Figlio di Carlo di Valois-Angoulême (1459 - 1º gennaio 1496) e di Luisa di Savoia (11 settembre 1476 - 22 settembre 1531), fu il primo della dinastia regale dei Valois-Angoulême, che si estinguerà con la morte del nipote Enrico III avvenuta nel 1589. Succedette sul trono di Francia a suo cugino e suocero Luigi XII, il quale morì senza figli maschi.

Prodigioso mecenate delle arti, diede un forte impulso al Rinascimento francese attirando nel castello di Chambord molti artisti italiani, tra cui Leonardo da Vinci. Il regno di Francesco vide importanti cambiamenti culturali con l'ascesa della monarchia assoluta in Francia, la diffusione dell'umanesimo e del protestantesimo e l'inizio dell'esplorazione francese del Nuovo Mondo. Jacques Cartier, Giovanni da Verrazzano ed altri esploratori rivendicarono terre nelle Americhe per la Francia e spianarono la strada all'espansione del primo impero coloniale francese.

Per il suo ruolo nello sviluppo e nella promozione di una lingua francese divenne noto come “Le Père et Restaurateur des Lettres” (il "Padre e restauratore delle lettere").[1] Fu anche conosciuto come “François du Grand Nez” ("Francesco del grande naso") e “Le Roi-Chevalier” ("il Re Cavaliere")[1] per via del suo coinvolgimento personale nelle guerre contro il suo grande rivale Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero e re di Spagna.

Seguendo la politica dei suoi predecessori, Francesco continuò le guerre italiane. Nella sua lotta contro l'egemonia imperiale, cercò dapprima il sostegno di Enrico VIII d'Inghilterra nell'incontro del campo del Drappo d'Oro e successivamente formò un'alleanza franco-ottomana con il sultano musulmano Solimano il Magnifico, una mossa controversa per un re cristiano dell'epoca.[2]

  1. ^ a b Knecht, 1984, pp. 1–2.
  2. ^ Knecht, 1984, pp. 224-225; 230.