Villa Mimbelli

villa storica di Livorno

Villa Mimbelli si trova a Livorno in via San Jacopo Acquaviva, 63 ed è sede del Museo civico "Giovanni Fattori".

Villa Mimbelli
Veduta della villa
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneToscana
LocalitàLivorno
Indirizzovia San Jacopo in Acquaviva, 63
Coordinate43°32′07.56″N 10°18′21.5″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1865-1875
Inaugurazione1875
Stileneorinascimentale
Usomuseo
Realizzazione
ArchitettoVincenzo Micheli
ProprietarioComune di Livorno
Committentefamiglia Mimbelli
La sala da fumo, detta Moresca

L'aristocratica villa fu costruita dall'architetto Vincenzo Micheli fra il 1865 ed il 1875 su commissione del ricco mercante Francesco Mimbelli e di sua moglie Enrichetta Rodocanacchi.[1] Inizialmente, la villa, abitata già dal 1868, era circondata da un parco di modeste dimensioni, ma nel 1871 fu ampliato con l'acquisizione di ulteriori terreni; inoltre, nei pressi della propria residenza, Mimbelli fece erigere un vasto edificio su due piani per destinarlo a deposito del grano.

Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, dopo anni di abbandono la villa è stata restaurata e aperta al pubblico. Dal 1994 ospita il Museo civico "Giovanni Fattori", che accoglie una raccolta di dipinti del famoso pittore e di altri macchiaioli e postmacchiaioli, mentre i vicini granai sono utilizzati per esposizioni temporanee.

Descrizione

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L'edificio è caratterizzato da un'elegante facciata a tre ordini sovrapposti, ornata da mascheroni e decorazioni floreali. L'ingresso principale, utilizzato anche per l'accesso alle carrozze, è coperto da con tettoia in ghisa, mentre quello laterale è caratterizzato, al piano terra, da tre ampie aperture ad arco, che immettono direttamente nelle sale da pranzo e da soggiorno. Queste ultime presentano un pregevole soffitto trattato a stucco, e delle lunette affrescate da Annibale Gatti. Sempre al piano terra è da segnalare la presenza della sala da fumo, detta Sala Moresca per il suo inconfondibile stile orientale, dove si apprezzano filigrane in stucco e decorazioni policrome vicine al mondo islamico.

Sul lato settentrionale della villa è inserita una monumentale scala, decorata con putti di ceramica invetriata, che conduce alle stanze del piano superiore dove erano collocati gli appartamenti privati dei coniugi Mimbelli; la scala, formata da due rampe, è affiancata, al piano d'arrivo, da pareti con pitture di gusto settecentesco.

La villa è circondata da un rigoglioso parco di ispirazione romantica caratterizzato dalla presenza di essenze esotiche, tra cui un gran numero di esemplari di Palma delle Canarie. All'interno del parco sono ubicati una cappella ed un novecentesco teatro all'aperto non utilizzato da molti anni, attualmente ristrutturato.[2]

Galleria d'immagini

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  1. ^ Il nome dei Rodocanacchi è legato alle vicende di un'altra importante villa ubicata alle porte della città (si veda Villa Rodocanacchi). Ai Mimbelli, famiglia originaria di Sabbioncello (attuale Croazia), apparteneva invece l'ufficiale di Marina, anch'egli di nome Francesco (1903-1978), al quale oggi è intitolato il cacciatorpediniere matricola D 561.
  2. ^ Il Tirreno, Rinasce il teatrino di villa Mimbelli, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 3 dicembre 2015.

Bibliografia

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  • F. Canuto, Paesaggio parchi e giardini nella storia di Livorno, Livorno 2007.
  • R. Ciorli, Livorno. Storie di ville e palazzi, Ospedaletto (Pisa) 1994.
  • D. Matteoni, Livorno, la costruzione di un'immagine. I palazzi di città, Cinisello Balsamo 1999.
  • M. Pozzana (a cura di), Livorno, la costruzione di un'immagine. Paesaggi e giardini, Cinisello Balsamo 2002.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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