«Contro il positivismo, che si ferma ai fenomeni: «ci sono solo fatti», direi: no, proprio i fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni. Noi non possiamo constatare nessun fatto «in se»; è forse un’assurdità volere qualcosa del genere. «Tutto è soggettivo», dite voi; ma gia questa è un’interpretazione, il «soggetto» non è niente di dato, è solo qualcosa di aggiunto con l’immaginazione, qualcosa di appiccicato dopo. È infine necessario mettere ancora l’interprete dietro l’interpretazione? Già questa è invenzione, ipotesi. In quanto la parola «conoscenza» abbia un senso, il mondo è conoscibile; ma esso è interpretabile in modi diversi, non ha dietro di sé un senso, ma innumerevoli sensi. «Prospettivismo». Sono i nostri bisogni, che interpretano il mondo: i nostri istinti e i loro pro e contro. Ogni istinto è una specie di sete di dominio, ciascuno ha la sua prospettiva, che esso vorrebbe imporre come norma a tutti gli altri istinti»

Le mie piccole soddisfazioni su wiki modifica

Ho collaborato alla scrittura di gran parte della seguenti voci: Fulvio Tessitore, Giuseppe Cacciatore, Giorgio Punzo, Michele De Lucchi, Pietro Piovani, Giorgio Colli, Artemide (azienda), Liceo Vico e Leopoldo Zea. Ho inoltre migliorato le voci Alicudi, Vivara e Zbigniew Rybczyński.