Utente:IIEurekaII/Alfabeti Greci Arcaici

Lettere classiche
Αα Alfa Νν Ni
Ββ Beta Ξξ Xi
Γγ Gamma Οο Omicron
Δδ Delta Ππ Pi
Εε Epsilon Ρρ Rho
Ζζ Zeta Σσς Sigma
Ηη Eta Ττ Tau
Θθ Theta Υυ Ypsilon
Ιι Iota Φφ Phi
Κκ Kappa Χχ Chi
Λλ Lambda Ψψ Psi
Μμ Mi Ωω Omega
Lettere numerali
Ϛϛ Stigma Ϡϡ Sampi
Ϟϟ Qoppa
Lettere arcaiche
Ϝϝ Digamma Ϻϻ San
Ͱͱ Heta
Altri caratteri
Ϳϳ Jod Ϸϸ Sho

Segni diacritici

Durante il periodo arcaico e classico, risultavano essere in uso in Grecia molte varianti locali dell'alfabeto greco, sostituite successivamente dalla tradizionale forma costituita da 24 lettere, attorno al 400 a.C.. Ciascuna delle diverse forme era basata, in origine, su 22 simboli dell'alfabeto fenicio allora condivisi, ad eccezione della lettera Samekh, la cui lettera corrispondente Xi (in greco antico: Ξ?) era utilizzata solamente in una sotto-categoria di dialetti Greci; e dell'aggiunta di Ypsilon, corrispondente alla vocale /u, ū/[1]. Gli alfabeti epicorici erano tutti adattamenti dell'alfabeto fonetico fenicio e variavano per significativi dettagli: per l'uso delle consonanti Chi, Phi, Psi (rispettivamente in greco antico: Χ, Φ, Ψ?), l'uso delle innovative vocali lunghe (in greco antico: Ω, Η?), il valore semi-consonanatico originario di Heta, l'utilizzo o meno di lettere di origine arcaica (Ϝ = /w/, Ϙ = /k/, Ϻ = /s/); e svariati altri dettagli riguardanti la scrittura delle singole lettere.

Il sistema tradizionale costituito da 24 lettere costituiva originariamente il dialetto regionale delle città Ionie dell'Asia Minore. Venne adottato ufficialmente da Atene, attorno all'anno 403 a.C., e dalle restanti poleis durante il IV secolo a.C..

Aspirate e gruppi consonantici modifica

 
Diffusione dei dialetti epicorici di tipo verde, rosso e azzurro.

Una comune suddivisione degli alfabeti epicorici in quattro distinti gruppi è attualmente basata sul trattamento dei caratteri addizionali per le lettere aspirate (ph, kh) e i gruppi consonantici (ks, ps). Questi quattro gruppi vengono comunemente denominati "verde", "rosso", "azzurro chiaro" e "azzurro scuro", fondati sulla leggenda cromatica presente nello studio svolto da Adolf Kirchhoff nel 1867, Studien zur Geschichte des griechischen Alphabets (ovvero Studio sulla Storia degli Alfabeti greci), che la definì.

Si riconoscono, dunque

  • Il tipo verde (o Meridionale), il più arcaico e il più prossimo all'alfabeto fenicio.
  • Il tipo rosso (o Occidentale), antenato della lingua latina, con la quale condivide essenziali caratteristiche.
  • Il tipo blu (o Orientale), base delle derivate forme sulle quali si basa il greco moderno.

Tipo verde (Meridionali) modifica

Gli alfabeti di tipo verde, utilizzano le lettere presenti nell'alfabeto fenicio escludendo la lettera Ξ, (/ks/). Le plosive aspirate /pʰ/,/kʰ/ vengono rese come semplici Π e Κ, rispettivamente, senza distinzioni dalle aspirate, o come digrammi ΡΗ, ΚΗ. L'aspirata analoga /tʰ/, invece, corrisponde alla già presente Θ. Allo stesso modo, i gruppi consonantici /ps/, /ks/, vengono resi come ΠΣ, ΚΣ. Questo sistema era tipico dell'alfabeto cretese e di altre isole dell'Egeo, tra le quali Thera (Santorini), Milo e Anafi.

Tipo rosso modifica

Gli alfabeti di tipo rosso, escludono la lettera Ξ, (/ks/), ma introducono un carattere corrispondente Χ. Vengono utilizzati, inoltre, caratteri per le lettere aspirate Φ = /pʰ/, Ψ = /kʰ/. La pronuncia di Χ , rispetta un uso più comune al successivo Latino, divenendo corrispondente a [ks], mantenendo Ψ per [kh]. Solamente Φ, comune a tutti gli alfabeti epicorici, è costante nel valore. Questo sistema era tipico dell'alfabeto tessalico, beotico e peloponnesiaco così come euboico e nelle colonie della Magna Grecia.

