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Nicola Grassi

Nicola Grassi (Caltagirone, 10 aprile 1910Catania, 9 febbraio 2001) è stato un letterato italiano, e provveditore agli studi a Ragusa, Messina e Catania.

Biografia

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Laureato in giurisprudenza presso l' Università di Catania nel 1932 col massimo di voti e dignità di pubblicazione della tesi dal titolo In margine alla teorie sulla personalità giuridica suggeritagli dal prof. Santoro Passarelli.

Vincitore del concorso a posti di notaio bandito nel 1935, venne nominato notaio a Rosolini, ma decadde poi dalla nomina per non aver raggiunto la sede assegnatagli.

Vincitore del concorso a posti dei vice-segretario nei provveditorati agli studi, fu destinato a Catania dove assunse servizio il 16 ottobre del 1936. Vice-provveditore agli Studi di Catania, è stato incaricato della reggenza del provveditorato di Ragusa nel febbraio del 1955. Promosso Provveditore agli Studi ne ha mantenuto la carica dal 1955 al 1959 a Ragusa; dal 1959 al 1962 a Messina; dal 1962 al 1975 a Catania.

Presidente del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Catania[1] dal 1979 al 1984; Presidente dell' Accademia di belle Arti di Catania dal 1981 al 1984.

Presidente della sezione di Catania della Società Dante Alighieri[2] e reggente a Ragusa nel 1958 della stessa Società ,

Il Pensiero

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ambito culturale

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Cresciuto negli ambienti letterario-filosofici della Catania tra le due guerre, egli coltivò la passione per la poesia e per la letteratura italiana e straniera. Nonostante la vasta gamma di interessi e di attività delle quali si è occupato, la personalità di Nicola Grassi è sempre stata sensibile al fascino della poesia e della Letteratura. Per esse e la sua diffusione, si è occupato della direzione effettiva della rivista letteraria Prisma negli anni 1945/1946; essa ebbe qualificate collaborazioni, tra le quali citiamo i poeti Giuseppe Villaroel, Lionello Fiumi ed Ottavio Profeta, il germanista Vincenzo Errante, il letterato Francesco Acerbo, i filosofi Agatino Tomaselli, Manlio Sgalambro, Giovanni Bianca e Santino Caramella e raggiunse un notevole livello culturale. Diverse le personalità della cultura con le quali intrattenne collaborazioni: lo scrittore Leonardo Sciascia, il poeta Gesualdo Bufalino, il filosofo Manlio Sgalambro, il pittore Renato Guttuso, il pittore prof. Nunzio Sciavarrello il poeta Giuseppe Fausto Majelli insieme con Villaroel, l'intellettuale e sindaco di Catania Carlo Ardizzoni.

funzione della parola

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Sensibile al fascino della poesia e della parola, egli afferma che l'essere colti non può significare possedere un gran numero di cognizioni, ma implica una condizione spirituale di elevazione, di progresso spirituale. Tale progresso, continua, è dato certo dal pensiero, ma il pensiero dell'uomo si incarna nella parola ed è da essa inscindibile: tanto più differenziato e complesso è il pensiero, tanto più complesso e raffinato sarà l'uso della parola; e se la molla spirituale della nostra vita è il sentimento, dove può risuonare il sentimento dell'uomo se non nell'umana parola, se non nell'umana poesia in cui essa si sublima?

funzione della letteratura

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Partendo da queste considerazioni egli affronta il tema complesso del rapporto tra parola e scienza, tra letteratura e sviluppo della scienza tecnica, proprio nel periodo complesso del progresso frenetico della tecnologia. Nicola Grassi induce a soffermarsi sul concetto di letteratura, sostenendo che vera cultura non può esserci senza quell'amor verbi, quella filologia in senso lato, che trova suo alimento in ciò che, appunto, viene comunemente chiamato Letteratura; né vera cultura può esserci senza una conoscenza critica e storica del nostro stesso sapere che ampli il nostro orizzonte culturale. Storia e poesia, egli afferma, devono essere patrimonio di ogni uomo colto scienziato o letterato. L'indispensabile ufficio della letteratura nella formazione dell'uomo colto è confermato dalla considerazione che la molla della nostra vita spirituale è ricercata nel sentimento (e qui torna il tema- caro al Grassi - della funzione della parola). Ma dove il sentimento può esprimersi se non nella parola, se non nell'umana poesia? E come di questa umana parola- continua il Grassi - come di questa risonanza sentimentale che accomapagna il cammino del pensiero umano, senza di cui il pensiero umano è nulla, possiamo cogliere il significato e il valore, se non attraverso una coscienza storica delle idee e della poesia? Qui il Grassi dimostra la necessità di una poesia e di una letteratura nella formazione di una cultura moderna, intrisa, mai come oggi, di tecnicismo e nozionismo, proprio per non perdere proprio quel sentimento che è la molla della nostra vita spirituale.

