Ururi

comune italiano

Ururi (Rùri in arbëreshe[4]) è un comune italiano di 2 399 abitanti[1] della provincia di Campobasso in Molise, situato su una piccola collina posta a 262 m s.l.m. con 31,4 km² di estensione, e distante circa 60,4 chilometri dal capoluogo Campobasso.

Ururi
comune
Ururi – Stemma
Ururi – Bandiera
Ururi – Veduta
Ururi – Veduta
Scorcio di via Santa Maria
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Molise
Provincia Campobasso
Amministrazione
SindacoLaura Greco (lista civica) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate41°49′N 15°01′E
Altitudine262 m s.l.m.
Superficie31,65 km²
Abitanti2 399[1] (31-7-2023)
Densità75,8 ab./km²
Comuni confinantiLarino, Montorio nei Frentani, Rotello, San Martino in Pensilis
Altre informazioni
Lingueitaliano, arbëreshë
Cod. postale86049
Prefisso0874
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT070083
Cod. catastaleL505
TargaCB
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 647 GG[3]
Nome abitantiururesi
PatronoSacro Legno della Croce
Giorno festivo3-4 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ururi
Ururi
Ururi – Mappa
Ururi – Mappa
Posizione del comune di Ururi nella provincia di Campobasso
Sito istituzionale

Gli abitanti sono di cultura e lingua arbëreshë, unitamente a numerose altre comunità dell'Italia meridionale, fra cui Campomarino, Portocannone e Montecilfone nella stessa provincia di Campobasso. Il rito bizantino, tipico simbolo di fede cristiana e di identificazione degli arbëreshë, fu soppresso intorno all'anno 1700 dopo secoli di resistenza e vani tentativi per preservarlo.[5]

Nel suo feudo sorgeva un Casale denominato "Aurora" ma non è dato conoscere il luogo preciso in cui sorgevano sia il monastero dei monaci benedettini sia il casale.

Nello studio dei documenti antichi, si ritrova una indubbia continuità, tra il "casale Aurora" e il successivo agglomerato abitato di Ururi alla cui denominazione si giunse per gradi dopo alcuni secoli, con una evidente sovrapposizione della nuova denominazione all'antica.

Non vi sono resti di opere murarie che possano indicare in qualche modo il luogo della esistenza antica del monastero e del Casale ma è da supporre che essi sorgessero nella parte più alta dell'attuale abitato di Ururi.

Dunque è da supporre che il luogo fosse proprio là ove oggi è il centro storico del paese, tanto più che il monastero era dedicato a Santa Maria così come la vecchia Chiesa parrocchiale che sorge appunto nel luogo più alto del paese.

Documenti dell'epoca accennano alla presenza nel Casale Aurora, oltre che del monastero, anche di laici, verosimilmente stabilitisi a ridosso del monastero, i quali coltivavano i terreni circostanti. Esisteva dunque un sia pur modesto agglomerato, dedito al lavoro dei campi, e forse in unione con gli stessi monaci.

Nel mese di gennaio del 1074 o 1075 il feudatario normanno Roberto, conte di Loritello, dichiarava di possedere un monastero costruito in tenimento di Larino, nel luogo chiamato Aurora (Aurole) e, con atto per notaio Azzo, donava il tutto alla chiesa Larinese di Maria Vergine e Madre di Dio, per l'anima sua e dei suoi parenti; seguono, nell'atto, le maledizioni per chiunque in avvenire tentasse di sottrarre la donazione alla Chiesa. L'atto è firmato da Guglielmo Vescovo, dal Giudice Falco, da un tale Maraldo Trimarco, mentre il donante feudatario Conte di Loritello vi appone il segno di croce degli illetterati (segno dei tempi nei quali la spada valeva più della penna). Con detta donazione il vescovo di Larino a sua volta succedeva nel feudo Aurora, divenendone il proprietario.[6]

Nei secoli successivi il feudo Aurora e la donazione del conte di Loritello riappaiono in atti e documenti vari. Solo poco prima del 1500 in qualche documento appare per il Casale Aurora anche la denominazione di "Ruri" e talvolta di "Urure".

Il fatto stesso della promiscuità di denominazione fa pensare che quello è il periodo in cui la nuova denominazione si stava affermando sicché il Casale viene indicato tuttora con il nome Aurora, ma sono in uso anche le nuove denominazioni.