Tipo azzurro chiaro modifica

Gli alfabeti di tipo azzurro chiaro, escludono la lettera Ξ, (/ks/), ma introducono le lettere Φ e Χ, entrambe con il valore tipico del Greco Moderno. Questo sistema non distingue ancora le consonanti doppie /ps/, /ks/, corrispondenti a ΠΣ, ΧΣ. Era tipico dell'alfabeto ateniese, fino al 403 a.C. e di alcune isole dell'Egeo.

Tipo azzurro scuro modifica

Gli alfabeti di tipo azzurro scuro, mantengono tutte le lettere presenti anche nel Greco Moderno: in aggiunt a Φ e Χ, si ha anche Ξ (per la fenicia Samekh) e Ψ (dopo Ω). Questo sistema era tipico della Dodecapoli Ionia, Cnido in Asia Minore, Corinto e Argo in Peloponneso.

Alfabeto fenicio                                            
Meridionale « verde »                                            *
Occidentale « rosso »      
Orientali « blu chiaro »    
« blu scuro »    
Ionico classico    
Fonetica a b g d e w zd h ē i k l m n ks o p s k r s t u ks ps ō
Alfabeto moderno Α Β Γ Δ Ε Ζ Η Θ Ι Κ Λ Μ Ν Ξ Ο Π Ρ Σ Τ Υ Φ Χ Ψ

* Upsilon è derivante da wau ( )


Uso delle vocali lunghe modifica

 
Περικλες Χσανθιππο (Pericle) su un Ostrakon ateniese risalente al V secolo a.C.. La grafia classica corrispondente dovrebbe essere Περικλῆς Ξανθίππου. Il carattere ε, veniva utilizzato per i suoni /e, eː, ɛː/, ο per i suoni /o, oː, ɔː/ e χσ per il suono /ks/.

Omega modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Omega (lettera).

La lettera Omega (Ω), corrispondente a ɔː, viene introdotta inizialmente in Oriente, nelle città Ionie dell'Asia Minore, prima del 600 a.C.. Viene creata graficamente, aprendo il cerchio completo di Omicron, inizialmente lateralmente, successivamente verso il basso.  ,  ,  ,  . La città dorica di Cnido utilizzava, contrariamente, la o aperta, a simboleggiare omicron, al contrario della consuetudine.

Eta modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Eta (lettera).

La lettera eta (in greco antico: H?, originariamente  , hēta) possedeva due diversi valori, entrambi derivanti dalla fenicia hēth: la maggior parte dei dialetti greci, continuò ad utilizzarla con valore consonantico di /h/, simile al valore fenicio [ħ]. Tramite il processo di psilosi, gradualmente Heta perse il proprio valore consonantico, così come accadde nei dialetti arcaici in cui questo fenomeno già era presente, nei quali il valore consonantico divenne corrispondente al suono vocalico /ε:/, fenomeno visibile anche nella denominazione acrofonica della lettera (hēta, divenne eta). Questi dialetti includevano lo Ionico, Eolico di Lesbo e il Dorico di Creta e Elis.

La diffusione di H e E differisce da dialetto a dialetto, essendo allora diffusi tre diversi fonemi per /e/:

  • una vocale semi-aperta /ε:/, comunemente crrispondente a η
  • una vocale semi-chiusa lunga /e:/, successivamente fusa con il dittongo ει
  • una vocale corta ε

Tra i dialetti psilotici d'Anatolia e delle isole dell'Egeo, così come a Creta, l'eta vocalica corrispondeva al suono /ε:/. In alcune isole dell'Egeo, tra le quali Rodi, Milo, Santorini e Paros, era utilizzata sia per /h/ che per /ε:/.

Cnido, invece, possedeva due diversi caratteri per distinguere i suoni:

Tra le colonie della Magna Grecia, principalmente a Taranto, durante il V secolo a.C., si distingueva:

I grammatici d'Alessandria resero questo carattere, un segno diacritico dello spirito aspro.

A Nasso, il sistema era leggermente differente: H era utilizzata per /h/ e una vocale lunga. La differenza risiede nel fatto che il suono derivava da un'elevazione di un antico /a:/, non dal proto-greco /ε:/. Ciò significa che, mentre negli altri dialetti H aveva assunto il valore di due distinti fonemi, il dialetto di Nasso ancora distingueva i suoni, risolvendoli poi in un possibile dittongo [æ].

Altra distinzione avveniva presso le città del Peloponneso, tra le quali, degna di nota è Corinto: non è la /ε:/ semi aperta a corrispondere ai tre suoni, bensì la /e:/ semi chiusa. La lettera epsilon è utilizzata solamente con questo valore, mentre   (  a Sicione) era utilizzato per /e:/ e /ε:/. ALrta variante era utilizzata a Tirinto: ricalcava il sistema utilizzato a Corinto, utilizzando H e  , rispettivamente per heta e epsioln.