la lezione di Nicola Grassi

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Un monito, dunque, viene lanciato dal Grassi verso le nuove e nasciture generazioni: intraprendere e perseguire gli studi scientifici non prescindere dall'analisi del valore di quella cosa su cui si fonda ogni conoscenza delle cose, il valore della umana parola, che si sublima nella poesia; non la notizia delle cose, ma la contemplazione del mondo attraverso i trasparenti vetri del pensiero e della poesia, dandoci l'illusione dell'eterno, può liberarci dalla schiavitù e dalla tristezza del nostro essere particolari per unirci, sia pure per un momento, al ritmo della vita universa che si unisce e si spegne nell'attimo.


Pubblicazioni

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La sua collaborazione si estese in varie riviste e giornali svolgendosi in tre settori: letterario, politico-sociale e scolastico. Si contano oltre 100 pubblicazioni, tra le quali ricordiamo:

settore letterario

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  • Aridità di Leopardi, Il popolo di Sicilia, 1939.
  • Eloquenze e poesia di Leopardi, Il popolo del Lunedì, 1940.
  • Giusepe Fausto Majelli, Il popolo di Sicilia, 1939.
  • L'eridità del Fascismo, in Prisma, C.E.I. editore, Novembre 1945.
  • Giuseppe Fausto Majelli, in Prisma, C.E.I. editore,Ottobre 1945.
  • Considerazioni su Fantasia di Walt Disney, in Prisma, Settembre-Ottobre 1946.
  • L'antico cuore (poesie), in Prisma, Novembre 1945.
  • Ritorno (liriche), in Prisma, Maggio 1946.
  • Della politica e dell'intelligenza, la tecnica della Scuola[3] , 1949.
  • Orwell: 1984- Corriere di sicilia, (1951).
  • Dante e Leopardi- Annuali "liceo Classio M. Cutelli" 1965-1966.
  • Il Gattopardo, Rivista Rotary International, 1959.
  • Il Gattopardo a quindici anni dalla pubblicazione, 1973.
  • Les Guépard au l'immobilité d'un reve- discorso tenuto alla Società Dante Alighieri di Grenoble, 1970.
  • Studio su Caltagirone e l'influenza della cultura francese in Sicilia, in "Caltagirone", Sellerio, 1978.
  • La parola e la scienza, in Studi in onore di Carmelo Sgroi, Bottega D'Erasmo, 1965.

settore politico-sociale

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  • La gioventù italiana fra le due culture, "Sicilia", De Maria editore, 1974.
  • Della politica e dell'intelligenza, Corriere Sicilia, 1951.
  • La politica della riforma, Rinnovarsi, Febbraio-Marzo, 1971.
  • I pappagalli della rivoluzione,Rinnovarsi, Marzo-Aprile, 1972
  • Perchè non si può non essere socialisti.

settore scolastico

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  • Posizione del provveditore agli studi nell'ordinamentoscolastico, Rivista giuridica della scuola, Gennaio-Aprile, 1966.
  • Una proposta minima, Rassegna di cultura e di vita scolastica, Marzo-Aprile, 1972.
  • Nozionismo e formazione, Rinnovarsi, Novembre-Dicembre, 1972.
  • I due apsetti del decentramento amministrativo nei provveditorati, atti del 3° convegno nazionale dell'associazione dei provveditori, Bari, 1969.

Onoreficenze e benemerenze

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Collegamenti esterni

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