attribuzione della tribunicia potestas, che tuttavia corrisponde all'anno della sua tredicesima acclamazione a imperatore (Costantino I era infatti salito al trono il 25 luglio del 306 con la dignità di Cesare).

Associata alla titolatura imperiale, la tribunicia potestas è attestata per l'ultima volta per i coreggenti Valentiniano I, Valente e Graziano in un'epigrafe del 369.[2]

Imperatori romani e tribunicia potestas modifica

Alto Impero (27 a.C. - 284) modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Alto impero romano e Principato (storia romana).
Imperatore regno tribunicia potestas
Dinastia giulio-claudia
Augusto
 
dal 16 gennaio 27 a.C. al 19 agosto 14. dal 23 a.C. per XXXVII volte[3]
Tiberio
 
dal 19 agosto 14 al 16 marzo 37. dal 26 giugno del 6 a.C. per XXXVIII volte[4]
Caligola
 
dal 18 marzo 37 al 24 gennaio 41. dal 18 marzo 37 per IV volte[5]
Claudio
 
dal 24 gennaio 41 al 13 ottobre 54. dal 24 gennaio 41 per XIV volte[6]
Nerone
 
dall'ottobre 54 all'11 giugno 68. dal 13 ottobre 54 per XIV volte[7]
Anno dei quattro imperatori
Galba
 
dall'8 giugno 68 al 15 gennaio 69. dall'8 giugno 68 per I volta
Otone
 
dal 15 gennaio 69 al 16 aprile 69. dal 15 gennaio 69 per I volta
Vitellio
 
dal 2 gennaio 69 al 20 dicembre 69. dal 2 gennaio 69 per I volta
Dinastia flavia
Vespasiano
 
dal 1º luglio 69 al 24 giugno 79. dal 1º luglio 69 per X volte[8]
Tito
 
dal 24 giugno 79 al 13 settembre 81. dal 1º luglio 71 per XI volte[9]
Domiziano
 
dal 14 settembre 81 al 18 settembre 96. dal 14 settembre 81 per XVI volte[10]
Dinastia degli Antonini
Nerva
 
dal 18 settembre 96 al 27 gennaio 98. dal 18 settembre 96 per III volte[11]
Traiano
 
dal 27 gennaio 98 al 7 agosto 117. da ottobre 97 per XXI volte[12]
Adriano
 
dall'11 agosto 117 al 10 luglio 138. dall'11 agosto 117 per XXII volte[13]
Antonino Pio
 
dal 10 luglio 138 al 7 marzo 161. dal 10 luglio 138 per XXIV volte[14]
Marco Aurelio
 
dal 7 marzo 161 al 17 marzo 180 dal 1º dicembre 146 per XXXIV volte[15]
Lucio Vero
 
dal 7 marzo 161 al marzo 169 dal 7 marzo 161 per IX volte[16]
Commodo
 
dal tardo 176 al 31 dicembre 192. dal tardo 176 per XVIII volte
guerra civile
Pertinace
 
dal 1º gennaio 193 al 28 marzo 193. dal 1º gennaio 193 per I volta
Didio Giuliano
 
dal 28 marzo 193 al 1º giugno 193. dal 28 marzo 193 per I volta
Dinastia dei Severi
Settimio Severo
 
dal 9 aprile 193, al 4 febbraio 211. dal 9 aprile 193 per XIX volte
Caracalla
 
dal 4 febbraio 211 all'8 aprile 217. dal 28 gennaio 198 per XX volte
Geta
 
dal 4 febbraio 211 al dicembre 211. dal 4 febbraio 211 per I volta
Macrino
dall'11 aprile 217 al 218. dall'11 aprile 217 per II volte
Dinastia dei Severi (ripresa)
Eliogabalo
 
dal 16 maggio 218 al 222. dal 16 maggio 218 per V volte
Alessandro Severo
 
dal 14 marzo 222 al marzo 235. dal 14 marzo 222 per XV volte
La crisi del III secolo
Massimino Trace
 