Regione /h/ /ɛː/ /e/ /eː/
Ionia, Eolide, Creta Η Ε Ε
Rodi, Milo, Santorini, Paro Η Η Ε Ε
Cnido Η   Ε Ε
Nasso Η Η (æː) Ε Ε Ε
Tirinto Η   Ε Ε
Corinto, Megara, Sicione Η     Ε
altre Η Ε Ε Ε

Lettere arcaiche modifica

Digamma (Wau) - Ϝ modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Digamma.

La lettera digamma (Ϝ), per il fonema /w/, risultava essere utilizzata in quei dialetti locali nei quali lo stesso suono era ancora utilizzato. Durante il periodo arcaico, questi dialetti erano in uso nella maggior parte della Grecia continentale -ad esclusione dell'Attica-, in Eubea e a Creta. Presso Atene e Nasso, veniva utilizzato principalmente in ambito poetico. Nelle isole dell'Egeo e in Asia Minore, il suono /w/ risultava già essere assente.

La grafia della lettera differisce a seconda dell'epoca. Dalla forma più comune originaria,  , si passò, per analogia al fenomeno che coinvolse la lettera ε, (la quale da   divenne Ε), alla forma F da  . Inizialmente, presso Creta si registra la forma   (simile alla forma originaria fenicia per la lettera wau  ) o la variante  .

San modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: San (lettera).

La lettera san (in greco antico:  ?), per il fonema /s/, veniva utilizzata in alternativa alla comune sigma. Nella contemporaneità, non risulta essere ancora ben definito se sigma e san, definissero due distinti fonemi per /s/ nei diversi dialetti. L'epigrafo, Hamilton Jeffery (1915-1986) giunse a sostenere che San fosse la realizzazione fonetica per il suono [z], e che svariati dialetti d'origine dorica avessero mantenuto la distinzione tra san e sigma. Roger Woodard, professore di Lettere presso l'Università di Buffalo, ipotizza invece, che san fosse la realizzazione fonetica di [ts].

Sebbene si consideri che San e Sigma fossero utilizzate nei diversi dialetti, l'una ad esclusione dell'altra, e che gli abecedari le considerassero due caratteri ben distinti, si ritiene comunque che prima del VI secolo a.C., i diversi dialetti ne utilizzassero solamente una tra le due.

Ad Argo, venne utilizzata fino al VI secolo a.C., a Sicione fino al 500 a.C., a Corinto fino alla prima metà del 500 a.C. e a Creta, nello stesso periodo. Sicione conservò la lettera come emblema locale.

Qoppa modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Qoppa.

La lettera arcaica Qoppa (Ϙ), utilizzata in quanto allofono per /k/ davanti alle vocali posteriori [o, u] ha origine comune in tutti gli alfabeti epicorici. Iniziò ad essere abbandonata durante la prima metà del VI secolo a.C.; sopravvisse, invece, in alcune regioni doriche, a Corinto, Argo, Creta e Rodi fino al V secolo a.C..

Varianti nelle forme modifica

Sampi modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sampi.

In alcune città della Ionia, era presente un carattere distinto per la sibilante (in greco antico:  ?) all'interno dell'ordine alfabetico dopo Ω, sostituito negli altri dialetti da ΣΣ o ΤΤ, come nel termine "quattro" in greco antico: τέ αρες, variante di τέτταρες o τέσσαρες?. Questo carattere venne presto abbandonato nell'utilizzo alfabetico ma mantenuto come numerale (ϡ ).

Ne è attestato l'utilizzo nelle città di Mileto, Efeso, Alicarnasso, Eritre, Teo, sull'isola di Samo, nella colonia ionia di Marsiglia e a Cizico. A Mesembria, sulla costa del mar Nero, in Tracia, risulta essere utilizzata nei prefissi di denominazioni di luoghi (μεͳα). Sono attestati per questa lettera, i derivati gruppi consonantici proto-greci *[kj], *[kʰj], *[tj], *[tʰj] o *[tw], probabilmente costrutti fonetici intermedi, precedenti alla variazione fonetica delle plosive nel successivo suono sibilante /s/, possibile fricativa simile a /ts/.

San d'Arcadia modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: San (lettera).

Si attesta che il dialetto arcado-cipriota di Mantinea usasse una lettera innovativa simile a И ( ), probabilmente derivato da una variante di san, a denotare quanto il suono somigliasse a /ts/, richiamando il proto-greco */kw/.