A quella data (poco prima del 1500), gli albanesi si erano già stabiliti nel Casale e può quindi darsi che siano stati proprio i nuovi abitanti a dare la nuova denominazione, o per assonanza (Aurora-Urure) o addirittura derivando dalla vecchia denominazione quella più consona alla lingua albanese nella quale ancora oggi, la denominazione è "Rur - Ruri".

Taluno, specie in sede locale, sospetta che la nuova denominazione "Rur, -Ruri" possa derivare o dal latino urere ("bruciare") o dall'albanese uri ("tizzone") con chiaro riferimento ad un incendio che avrebbe distrutto il paese. Non sembra tuttavia possibile richiamarsi a tali denominazioni sia perché si ha notizia di tali eventi in epoca anteriore all'anno 1500 e sia perché tali derivazioni non si spiegherebbero in un ambiente culturalmente povero.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 marzo 1973.[7]

«Di rosso, alla chiesetta d'argento, aperta e finestrata del campo; con la bordura di azzurro, caricata della scritta in lettere capitali d'argento AVRORA. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di Santa Maria delle Grazie

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Chiesa madre

La chiesa madre risalirebbe al 1026, secondo un documento redatto dal vescovo Filippo. Dopo il terremoto del 1456, il feudo di Ururi fu abbandonato e successivamente colonizzato da popolazioni croate d'Oriente. La chiesa nuova fu ricostruita nel 1718, voluta dal vescovo di Larino Carlo Maria Pianetti, e consacrata nel 1730. La struttura ha facciata barocca monumentale scandita in tre settori da cornici, il cui livello si assottiglia, durante l'innalzamento, fino a un triangolo centrale della sommità. Verticalmente scendono paraste con capitelli ionici. I portali sono tre, e il campanile è una torre con cupola tipica delle chiese ortodosse. L'interno originale era a navata unica, poi sdoppiata nel 1812 e trasformata definitivamente in tre ripartizioni nel 1846.Lo stucco bianco è l'elemento che permane, poiché sono scarsi di dipinti, se non quelli delle cappelle laterali. Le volte sono a botte.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[8]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 148 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Tradizioni e folclore

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Festa patronale

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Sacro legno della croce: il 3 maggio a Ururi si svolge la carrese, una caratteristica corsa basso molisana con carri trainati da buoi che percorrono un tragitto di circa 3 km. Attualmente competono 3 carri: i Giovanotti (giallo-rossi), Fedayn (giallo-verdi) e i Giovani (bianco-celesti).

Nell'anno 2019 i carri si sono piazzati nel seguente ordine d'arrivo:

  1. Giovanotti
  2. Fedayn
  3. Giovani

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 luglio 1988 22 luglio 1990 Luigi Occhionero Partito Comunista Italiano Sindaco [9]
22 luglio 1990 6 maggio 1993 Maria Teresa Marinelli Partito Democratico della Sinistra, Partito Comunista Italiano Sindaco [9]
20 giugno 1993 28 aprile 1997 Nicolino Pierino De Rosa Lista civica Sindaco [9]
28 aprile 1997 14 maggio 2001 Luigi Plescia Centro Cristiano Democratico Sindaco [9]
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Luigi Plescia Lista civica Sindaco [9]
30 maggio 2006 26 luglio 2010 Antonio Cocco Lista civica Sindaco [9]
17 agosto 2010 17 maggio 2011 Massimo De Stefano Comm. straordinario [9]
17 maggio 2011 6 giugno 2016 Luigi Plescia Lista civica: Uniti per il bene di Ururi Sindaco [9]
6 giugno 2016 3 ottobre 2021 Raffaele Primiani Lista civica: progetto Ururi Sindaco [9]
4 ottobre 2021 in carica Laura Greco Lista civica: Ururi libera Sindaco [9]

L'Aurora Ururi è la storica società calcistica del paese, nata nel 1924 e attualmente militante nel Campionato di Prima Categoria Molisana

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Teresa Cappello e Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981.
  5. ^ A.Libertucci, Le Comunità Arbëreshe del Molise, su Jemi, 2007. URL consultato il 20 ottobre 2024.
  6. ^ A. L. Antinori, Annali degli Abruzzi, vol. VI, Bologna, Forni Editore, 1971, sub anno 1075 sub voce Casauria.
  7. ^ Ururi, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 23 dicembre 2022.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  9. ^ a b c d e f g h i j http://amministratori.interno.it/

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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