Antonio Enrico Monteleone (Palermo, 6 gennaio 1951Isola delle Femmine, 28 novembre 1985) è stato un carabiniere italiano. Il brigadiere Antonio Enrico Monteleone è stato decorato di medaglia d'oro al Valor Militare "alla memoria". Sposato con la signora Carmela Cinò dalla quale ebbe due figlie, Fabiana e Nadia.


Biografia

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La carriera militare

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L’eroico brigadiere Antonio Enrico Monteleone era nato a Palermo 6 gennaio 1951 e, dopo aver assolto gli obblighi scolastica nonché aver lavorato in gioventù nel campo della ristorazione, a vent anni si arruolava nell'Arma conseguendo la nomina a Carabiniere il 15 agosto 1971. Destinato al 11° Battaglione di Bari, dopo un anno veniva trasferito al 12° Battaglione di Palermo dove, nel settembre del 1975, raggiungeva la Scuola Sottufficiali per la frequenza del relativo corso. Promosso Vice Brigadiere il 1 luglio 1977 e assegnato in sottordine alla Stazione di Cefalù (PA), già nel novembre dello stesso anno assumeva nuovo incarico presso il Reparto Operativo del Gruppo di Trapani, dove lavorava fino al 15 settembre 1982, data sotto la quale prendeva servizio nel locale Nucleo Carabinieri presso la Banca d'Italia. Nel frattempo, nel luglio 1979, conseguiva la promozione a Brigadiere.

II 23 maggio 1984, infine, raggiungeva, a domanda, la Stazione di Isola delle Femmine, quale Sottordine.

La vita privata

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il 7 agosto 1976 si sposava con la signora Carmela Cimò, anche essa palermitana. Dal matrimonio nascevano due figlie: Fabiana (1978) e Nadia (1981).

L'eroico gesto

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Il 28 novembre 1985, intorno alle 9 del mattino, alla Stazione Carabinieri di Isola delle Femmine (PA) giungeva l’allarme collegato al locale ufficio postale: tre sconosciuti, armati di pistola e a volto scoperto, dopo aver infranto con una mazza di ferro un vetro antiproiettile, avevano rapinato la somma in contanti di circa 7 milioni di lire.

Immediatamente, il Brigadiere Antonio Enrico Monteleone e l'Appuntato Vito Stefanini, presenti in caserma, raggiungevano la sede assalita, scavalcando anche un alto muro per fare prima proprio mentre i rapinatori si accingevano ad uscire. Vistisi intrappolati, i criminali si facevano scudo di due cinquantenni del pubblico ed intimavano ai militari di deporre le armi. Il Brigadiere, opposto un netto rifiuto ed impossibilitato ad utilizzare la sua arma per non colpire gli ostaggi, si lanciava coraggiosamente addosso a due dei criminali, ingaggiando una strenua colluttazione, ma rimanendo sopraffatto dal numero preponderante del nemico che lo attingeva con un colpo d'arma da fuoco al torace.

Contemporaneamente, il terzo malfattore sparava contro l'Appuntato, intimandogli di consegnare l'arma, imposizione alla quale il graduato era costretto ad aderire per evitare conseguenze peggiori per gli astanti. I rapinatori, dopo aver liberato gli ostaggi, si davano alla fuga col bottino e con le due pistole dei militari. Proprio mentre si stavano allontanando a bordo di una Fiat Uno, guidata dal quarto complice, giungeva anche il Carabiniere Gennaro Buonincontro, anch'egli della locale Stazione, che con la sua pistola mitragliatrice M12 esplodeva una raffica di 15 colpi, ferendo, come si verificò in seguito, uno dei fuggitivi.

Il Brigadiere Monteleone, soccorso dai colleghi, trasportato in ospedale e sottoposto ad intervento chirurgico, non riusciva a sopravvivere alla grave ferita alla regione cardiaca, decedendo all’alba del giorno successivo.

Nello stesso tempo, si appurava che un minorenne era stato ricoverato in altro nosocomio perché leso da colpo d'arma da fuoco al fianco sinistro: subito accertata la sua partecipazione alla rapina, le indagini successive consentivano di sottoporre a fermo anche il fratello del ferito, pregiudicato, e gli altri due complici, pure loro con gravi precedenti, tra cui l'autore materiale dell'omicidio nonché di recuperare la refurtiva e le due pistole Berta cal. 9 mod. 2/5 asportate agli operanti.[1]

Onorificenze

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«Sottufficiale in sottordine a Stazione distaccata, accorso unitamente ad altro militare presso ufficio postale ove era in atto una rapina, affrontava con grande determinazione e consapevole sprezzo del pericolo tre malviventi armati che tentavano la fuga facendosi scudo di civili. Rifiutatosi decisamente di consegnare l'arma in dotazione, di cui non faveva uso per non nuocere agli ostaggi, sostenuto da elevatissimo senso del dovere, non esitava a lanciarsi contro i rapitori ingaggiando violenta colluttazione, durante la quale restava mortalmente ferito da un colpo di pistola. Fulgido esempio di mirabile coraggio, di nobile altruismo e di elette virtù militari»
— Isola delle Femmine (PA), Sicilia, 28 novembre 1985
— D.P.R. 10 maggio 1986
  1. ^ Giancarlo Baronetti, Oltre il dovere - I Carabinieri decorati di medaglia d'oro al valor Militare, Ente editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 2023, ISBN 9788889242575.
  • Giancarlo Baronetti, Oltre il Dovere - I Carabinieri decorati di medaglia d'oro al Valore Militare, ente editoriale per l'Arma dei Carabinieri, Roma, 2023. ISBN 9788889242575

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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