Digamma di Panfilia modifica

Nel dialetto Panfilo, il digamma (Ϝ), si ritiene coesistesse insieme a un altro carattere  . Si ritiene che il fonema /w/ sia variato, assumendo il valore di labio-dentale /v/. Il più comune digamma avrebbe, dunque, avuto valore di /v/, conservando   per mantenere l'originale suono /w/.

Digamma di Beozia modifica

Forme dei glifi modifica

Le lettere dell’alfabeto greco, presentano caratteri addizionali tipici di varianti e dialetti di tipo locale.

  • Ζ, scritta come ( ) in tutti gli alfabeti d’epoca arcaica.
  • Θ, scritta generalmente nelle forme (  o  ).
  • Ξ, presenta una linea verticale ( )
  • Φ è la più frequente  .

Alfabeti locali degni di nota modifica

Attico antico modifica

 
Dettaglio da una stele marmorea recante l'iscrizione "Εδοχσεν τει Βολει και τοι Δεμοι", variante risalente al V secolo a.C. di "Ἔδοξεν τῇ Βουλῇ καὶ τῷ Δήμῳ"

Fino al V secolo a.C., ad Atene viene utilizzata una variante dell'alfabeto di tipo azzurro chiaro. Caratteristiche principali erano:

  • ΧΣ corrispondente al suono /ks/
  • ΦΣ corrispondente al suono /ps/
  • Ε corrispondente ai tre suoni /e, e:, ε:/ (corrispondenti rispettivamente a Ε, ΕΙ, Η)
  • Ο corrispondente a /o, o:, ɔː/ (corrispondenti rispettivamente a Ο, ΟΥ, Ω)
  • Η corrispondente al valore consonantico /h/

Presso Atene erano, inoltre, utilizzate delle varianti locali per alcuni caratteri, tipiche degli alfabeti epicorici di tipo rosso, in uso soprattutto presso Eubea: Λ, più somigliante alla forma latina corrispondente ( ), così come Σ, corrispondente a ( ). Alla fine del V secolo a.C., viene promosso l'utilizzo di caratteri d'origine ionica, accanto a quelli locali, grazie a un decreto ufficiale. Questo sistema venne denominato euclideo, dall'arconte Euclide che favorì la decisione.

Euboico modifica

L'alfabeto di Eubea viene utilizzato nelle città d'Eretria e a Calcide, così come in alcuni comuni della Magna Grecia, tra i quali Cuma e Ischia. Questa variante fu base per la formazione di alfabeti di tipo italico, d'origine greca, tra i quali degno di nota è l'alfabeto etrusco. L'alfabeto latino, recherà alcune caratteristiche tipiche, già presenti nell'alfabeto euboico, appartenente al tipo rosso. …:

  • Χ corrispondente a /ks/
  • Ψ corrispondente a /kh/
  • Ω viene omessa
  • Η corrispondente al valore consonantico /h/
  • Digamma e Koppa, venivano utilizzate
  • San, non utilizzato nelle forme scritte, viene bensì tramandato nell'abecedario e reso anche nella lingua etrusca
  • Λ e Σ, utilizzano i caratteri di stampo latino, già utilizzati nell'alfabeto Attico antico
  • Γ corrispondente al carattere  , Π corrispondente a  

Corinzio modifica

Tabella riassuntiva modifica

Regione Α Β Γ Δ Ε Ϝ Ζ Ͱ Η Θ Ι Κ Λ Μ Ν Ξ Ο Π Ϻ Ϙ Ρ Σ Τ Υ Φ Χ Ψ Ω
Laconia                                                   (φσ)
Arcadia                                                     
Acaia                                                       ?
Itaca                                (ψϻ)                    
Rodi                                
(χσ)
                    (?)
Thessaglia                                                    (φσ)
Eubea                                                        (φσ)
Beozia                               (χσ)                      (φσ)
Attica                              (χσ)                   (φσ)
Egina                           (χσ)                    (φσ)
Nasso                                (ͱσ)                   (πσ)
Paro                              (χσ)                    (φσ)  
Delo                                                   (?)  
Ionia                                                      
Cnido   (?)                                             (?)  
Megara                                                
Corinto                                                        
Sicione                                                  
Argo                                                       
Tirinto                                                   ?
Milo      
 
                      (κϻ)  
 
            (πͱ) (κͱ) (πϻ)  
Creta    
 
       
  
   
 
       
  
 
 
  (κϻ)    
 
          (πͱ) (κͱ) (πϻ)
Santorini      
 
                      (κϻ)                (πͱ) (κͱ) (πϻ)

Note modifica

  1. ^ Woodard 2010, pp. 26–46.

Bibliografia modifica

  • (FR) C. Brixhe, Le dialecte grec de Pamphylie. Documents et grammaire, Parigi, Maisonneuve, 1976.
  • (EN) Roger D. Woodard, Phoinikeia grammata: an alphabet for the Greek language, Oxford, 2010.