dal marzo 235 all'aprile 238 dal marzo 235 per IV volte[17]
Gordiano I
 
dai primi di gennaio alla fine di gennaio 238. dai primi di gennaio 238 per I volta
Gordiano II
 
dai primi di gennaio alla fine di gennaio 238. dai primi di gennaio 238 per I volta
Pupieno
 
da febbraio a maggio 238. da febbraio 238 per I volta
Balbino
 
da febbraio a maggio 238. da febbraio 238 per I volta
Gordiano III
 
da maggio 238 a febbraio 244. da maggio 238 per VII volte
Filippo l'Arabo
 
da febbraio 244 a settembre/ottobre 249. da febbraio 244 per VI volte
Decio
 
da settembre/ottobre 249 a giugno 251. da settembre/ottobre 249 per III volte
Treboniano Gallo
 
dal giugno 251 al 253. dal giugno 251 per III volte
Emiliano
 
da agosto ad ottobre del 253. da agosto 253 per I volta
Valeriano
 
da ottobre 253 a giugno 260. da ottobre 253 per VIII volte
Gallieno
 
da ottobre 253 a settembre 268. da ottobre 253 per XVI volte
Claudio il Gotico
 
da settembre 268 a agosto 270. da settembre 268 per III volte
Quintillo
 
da agosto a settembre 270. da agosto 270 per I volta
Aureliano
 
da agosto 270 a settembre/ottobre 275. da agosto 270 per VI volte
Tacito
 
da novembre 275 a luglio 276. da novembre 275 per II volte
Floriano
 
da luglio a settembre 276. da luglio 276 per I volta
Probo
 
da luglio 276 a settembre 282. da luglio 276 per VII volte
Caro
 
da settembre 282 ad agosto 283. da settembre 282 per II volte
Carino
 
da 283 a 285. da 283 per III volte
Numeriano
 
da agosto a novembre 284. da agosto 284 per I volta

Basso Impero romano (284-395) modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Tardo impero romano e Dominato (storia romana).

Impero romano d'Occidente (395-476) modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Impero romano d'Occidente.

Impero romano d'Oriente e bizantino (395-641) modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Impero romano d'Oriente e Impero bizantino.

Note modifica

  1. ^ Fanno eccezione Tito che assunse la tribunicia potestas il 1º luglio del 71 con il titolo di Cesare, venendo associato dal padre Vespasiano come coreggente al potere, e Traiano che assunse la tribunicia potestas il 27 ottobre del 97 contestualmente al titolo di Cesare, venendo in tal modo designato da Nerva come suo successore al soglio imperiale.
  2. ^ CIL VI, 1175 = ILS 771.
  3. ^ AE 2001, 1012; CIL XI, 367; CIL II, 4712 (p XLVIII, 992); CIL III, 10768 (p 2328,26).
  4. ^ AE 1998, 278b; CIL VI, 31565a; CIL V, 4315; AE 1911, 177; CIL XIV, 4176; AE 1914, 172; AE 1947, 39; CIL VI, 903 (p 3070, 4304); CIL VI, 31563c (p 4364).
  5. ^ AE 1952, 112; CIL II, 6233.
  6. ^ CIL VI, 40417; CIL VI, 40470.
  7. ^ CIL X, 8014.
  8. ^ AE 1983, 586; CIL III, 5201.
  9. ^ AE 1954, 137.
  10. ^ AE 2003, 2055.
  11. ^ AE 1917/18, 28.
  12. ^ CIL III, 7537; CIL IX, 3915; CIL IX, 4956; CIL II-V, 730;
  13. ^ AE 1999, 1362; AE 1991, 1538; CIL XVI, 84.
  14. ^ CIL VIII, 12452; AE 1984, 529; AE 1972, 657; AE 1994, 1393; AE 2001, 1640; CIL VI, 31220c.
  15. ^ H.Mattingly & A.Sydenham, The Roman Imperial Coinage, Vol.III (Antoninus Pius to Commodus), London 1930-1972, p.245, n.409-411; p.312, n.1244-1245.
  16. ^ AE 1914, 55.
  17. ^ CIL X, 6811.

Voci correlate modifica

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